Capitolo 28

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Diagon Alley, Londra, 28 Novembre 2005

Quel giorno Narcissa aveva prenotato un separè al "Hanna Abbott Pastry & Diner" e, come spesso capitava, non aveva voluto sentire un no come risposta.

Severus si era quindi rassegnato a pranzare in mezzo al caos, anziché nella quiete del proprio laboratorio, ma era rimasto piacevolmente sorpreso nel constatare che le sue più nere previsioni non si erano avverate.

Ai clienti disposti a pagare per quel servizio, infatti, la Abbott metteva a disposizione una sala nel retro del locale, dove i tavoli erano separati gli uni dagli altri da spessi paraventi e l'intimità dei commensali era garantita da incantesimi che mantenevano ogni conversazione all'interno dello spazio assegnato.

«Ti vedo diverso, in questo periodo» iniziò Narcissa, dopo che la cameriera ebbe posato loro davanti i piatti ordinati e si era ritirata.

Se non fosse stato una spia addestrata a non mostrare emozioni, lui si sarebbe irrigidito. Niente, però, tradì uno stato d'animo che era volto immediatamente sull'allerta, quando rispose con la massima tranquillità.

«Ti consiglierei una visita oculistica, in quel caso. Probabilmente si tratta di presbiopia.»

Si portò alla bocca una cucchiaiata di ottima zuppa, osservando con un certo divertimento le guance della sua amica imporporarsi e i suoi occhi lanciare un lampo pericoloso.

«Severus, stai rischiando seriamente di ritrovarti il sedere coperto di pustole purulente.»

«Queste minacce non si addicono a una nobile signora.»

«E i tuoi tentativi di sviare il discorso con me non attaccano. Posso avanzare un'ipotesi, e suggerire che questo cambiamento che vedo in te sia dovuto a una certa signorina Granger?»

«Signora» la corresse lui automaticamente, avendo sentito ormai un'infinità di volte la noiosa so-tutto-io ripeterlo.

«Prego?»

«Signora Granger. Odia che la chiamino signorina, lo trova sminuente.»

Narcissa lo fissò per diversi istanti, poi scoppiò a ridere.

Lui la guardò malissimo.

«Sai che odio quando mi prendono in giro.»

«Tesoro, non ti sto prendendo in giro, è solo che erano cinque lustri che non ti vedevo... così.»

«Così come?»

«Preso da una ragazza.»

«Tu vaneggi.»

«Mah, non credo» rispose lei con un sorriso furbo. «Diciamo che ho una prova inconfutabile.»

L'unico segno di disagio che Severus manifestò, fu cambiare posizione sulla sedia, mentre si portava alla bocca un'altra cucchiaiata di zuppa. Masticò, inghiottì e con molta calma rispose.

«Sentiamo, quale sarebbe questa prova?»

«Beh, caro, diciamo che ho dato incarico a Eky di seguirti quando ti ho visto uscire dal salone in direzione opposta a quella della porta d'ingresso o del camino collegato alla Metropolvere, dopo aver ballato. Diciamo che Eky ti ha visto entrare in biblioteca e stava per tornare indietro quando ha sentito avvicinarsi qualcun altro, quindi si è ritirato dietro una statua per osservare cosa stava succedendo. Diciamo che questo qualcun altro, o dovrei dire qualcun'altra, è entrata in biblioteca. E che entrambi siete spariti nella mia sezione privata, di cui tu solo oltre a me e Draco hai la parola d'ordine, bloccando perfino la porta con un incantesimo... Da bravo elfo domestico, Eky è corso immediatamente ad avvertirmi.

Falling - A Snamione StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora