Capitolo 40

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Grimmauld Place, 14 Gennaio 2006

Hermione chiuse i tendaggi della signora Black senza nemmeno guardare nella sua direzione, attraversando l'ingresso a passo di marcia.

Quel giorno aveva un diavolo per capello: non aveva dormito un cavolo, tanto per cambiare, perché l'immagine di Severus con quella donna era tornata a tormentarla ancora e ancora, al punto da farle desiderare di scartavetrarsi le retine.

Era stata una completa idiota a permettere a sé stessa di innamorarsi di lui... eppure non riusciva a impedirsi di continuare a sanguinare.

Aveva cercato di distrarsi leggendo per tutto il giorno, aveva perfino iniziato una sessione di pulizie e riordino a casa, ma non era riuscita a trovare pace, e aveva accolto con sollievo l'invito di Ron a raggiungerlo a Grimmauld Place per cena.

Fu stupita di trovare lui e Harry in cucina che apparecchiavano insieme, lavorando in un confortevole silenzio rotto solo dalla musica proveniente dallo stereo, come avevano fatto per anni, prima del processo di adozione di Teddy, delle richieste degli assistenti sociali, delle reazioni scomposte di Molly.

Kreacher stava tirando fuori qualcosa dal forno e appariva molto più rilassato di quanto non l'avesse visto negli ultimi tempi.

«Allora, Hermione... si può sapere cosa diamine hai detto a mia madre?» le chiese Ron a bruciapelo, serio, incrociando le braccia sul petto.

Lei avvampò, ricordando le parole decisamente impietose che aveva rivolto alla donna. Merlino, aveva per caso peggiorato la situazione?

«Io, ehm...»

Lui sorrise da un orecchio all'altro, precipitandosi a stringerla tra le braccia.

«Qualunque cosa fosse, ha funzionato!» esclamò, sollevandola e iniziando a girare su sé stesso con lei stretta al petto. «Sei un fottuto genio, amica mia, te l'ho sempre detto e non mi stancherò mai di ripeterlo.»

«Ron, mettimi giù. Mi gira la testa! Ron!!»

Quando finalmente il ragazzo la lasciò andare e si accomodarono tutti a tavola, fu Harry a spiegare.

«Molly è passata di qua, stamattina. È venuta a scusarsi, e a dirci che anche se probabilmente non sarà mai del tutto felice della scelta di Ronald, non ha più intenzione di opporsi alle nostre nozze.»

«E che ci darà una mano a organizzare tutto.»

«Siamo corsi subito dagli assistenti sociali non appena è andata via.»

«Non abbiamo ancora fissato la data definitiva ma... una data ci sarà.»

«Ho già iniziato a mostrare a Ron le brocures che abbiamo preso ieri.»

«E lunedì andiamo a prendere appuntamento per gli abiti.»

I due erano così eccitati e felici da parlare quasi insieme, accavallandosi l'uno sull'altro.

Erano anche teneri e goffi, ed Hermione rise, lasciando che il sollievo la invadesse. Il sollievo, e una profonda gioia per i suoi amici.

«Stronzetti, perché non me l'avete detto subito?»

I due si scambiarono un'occhiata così rovente che lei si sentì di troppo.

«Beh, ecco» rispose Harry quando finalmente tornò a guardarla, passandosi una mano nei capelli mentre un lieve strato di rosso gli imporporava le guance «siamo stati impegnati a fare pace. Ehm. Per tutto il pomeriggio.»

Lei alzò le mani.

«Ok, ok, non ho bisogno dei dettagli.»

Chinatown, Londra, 15 Gennaio 2006

Falling - A Snamione StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora