Capitolo 35

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Chinatown, Londra, 25 dicembre 2005

La mattina di Natale, il sole sorse in un cielo terso, completamente privo di nuvole. Hermione, però, non lo vide fino ad almeno un paio d'ore dopo.

Quando si svegliò, si rigirò nel letto mugugnando tra sé e sé, piena del pentimento della mattina dopo. Quello che ti viene nel momento in cui tenti di aprire gli occhi ma un mal di testa martellante appena dietro le tempie ti impedisce di sollevare le palpebre anche solo di un millimetro. Quello che ti fa ricordare esattamente quanti bicchieri di troppo hai bevuto quando sapevi benissimo che sarebbe stato meglio fermarsi.

Barcollò fino al bagno, aprì l'antina dove teneva le pozioni medicamentose e si affrettò a ingollare quella che aveva inventato apposta per annullare gli effetti del post-sbornia.

Dannato George che aveva continuato a riempirle il bicchiere.

Dannato Ministero e la sua legge del cazzo, che le aveva fatto venire voglia di ubriacarsi pur di non pensarci.

E dannato Severus Snape, che continuava a vivere nel passato, anche se scopava nel presente.

Quando finalmente le si schiarì la vista e il cervello ricominciò a funzionare in maniera quasi normale, si ricordò che giorno fosse e corse in salotto.

Quella era una delle cose che le piacevano moltissimo dell'essere una strega: i regali che si recapitavano da soli la mattina di Natale. Forse era infantile, ma adorava trovare lo spazio sotto il suo minuscolo alberello pieno di pacchetti. Come quando da piccola credeva ancora a Babbo Natale.

Si lanciò su quello in cima alla pila – il solito, morbidissimo maglione da parte di Molly – e spacchettò e spacchettò con gioia, ridendo e sorridendo per i pensieri dei suoi amici, finché non rimase solo un regalo sul pavimento, avvolto in una semplice carta nera con un nastro argentato.

Il suo sorriso si approfondì e si fece più dolce, mentre accarezzava la stoffa liscia che profumava di spezie e pozioni. Severus.

Merlino, era proprio partita, se solo una traccia del suo profumo faceva cose strane al suo stomaco...

Aprì il pacchetto con cura, senza strappare la carta come aveva fatto con gli altri e, quando si ritrovò tra le mani un libriccino antico, quello che aveva cercato per mesi senza trovarlo da nessuna parte, aveva quasi le lacrime agli occhi.

"Tractatus de veneficiis", anno 1684.

Aprì la copertina e trovò un biglietto all'interno, vergato di una scrittura minuta e precisa che conosceva bene.

Hermione, ho rinvenuto questo tomo in fondo alla mia libreria. Mi è giunta voce che avresti voluto possederne una copia. Spero di aver soddisfatto questo tuo piccolo desiderio.

Severus

Nel rendersi conto che Severus si era separato da un libro che era in suo possesso da chissà quanto tempo, Hermione sentì il cuore che perdeva il ritmo, accelerando oltre i limiti dell'umana capacità. Era un regalo senza prezzo.

Newcastle Upon Tyne, Regno Unito, 25 dicembre 2005

L'alba del giorno di Natale trovò Severus nel suo laboratorio, intento a studiare una nuova pozione per tingere i capelli che non avesse effetti collaterali o permanenti.

Da qualche tempo si era rimesso a lavorare su progetti di quel tipo. Progetti intesi per il grande pubblico. Da qualche tempo, non riusciva a togliersi dalla mente il pensiero che forse avrebbe potuto ritornare a considerare l'idea di mettersi in proprio.

Che forse, con l'approccio e l'atteggiamento giusti, ce l'avrebbe fatta.

Anche se lo metteva a disagio ricordare che quei pensieri erano tornati ad affollare la sua mente dopo che una certa strega gli aveva mostrato che anche per lui poteva esserci qualcosa di diverso dalla solitudine.

Falling - A Snamione StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora