Ministero della Magia, Londra, 16-17 Gennaio 2006
Hermione era particolarmente irritata.
Non le era andato giù il modo in cui Severus si era comportato il giorno precedente, né riusciva più a sopportare l'idea di non essere in grado di contattarlo quando non era nel suo laboratorio al Ministero.
Quell'uomo assolutamente irritante non le aveva mai detto dove abitava e non possedeva un telefono, e a lei non era parso il caso di mandargli un Patronus per dirgli di andare a quel paese.
Forse perché, più che altro, era arrabbiata con sé stessa per avergli permesso di entrare così tanto sotto la sua pelle, senza concederle niente di sé in cambio, nemmeno uno stramaledetto indirizzo.
Era sempre più chiaro che, per Severus, lei non era altro che un trastullo. Aveva semplicemente approfittato della prima donna che gli avesse mai dimostrato di voler condividere un certo tipo di intimità, usandola come una rampa di lancio nel mondo del sesso. E ora che c'era Amelia Sachs, ricca vedova quarantottenne con la passione delle pozioni – sì, si era informata sull'identità della strega dai capelli rossi – il mago non aveva più bisogno di accontentarsi di una ragazzina.
No, non gli aveva mandato un Patronus, ma dopo una mezza giornata d'indecisione, finalmente aveva trovato il coraggio di affrontarlo faccia a faccia e dirgli che era uno stronzo.
Davanti alla porta del suo laboratorio, prese un bel respiro prima di alzare la mano e bussare. Nessuna risposta.
Aspettò un attimo e ritentò.
Niente.
Spazientita dal giochetto di fingere di non esserci per non avere rompiscatole tra i piedi, abbassò la maniglia, ma la porta non si aprì.
Bussò ancora, e ancora, chiamandolo per nome, ma non ricevette risposta, finché non si arrese e andò a indagare presso i colleghi: saltò fuori che nessuno, in reparto, lo vedeva dal venerdì precedente, nemmeno Mastro Beerbrush.
La rabbia lasciò il posto alla preoccupazione: lui non mancava mai dal lavoro. Mai. Probabilmente sarebbe venuto anche con un arto amputato di fresco. Dove diamine era finito?
Terminato l'orario di lavoro, prese il cellulare e chiamò Draco, domandandogli se lui o sua madre sapessero qualcosa in merito all'assenza del suo padrino. Anche da lui ebbe risposta negativa.
Inutile dire che quella notte dormì molto male.
La mattina dopo stava espletando delle pratiche burocratiche, troppo nervosa per mettersi a preparare anche la più semplice delle pozioni, quando qualcuno bussò alla porta del laboratorio che divideva con Ernie.
«Avanti» rispose quest'ultimo.
«Buongiorno, pozionisti» li salutò la signora Collins entrando «Volevo avvisarvi che Mastro Snape non sarà presente in reparto per sei settimane. Ho parlato col signor Witcheheazel e abbiamo deciso che...»
La penna cadde di mano a Hermione dopo la prima frase, macchiando il foglio che le stava davanti. Si affrettò a ripulire tutto con un non verbale, e a chiudere la bocca che le si era spalancata.
«Come sarebbe, per sei settimane?» interruppe.
«È quello che ho detto, signora Granger. Non preoccuparti, però: non dovrete supplire voi a tutto il suo carico di lavoro: ha promesso che si occuperà comunque di una parte di esso dal laboratorio di Hogwarts.»
«H-hogwarts?»
La Collins le gettò un'occhiata scocciata.
«Se mi lasciasse finire di parlare... La Preside ha richiesto la sua presenza alla scuola, poiché l'attuale Professore di Pozioni, Theodore Nott, che se non ricordo male è del vostro stesso anno, è diventato padre di due gemelli questo sabato e ha chiesto, appunto, sei settimane di congedo per poter assistere sua moglie in questo periodo così delicato. Mastro Snape terrà le lezioni al posto suo ma, essendo esonerato da tutti gli altri obblighi che la professione di professore comporta, non essendo più lui tale, avrà tutto il tempo di preparare i filtri più complicati richiesti dal Ministero e dall'Ospedale. Il signor Witcheheazel ed io abbiamo deciso che voi due, insieme al gruppo di Mastro Beerbrush, prenderete in carico gli altri ordini. Questo» tirò fuori un rotolo di pergamena dalla manica «è l'elenco di quelle che spettano a voi. Se non ci sono altre domande...»
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Falling - A Snamione Story
FanfictionLa mia versione della Marriage Law :) Non era possibile che fosse così agitato. Non lui, che per quasi diciott'anni aveva mentito a uno dei Legilimenti più potenti del mondo. Non lui, che aveva giurato a sé stesso che avrebbe chiuso ogni emozione i...