Esistono tanti orribili modi per iniziare una settimana, come quando di lunedì ti piastri i capelli e arriva il diluvio universale. O come quando arrivi in classe e il prof della prima ora decide di interrogare, senza aver prima avvertito.Ma niente è devastante come aprire l'app di Netflix per guardare l'ultima puntata della nuova serie che stai seguendo e scoprire che il tuo abbonamento è scaduto e che hai terminato i soldi sulla carta di credito.
Proprio così.
Abito quasi in periferia e per raggiungere la mia scuola, nel centro città, l'autobus impiega circa quaranta minuti. Quindi, questo lunedì mattina sono salita sul mezzo con la convinzione che avrei impiegato il tragitto in compagnia dei miei amici di Netflix. Invece, quegli stronzi mi hanno tradita.
Come se questo non fosse abbastanza per rovinarmi la giornata, anzi l'intera esistenza, scopro che è appena arrivata la nuova insegnante di matematica dopo i bellissimi mesi di settembre e ottobre passati ad avere ore libere.
La professoressa inizia subito a prendere confidenza con i ragazzi della classe, al contrario rivolge sguardi a tratti schifati a noi ragazze che siamo in netta minoranza in classe. Su quindici alunni, siamo solo quattro. In più, come se essere poche non fosse già una scusante per prenderci di mira, siamo sedute vicine di banco. Due davanti e due dietro.
La maggior parte dei professori, quindi, non fa altro che lamentarsi del fatto che secondo loro parliamo continuamente tra di noi durante le lezioni. Ma dei maschi che stanno con lo sguardo basso sul banco mezzo coperto dallo zaino, dove nascondono il cellulare per giocare a Call of Duty non si lamenta nessuno. Mi sembra giusto.
"Psst. Cami.", mi richiama dal banco dietro il mio Chloe.
Volto la testa nella sua direzione, ma mi fermo a metà strada per fingere di star seguendo la lezione di matematica. "Oh, dimmi."
"Non possiamo usare Netflix", sussurra la mia amica. "Ricarica la carta!"
"Non so se posso oggi", borbotto di rimando. "Lo sai che abito in culo al mondo."
Da dove vivo io, per raggiungere un qualsiasi posto dove poter pagare le bollette o ricaricare una carta di credito, bisogna per forza spostarsi in auto o in autobus. Perché i miei abbiano deciso di vivere in periferia, non lo capisco tutt'ora. Solo dei tossicodipendenti sarebbero così stupidi.
Non sentendo alcuna risposta, mi giro nuovamente verso la lavagna stavolta. La professoressa sta scrivendo delle formule sui logaritmi.
Sono sempre stata brava in matematica, ma non certo grazie alle spiegazioni ricevute a scuola. Ho sempre fatto tutto da sola o con degli insegnanti privati.
Al contrario di me, la mia compagna di banco Lauren sta prendendo appunti facendo anche attenzione ad evidenziare le regole importanti con l'evidenziatore giallo. Nel suo astuccio c'è un'intera cartolibreria. Tra evidenziatori vari, penne di diversi colori, pennarelli, post-it e persino nastro adesivo, c'è tutto ciò che serve per prendere appunti nel miglior modo possibile.
In opposizione con lei, ci sono io che già se prendo appunti è un miracolo. Seguo solo le materie che mi piacciono. Nelle altre ore, guardo il prof fingendo di seguire quando in realtà penso a tutt'altro o mi faccio viaggi mentali assurdi.
Se scruto i banchi alla mia destra, vedo i ragazzi che ancora giocano al cellulare in maniera veramente evidente. Eppure, i professori non li beccano mai.
Come fate? Esiste un modo per imparare questo potere?
Nonostante i maschi costituiscano la quasi totalità della classe, ce ne sono pochi con una bellezza degna di nota. Il più bello in assoluto è Shawn Mendes, non c'è dubbio. Purtroppo però, è fidanzato con una ragazza anche antipatica.
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Liar [Shawmila]
FanfictionDopo una delusione d'amore, Camila ha sempre affermato di non voler intraprendere relazioni con nessuno dei suoi compagni di classe. Questo finché Shawn non le farà rivedere le sue convinzioni. Camila continuerà a mentire a sé stessa o riconoscerà c...