Nuova Zelanda, 11 Ottobre 2005
«Sei sicuro che il sentiero sia questo?»
«Granger, se me lo chiedi ancora una volta giuro che ti Silencio.»
«Scusa, è solo che non mi piace questo silenzio. Senti? Niente uccelli, pochi insetti...»
«Saranno tutti andati a rifugiarsi per la pioggia imminente» scrollò le spalle lui, indicando la massa di nuvoloni neri e ribollenti che si stava avvicinando dalle montagne alla loro destra. I suoi occhi, però, non avevano smesso un minuto di scandagliare il circondario alla ricerca ossessiva di quella minaccia di cui l'aria pesante pareva essere pregna e che lui, come lei, avvertiva distintamente nel contrarsi istintivo del diaframma.
Quella era l'escursione potenzialmente più rischiosa di tutto il viaggio. Non che avessero frequentato solo luoghi ameni, nelle altre tappe, ma ogni volta che si erano inoltrati in territori sconosciuti, dalla foresta del Congo ai deserti centrali dell'Australia, erano sempre stati accompagnati da una guida locale o si erano consultati con qualcuno che conoscesse in prima persona la zona. Infatti, a parte la sorpresa di trovare una tana di manticora dove non avrebbe dovuto esserci, era andato tutto bene.
Certo, erano dovuti ricorrere alle bacchette in un paio di occasioni, e in una avevano dovuto spremere ogni grammo di velocità da gambe e polmoni — e doveva ammettere che l'allenamento in palestra gli era venuto in aiuto, ma anche che Granger aveva doti atletiche inaspettate, anche se sospettava che larga parte della prestazione fosse dovuta alla fifa — ma non si erano mai trovati, come in quel momento, da soli in un territorio sconosciuto, letteralmente all'altro capo del mondo rispetto all'Inghilterra, con come unico riferimento le parole piuttosto vaghe di uno dei pochissimi maghi locali – un bislacco ottantenne che probabilmente aveva perso la trebisonda almeno una trentina d'anni prima – il quale aveva accennato alla possibile presenza di troll e altre amenità prima di iniziare a piangere perché voleva la mamma.
Severus aveva cercato di mascherare la preoccupazione dietro il suo solito, stoico cipiglio nel tentativo di risparmiare una buona dose di ansia alla sua giovane collega, ma lei era troppo sveglia per lasciarsi ingannare.
La vaga traccia che stavano seguendo in salita ormai da un quarto d'ora abbondante girò dietro a un mucchio di sassi. Hermione, che procedeva per prima, rallentò guardando la piccola valle che si stendeva ai suoi piedi. Il senso di oppressione che da diversi minuti le schiacciava il petto parve risollevarsi per qualche benedetto istante.
«Guarda, il lago finalmente! E quella macchia laggiù dovrebbe essere proprio l'aquilegia stellata australe.»
«Sì, bene, ora se hai finito di rimirare il panorama ti suggerirei di proseguire. Vorrei essere di ritorno all'auto prima che quelle ci scarichino sulla testa le cascate Vittoria» ribatté lui, burbero, accennando alle nuvole che nel frattempo si erano fatte un po' più vicine per mascherare il sollievo che anche lui provava.
Si affrettarono lungo il pendio e costeggiarono il piccolo lago, calpestando un misto di ciottoli e sabbia accarezzato da onde quasi impercettibili fino a raggiungere la zona semi-paludosa dove crescevano le piante che stavano cercando.
Hermione estrasse un sacchetto di tela da una tasca del suo onnipresente zaino ed entrambi si affrettarono a chinarsi sui fiori. Severus ne prese uno tra le dita, esaminando con attenzione i petali lilla attraversati da lunghe strisce di un giallo vivo — da cui l'aggettivo "stellata" — e gli speroni sottostanti, di un viola così scuro da parere quasi nero. Annuì, confermando che si trattava della pianta giusta, ed entrambi si misero al lavoro. Con un coltellino, Hermione recideva alcuni dei fiori alla base del gambo, attenta a lasciare le radici al loro posto mentre Severus si dedicava agli esemplari che lei aveva lasciato indietro, cogliendoli con tutte le radici. In questo modo avrebbero avuto tutte le componenti che servivano loro, in quantità tale da durare per diversi anni, senza però rischiare di eliminare del tutto quella piccola macchia di una pianta estremamente rara: entro pochi giorni, i bulbi lasciati da Hermione sarebbero tornati a crescere e a rifiorire.
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Falling - A Snamione Story
FanfictionLa mia versione della Marriage Law :) Non era possibile che fosse così agitato. Non lui, che per quasi diciott'anni aveva mentito a uno dei Legilimenti più potenti del mondo. Non lui, che aveva giurato a sé stesso che avrebbe chiuso ogni emozione i...