BARBARA'S POV.
Sono seduta al tavolo della caffetteria aspettando che Zayn arrivi da un momento all'altro. Non nego di essere agitata immaginando cosa abbia da darmi a pochi giorni dalla sua partenza. Per tutta la mattina non ho fatto altro che pensare a cosa abbia di così importante da dirmi e non posso non pensare al peggio: il nostro è un addio.
Kate mi guarda mostrando un sorriso avendo sicuramente notato la mia preoccupazione; a quanto pare devo essere proprio un libro aperto, i problemi sembrano leggersi sul mio viso. Non ho barriere, né muri che mi permettano di respingere ciò che potrebbe accadere.
La porta si apre ed ecco arrivare Zayn, questa è l'ultima volta che ho aspettato il suo arrivo. Cerca trovandomi seduta al solito tavolo salutandomi con un sorriso che non è esattamente felice, il quale ricambio sollevando di poco lo sguardo verso il suo. Non ci stiamo guardando perché tanto non servirebbe a nulla, la verità è solo una e nessuno dei due ha il coraggio di ammetterlo.
-Prendi qualcosa?-.
-No, grazie-. Ho lo stomaco chiuso e non mangio nulla da questa mattina.
-Allora ragazzi cosa vi porto?-. Kate arriva ma subito capisce che non è aria di gioia per noi, così mi guarda ancora una volta prima di andare via senza dire una parola.
-Allora? Cosa dovevi dirmi?-.
Zayn prende un profondo respiro, incrocia le mani poggiandole sul tavolino e guarda un punto alle mie spalle, starà cercando in quel punto le giuste parole da dire ma sa benissimo, tanto quanto me, che non ci sono giuste parole ma ci sono solo quelle parole, quelle che lui non ha il coraggio di dirmi, quelle che io non ho voglia di sentirmi dire.
Increspa le labbra passando la lingua tra esse proprio come ha sempre fatto quando è preoccupato o pensieroso. La sua barba lo rende così diverso, così adulto che io mi sento davvero piccola .
-Zayn ti prego non perdere altro tempo-.
-Barbara io...-.
-E' finita-.
Alla mia affermazione lui ne rimane spiazzato guardandomi dritto negli occhi ma non aggiungendo altro, così annuisco cercando di non permettere a quelle lacrime prepotenti di venire giù come invece vorrebbero fare, come è già successo.
-Lo sai io ho bisogno di sapere...-.
-Devo andare Zayn, scusa ma io non riesco!-. Mi alzo di scatto facendo rumore con la sedia, attirando l'attenzione dei pochi presenti ma fregandomene. Kate mi guarda fuggire scattando ma fermandosi quando Zayn mi corre dietro. Io continuo a correre lontano da lui mentre lui non smette di chiamare il mio nome.
-Fermati Barbara!-.
-Va via Zayn!-.
-No, cazzo!-. Lo sento prendermi per un polso ma non mi obbliga a girarmi, rimaniamo fermi: io davanti con il capo chino, lui dietro trattenendo il mio polso. Lo sento respirare affannato tanto quanto me. Nessuno dei due dice una parola.
-Ti amo Barbara-. Dice lasciandomi andare per sempre. Non mi volto, non ricambio il suo amore semplicemente cammino spedita, sapendo dove andare e sperando che in lei trovi conforto.
Percorro le strade fissando l'asfalto senza riuscire a sollevare mai lo sguardo, continuando a piangere e cercando di dimenticare quanto è appena successo perché se solo ricordo mi sento svenire. Non potrò più toccarlo, vederlo, sentirlo. Tutto quello che siamo stati è finito per sempre e io non ho il coraggio di andare avanti, perché solo con lui sono potuta diventare una donna forte, che non teme il futuro. Ma adesso? Temo tutto, temo perfino me stessa e di quello che non potrei fare senza di lui.
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DESTINATI 3
RomanceConosciamo il destino come le nostre tasche oramai. È dentro le nostre vite: prende, gira, entra in nuove case e esce da altre quando non c’è più bisogno di lui.