61

1.2K 67 25
                                    

La vita in casa era un po' caotica ora che c'erano due neonati di cui prendersi cura. E dato che avevano solo due mesi di differenza una dall'altro tenevano tutti sulle spine.

Le due coppie di genitori facevano del loro meglio per occuparsi dei propri figli, mentre gli altri quattro si occupavano di cacciare, pulire e andare in città.

Circa sei mesi dopo la nascita di Theo, Jongho chiamò Maria per chiederle se potesse passare per casa loro a dare un'occhiata al bambino. Lui e Yunho avevano notato qualche piccola differenza tra il piccolo e Avayla e cominciavano a preoccuparsi.

Sperava che stessero solo reagendo in maniera eccessiva, ma si fidavano della levatrice, quindi volevano avere anche la sua opinione.

Lei arrivò in meno di un'ora. "Qual è il problema?" Chiese quando l'alpha le prese la mano e la condusse nella stanza di Theo.

Il beta si stava addormentando sulla sedia a dondolo mentre allattava il bambino, ma sbatté più volte le palpebre quando sentì la porta aprirsi. "Ehi am- Maria? Che ci fai qui?"

"Sto cercando di capirlo anche io." Rispose lei con un sorriso, avvicinandosi per dare un colpetto sulla guancia di Yunho. "Come sta il nostro piccolo ometto?"

"Sta benissimo. Ha fame." Il ragazzo osservò affettuosamente il neonato.

"Yunho." Ringhiò Jongho, avvicinandosi. Il beta alzò lo sguardo e si morse il labbro.

"Ok. Siamo preoccupati per alcune cose."

Maria si sedette sul letto e li guardò. "Sembra perfettamente in salute. Qual è il problema?"

"Beh, non risponde agli stimoli come fa Avayla." Disse il più grande, abbassando lo sguardo quando sentì Theo fare dei versetti e allontanare la testa. Il bambino guardò la sua mamma e sorrise, scuotendo le piccole mani. Il beta sogghignò e allungò un dito per farlo afferrare al bambino prima di sollevarlo, portarlo alla spalla e lasciargli qualche pacca sulla schiena.

"Cosa intendi tesoro?"

"Beh," Jongho si passò una mano tra i capelli. "Quando siamo tutti assieme in una stanza, Avayla comincia a guardarsi attorno quando sente un nuovo rumore, oppure cerca di concentrarsi su chiunque la stia tenendo in braccio o le stia parlando. E anche se anche Theo lo fa, si concentra davvero solo su chi lo sta tenendo in braccio e non su tutto il resto."

Maria fece un verso di assenso e aspettò che Yunho finisse di far fare il ruttino al bambino prima di allungarsi per prenderlo. Al piccolo si spalancarono gli occhi quando venne passato alla donna, ma non appena vide il volto di Maria, ricominciò a fare versetti.

"Proprio così piccino, Maria è qui!" Disse Yunho, piegandosi in avanti. Si rabbuiò un po' quando Theo non si girò a guardarlo. "Vedi quello che intendo?"

"Ogni bambino si sviluppa in maniera differente." Affermò la levatrice a bassa voce.

"Possiamo farti vedere quello che intendiamo dire?" Jongho spostò il peso da un piede all'altro nervosamente. Lei annuì e tutti e quattro si spostarono in salotto, dove Seonghwa stava giocando sul pavimento con Avayla.

"Oh! Maria non sapevo fossi qui." Disse l'omega, rivolgendole un grande sorriso. Avayla piegò di lato la testa ed emise un piccolo gridolino, battendo le mani.

"Mi ha chiamata Jongho. Ti dispiace se provo a fare un paio di cose per cui mi serve anche Avayla dolcezza?"

Il più grande li guardò preoccupato ma scosse la testa. "Va bene, che succede?"

"Non ne sono ancora sicura."

Maria avanzò e mise Theo sulla coperta vicino alla bambina. La piccola fece qualche gridolino e tentò di afferrare l'altro, un gran sorriso le decorava il volto.

My Way ||| Ateez [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora