-C a m i l a
Il suono di qualcuno che si schiarisce la voce sulla soglia della porta, mi fa istintivamente staccare dal bacio di Shawn. Quel qualcuno è il professore di filosofia, intento a fingersi arrabbiato per le smancerie in classe ma in realtà sta chiaramente trattenendo una risata. Se ci fosse stata la professoressa di scienze al suo posto ci avrebbe sicuramente fatto una nota.
Invece, lui si limita soltanto a chiederci di sederci ai nostri rispettivi posti. Quando mi siedo, Lauren sta sottolineando qualcosa su uno dei fogli spillati fra loro.
"Quindi lo fai il riassunto di tutte queste cose?", chiedo.
Lei annuisce distrattamente. "Perché? Tu no?"
"Sono troppe pagine. Faccio prima a modificare il file sul computer e cancellare le parti che non servono", spiego.
Sono troppo pigra per riscrivere a mano tutto quanto. Ormai gli appunti li scrivo tutti sul pc.
Parlando di appunti, il professore annuncia che -invece del compito- avremmo dovuto svolgere una presentazione sugli ultimi argomenti svolti, per poi dividerci in gruppi e spiegarla in classe.
Ovviamente, noi saremmo stati nel solito gruppo: quello formato da noi ragazze, Michael e Shawn. Il professore ha deciso di inserire nel discorso una delle sue solite battutine, dicendo che Shawn l'avrebbe messo comunque nel mio stesso gruppo perché senza di me a tenerlo in riga -parole sue- non avrebbe studiato nulla. Tecnicamente, non ha tutti i torti.
"È perfetto così", afferma Shawn quando viene vicino al mio banco alla fine dell'ora. "Lo facciamo a casa mia, così tu prima vieni a pranzo da me e poi nel pomeriggio gli altri ci raggiungono. Se ti va, ovviamente".
Ieri, dopo che mi sono sfogata con lui a casa sua sugli avvenimenti degli ultimi giorni, Shawn ha detto che già da un po' i suoi gli avevano chiesto di invitarmi da loro. E siccome lui ha conosciuto i miei parenti, anche io avrei dovuto conoscere i suoi. Mi ha proposto però di aspettare ancora se non mi fossi sentita pronta dopo la storia di mio nonno, ma io ho risposto che non sarebbe stato un problema.
"Certo che mi va".
E non lo è. Però, anche se mi comporto come se tutto vada bene, ogni tanto durante la giornata mi ritrovo a pensarci. A rivedere l'immagine di mia madre in lacrime, cosa che non avrei mai pensato di vedere. Non era mai successo prima.
Al contempo, penso che sia proprio il momento migliore per conoscere la famiglia di Shawn e per fare questo lavoro di gruppo di filosofia, così almeno avrò modo di distrarmi.
**
Passano un paio di giorni e quel venerdì, dopo scuola, invece di tornare a casa mia mi fermo a pranzo da Shawn, come avevamo già stabilito in precedenza. Inizialmente ero abbastanza nervosa all'idea di conoscere i genitori di Shawn, ma poco dopo le presentazioni l'imbarazzo è sparito gradualmente. Generalmente sono persone gentili e sembrano avermi accolto volentieri, nonostante fino a qualche mese fa fossero abituati alla presenza di un'altra ragazza, Hailey. Ho già incontrato qualche volta Aaliyah, la sorella di Shawn, e ho avuto occasione di parlarci a volte quindi almeno con lei non c'è stato nessun tipo di imbarazzo.
Terminato il pranzo, faccio per aiutare a sparecchiare ma vengo bloccata da Karen, la madre di Shawn.
"No, non preoccuparti", mi rassicura. "Può farlo Shawn".
A giudicare dalla sua espressione, Shawn non ne è così entusiasta ma comunque inizia a fare ciò che gli viene chiesto senza lamentarsi.
"Oggi è il tuo turno comunque", gli rammenta Aaliyah.
Io, non avendo fratelli o sorelle, non ho nessuno con cui fare a turno. Quindi certe cose mi tocca farle, a meno che non abbia voglia di sentire le grida isteriche di mia madre...
Alla fine, decido comunque di aiutare Shawn a sparecchiare. Intanto, sua sorella sparisce per andare nella propria stanza e i genitori presto se ne sarebbero andati per svolgere impegni di lavoro.
Quando restiamo soli in cucina, osservo il mio ragazzo mentre lava i piatti con una faccia da cane bastonato.
"Qualcosa non va?", chiedo notando come il ragazzo passi la spugna sulle stoviglie con un po' troppo vigore.
La mia prima ipotesi è che sia infastidito perché credeva che sarebbe stato esentato dal rimettere a posto la cucina, vista la mia presenza. Lui non mi risponde, limitandosi a scrollare le spalle, così io continuo a parlare.
"Quando sei venuto a pranzo da me, tutti hanno cercato di comportarsi al meglio per non fare brutta figura", esordisco. Shawn mi rivolge un'occhiata per poi riconcentrarsi sui piatti, ma comunque ascoltandomi. "Però di solito, mio cugino trova sempre il modo di evitare di dare una mano. A me e a sua sorella viene sempre chiesto di apparecchiare la tavola e questo non sarebbe un problema se anche lui lo facesse qualche volta. Invece, lui arriva a tavola quando già il cibo è praticamente nel piatto e se ne va non appena finisce di mangiare senza essere fermato, mentre io e sua sorella siamo costrette a restare per dare una mano".
A quel punto, Shawn ha finito di lavare i piatti e afferra una pezza per asciugarli così da riporli al loro posto.
"Ovviamente, noi ci siamo lamentate ma siamo sempre state ignorate. Abbiamo anche provato a rifiutarci, ma in quel caso comunque non viene chiesto a lui di aiutare quindi mia mamma e le mie zie devono fare tutto da sole. C'è solo uno zio tra i parenti maschi che si offre di aiutare, quando non è costretto a farlo visto che gli altri se ne fregano altamente. Quindi fidati, è positivo che tu non tratti tua sorella in quel modo".
"No Cami, guarda che è facile non essere uno stronzo", replica Shawn mettendo al proprio posto le stoviglie in una credenza. "E i miei non me lo permetterebbero nemmeno, comunque".
"Non sai quanto mi fa innervosire. Ogni domenica è la stessa storia", borbotto. "Anche se qualche volta lo chiedono a lui, lui si rifiuta e non gli viene detto niente. Se provassimo a rifiutarci noi inizierebbero con la solita predica."
"Dovreste provare a parlare direttamente con lui e farglielo capire in qualche modo".
"Non so se capirebbe...", la mia frase è seguita da un sospiro. "A che ora hai detto agli altri di venire?"
Cambio argomento, riferendomi al fatto che poi ci avrebbero raggiunti Michael e le ragazze per fare quel lavoro di gruppo per filosofia.
"Tre e mezza", risponde Shawn. "Quindi, nel frattempo, partita a COD?"
"E lo devi chiedere?"
Salve!
Non so nemmeno io cosa sia questo capitolo, ma ultimamente non sto avendo molta ispirazione. Quest'anno sono anche in quinto e ho l'ansia, voglio ammazzarmi 😊.
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima.
-Ila
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Liar [Shawmila]
FanfictionDopo una delusione d'amore, Camila ha sempre affermato di non voler intraprendere relazioni con nessuno dei suoi compagni di classe. Questo finché Shawn non le farà rivedere le sue convinzioni. Camila continuerà a mentire a sé stessa o riconoscerà c...