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La sera della vigilia di Natale e il giorno del 25 li passo, come credo facciano un po' tutti, con la mia famiglia. E per famiglia non intendo solo mia madre e mio padre, bensì: zii, nonni, cugini, zii dei cugini che però non sono miei zii e chi più ne ha più ne metta.

Almeno il giorno successivo posso non abbuffarmi ad un tavolo con una trentina di persone. Quella sera a letto guardo prima serie TV, fino alla mezzanotte quando le mie amiche mi fanno gli auguri per il compleanno. Ah sì, ho diciassette anni ora... ma mi sento esattamente identica a prima. 

Anche Michael mi fa gli auguri, anche se non proprio a mezzanotte. Degli altri non mi importa più di tanto: non pretendo che me li facciano ora piuttosto che la mattina o direttamente la sera quando verranno a casa mia. C'è un messaggio in particolare che spero arrivi presto però... 

Mentre guardo post su instagram a caso, sento un rumore strano provenire dalla mia finestra. Sembra che qualcuno stia bussando contro il vetro. All'inizio, il mio essere una fifona mi porta a pensare il peggio. E se fosse un tizio travestito da clown? Io ho il terrore dei clown. Beh, anche dei ragni, degli scarafaggi, delle vespe, degli spazi piccoli e stretti o totalmente bui... sì, insomma di diverse cose. 

Comunque, all'inizio cerco di ignorare il rumore ipotizzando un motivo logico dietro ad esso. Magari è il vento, o il ramo di un albero che sbatte contro il vetro oppure sono paranoica e basta. Ma il suono non si ferma. 

Mi faccio coraggio e mi alzo dal letto comodo e caldo per andare ad aprire la finestra. Quando lo faccio qualcosa quasi mi colpisce in faccia -oltre all'aria gelida- ma non ho idea di cosa sia. Poi, mi volto e sul mio pavimento c'è...un sassolino. Ma che cazzo?

Mi affaccio e nel giardino vedo quel coglione di Shawn.

"Ma sei pazzo? Potevi prendermi in un occhio", sbotto. "E comunque, che stai facendo lì?"

Lui sorride come se fosse una situazione del tutto normale e non per niente folle. "Sono venuto a farti gli auguri, ovvio".

Sì, ovvio... perché non ci ho pensato prima?

"Bel pigiama comunque", commenta lui. 

In tutta questa follia avevo dimenticato che indosso un pigiama rosa e sotto non ho nemmeno il reggiseno. Va be', mi ha vista anche nuda ormai. Se non puoi sopportarmi con un pigiama brutto e senza trucco, allora non puoi avermi neanche nuda bello mio. 

"Come sei arrivato qui?"

"Michael mi ha portato col motorino", spiega Shawn. "Allora, mi fai entrare o devo restare qui a congelarmi?"

Roteo gli occhi. "Prego", gli faccio spazio per entrare e lui scavalca il davanzale. "Mi spieghi perché ti sei messo a lanciare pietre quando potevi bussare? Siamo al piano terra".

"Era più divertente..."

Deve ringraziare che mia madre sia a fare il turno di notte, perché lei si sveglia anche se esco dalla mia stanza per andare a bere dell'acqua. Invece, mio padre ha il sonno pesante e una volta ha dormito persino durante una leggera scossa di terremoto. Incredibile. 

Chiudo la finestra insieme alla tenda e poi vado anche a chiudere la porta a chiave per sicurezza. "Potevi dirlo che saresti venuto, sono impresentabile". 

"Se vuoi posso sempre andarmene", afferma lui e io scuoto la testa tirandolo verso di me tramite la manica del giubbotto. Questo lo fa sorridere un po' divertito e un po' compiaciuto. "Buon compleanno", afferma prima di posarmi un bacio sulle labbra. 

Ora che io sono a piedi scalzi e lui ha le scarpe mi sento ancora più bassa. "Sono così bravo che ti farò due regali. E il primo te lo darò adesso".

Liar [Shawmila]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora