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-C a m i l a

Quella domenica mattina, quando mi sveglio, mi accorgo di non avere neanche la forza di alzarmi dal letto. Non appena tento di mettermi a sedere, me ne pento per via della sensazione di nausea che il movimento brusco mi provoca.

La sera prima, rientrata a casa, ho tentato di rimettere così mi sarei sentita meglio ma ogni tentativo è stato futile. Ripenso ai ricordi vaghi che ho della serata precedente e mi viene spontaneo arricciare il naso in una smorfia di disgusto. Non voglio più saperne nulla di bevande alcoliche per un bel po'. Peccato che tra poco più di una settimana ci sarà il compleanno di Lauren, quindi sarò circondata da parecchie tentazioni. 

Allungo il braccio in direzione del comodino per afferrare il cellulare. Rispondo a dei messaggi che non avevo visto ieri sera, per poi dare il buongiorno a Shawn. Ripongo il cellulare e, nonostante proprio non volessi, mi alzo per andare al bagno. Quando mi guardo allo specchio, mi limito a sospirare. Sembro una morta vivente. Uso il bagno, mi lavo faccia e denti per poi andare in cucina. Scopro con mio disappunto che mia madre è già tornata dal turno di notte, quindi sicuramente saranno passate le otto. 

"Ma a che ora siete tornati?"

E chi se lo ricorda?

"Due e mezza", borbotto ma sicuramente era più tardi. 

"Mhmm..."

Afferro una banana dal cesto della frutta, non avendo intenzione di prendere il latte. In quel caso sì che avrei rimesso. 

"Non fai colazione?", chiede mia madre riponendo i nuovi acquisti nella dispensa. 

"No, ormai è tardi", replico notando che l'orologio appeso al muro segna le undici. "Mangiamo con gli altri?", chiedo riferendomi ai miei parenti. 

"No".

Trattengo un sospiro di sollievo. Non mi va di entrare in casa di mio nonno... Prima o poi mi toccherà farlo per qualche motivo, ma meglio in futuro che ora. 

"Pomeriggio puoi far venire Shawn se vuoi, tanto io sono a casa", propone mia madre. 

Povera illusa, non sa di come sia stato qui di nascosto svariate volte... e per fare cosa, poi.

"Ma prima che venga, studia". 

"Gli chiedo se vuole venire allora", rispondo ignorando l'ultima parte. Con questo mal di testa, non so quanto mi verrà facile studiare. 

Torno in camera mia, in cerca del cellulare per chiedere a Shawn se avesse voglia di venire da me pomeriggio. Stranamente, mi risponde con un sì. Pensavo sarebbe stato ancora un po' arrabbiato per gli avvenimenti di ieri sera...

Beh, meglio così.

Dopo pranzo, mi faccio una doccia e mi vesto così da non farmi trovare in pigiama, perlomeno. Non che non mi ci abbia già vista, ma a mia discolpa quella volta era notte quindi avevo una motivazione valida per indossarlo.

Quando arriva Shawn, saluta mia madre che poi va in cucina per cucinare una crostata. Non per noi, ma per portarla in ospedale e mangiarla coi colleghi. È sempre così: ogni volta vedo un dolce in forno, che poi finisce nella pancia di qualcun altro.

Ad ogni modo, prendo un plaid e io e Shawn ci sediamo sul divano per poi coprirci con la coperta. Afferro il telecomando per accendere la TV, aprendo poi l'app di Netflix.

"Cosa guardiamo?", chiedo.

"Stavolta tocca a me scegliere", mi rammenta il ragazzo.

"Okay..."

Gli porgo il telecomando, così da far fare tutto direttamente a lui. Shawn sceglie di continuare a guardare una serie che ha già iniziato, della quale quindi non avrei capito molto. Quando è il mio turno, di solito, faccio anche io la stessa cosa obbligandolo a guardare the 100 nonostante l'avessi visto svariate volte.

All'inizio, stiamo seduti composti ma dopo poco tempo Shawn si stende praticamente sul divano e appoggia la testa sulle mie gambe con il viso e il corpo rivolti verso la televisione.

"Stai comodo?", chiedo sarcasticamente e in risposta lo sento sbuffare una risata.

Mentre guardiamo l'episodio, ogni tanto lui mi spiega cosa sia accaduto negli episodi precedenti così da farmi comprendere più o meno il contesto di ciò che sta accadendo sullo schermo. Intanto, io sono più concentrata su di lui tenendo lo sguardo basso mentre con le dita giocherello con i suoi capelli.

Da quando sono diventa così affettuosa?

Ci zittiamo entrambi per tutto il resto dell'episodio, mentre io continuo ad accarezzargli i capelli quasi senza neanche pensarci mentre tento di concentrare la mia attenzione sulla tv.

"Mi dispiace per ieri", esordisco a voce bassa una volta terminata la puntata. Essendo ben consapevole di quanto scusarmi esplicitamente mi venga difficile, ho deciso di approfittare del fatto che adesso Shawn non può vedermi in faccia. "Non succederà più".

In quel momento, mia madre esce dalla cucina e ci avverte del fatto che sarebbe andata a fare una doccia e mi raccomanda di spegnere il forno se dovesse suonare il timer prima del suo ritorno. Poi, sparisce nel corridoio senza fare commenti sulla nostra posizione sul divano.

"Non mi era mai capitato di ridurmi in quel modo".

"Bere quando si è tristi non è mai una buona idea", afferma Shawn mettendosi poi a sedere composto.

Abbasso lo sguardo sulle mie mani, in particolare sull'elastico per capelli con il quale inizio a giocherellare. "So di avere problemi a esprimere e a gestire le mie emozioni, ma ci sto lavorando".

"Non sei la sola", replica il ragazzo per poi sospirare. "Però, credo che ultimamente tu ti stia aprendo di più. Almeno con me".

Distolgo lo sguardo dalle mie dita che tirano l'elastico, incontrando così quello di Shawn puntato su di me. "Beh, con te è diverso... non devo preoccuparmi di essere giudicata".

Shawn non dice nulla in risposta, forse è un po' sorpreso da questa mia affermazione. E pensare che una volta ero quella che non voleva relazioni e che evitata a tutti i costi di legarsi a qualcuno...

"Poi con Michael è facilissimo parlare, perché o è fatto e non capisce di cosa tu stia parlando oppure lo capisce ma il giorno dopo non lo ricorda", scherzo per sdrammatizzare la situazione strappandogli una risata.

"Ah, non avevi capito che è questo il motivo per cui sono suo amico?"

"Io pensavo perché siete entrambi sbandati, ma anche questo ha senso", affermo sforzandomi di trattenere un sorriso divertito.

Shawn mi fissa fingendosi offeso, per poi avvicinarsi col tentativo di farmi il solletico. Peccato per lui che non lo soffra quasi da nessuna parte.

"Sì... ti piacerebbe, eh?", lo prendo in giro.

Lui, in risposta, mi spinge con una mano facendo stendere sulla superficie del divano e mi bacia prima che possa fare un altro commento sarcastico. Continuiamo a baciarci, con lui quasi sdraiato sopra di me se non fosse per le gambe.

Questo finché il suono di qualcuno che si schiarisce rumorosamente la voce, mi fa ricordare della presenza di mia madre in casa.

Ci stacchiamo immediatamente, mettendoci seduti composti. Mia madre ci fissa con uno sguardo torvo, per poi andare in cucina a controllare la crostata in forno senza fare commenti.

Io e Shawn ci guardiamo complimenti seri, per poi scoppiare a ridere.

Probabilmente non lo ammetterei mai a voce alta, ma mi fa sentire come se fossi una delle ragazze più fortunate del mondo. Il che è un problema, perché aumenta soltanto la mia paura di perderlo...

Liar [Shawmila]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora