Capitolo 19.

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CARA’S POV.

Ritrovarmi qui con lui in questo momento non potrebbe farmi sentire meglio: la luna riflette sul suo viso esaltandone il colore azzurro dei suoi occhi mostrandomi quando possano essere belli anche quando non credevo sarebbe stato possibile; sono attratta incondizionatamente e senza nessuna mezza misura, ma so che non è lo stesso per lui. Mi ha trascinato qui fuori senza darmi nessuna spiegazione rimanendo in silenzio e obbligandomi a rimanere qui, vorrei ogni tanto capire cosa il suo cervello elabori in quei momenti, quando sembra avvicinarsi a me e poi allontanarsi repentinamente. Sono stanca e vorrei ci fosse una fine a tutto ciò, ma non vorrei nemmeno che quella fine non comprendesse lui; mi preoccupa sapere anche cosa gli succeda perché dai suoi occhi riesco a captare nulla di buono. Mi sento così sciocca in questi momenti sapendo che non potrà mai essere mio davvero, eppure è quello che voglio con tutta me stessa da quando l’ho visto quella prima volta. Quando si pensa ad un colpo di fulmine si crede sia solo un’invenzione, ma posso giurare adesso davanti che non è così.

-Lou?-                                                                                                                                               

Si volta a guardarmi mentre beve dal suo bicchiere ancora un sorso del suo drink. –Pensi mai a cosa fare da grande?-

-Alle volte-

-E come ti vedi?-

 -Grande- Dice facendomi ridere. Lo colpisco leggermente ad una spalla e lui fa una smorfia di dolore anche se non è vero.

-Sei proprio uno scemo!- Asserisco continuando a sorridere, notando quanto riusciamo a stare bene in questi semplici momenti di tranquillità, dove ci siamo io e lui mentre il resto del mondo è solo il nulla.

Torniamo in silenzio e io ascolto i suoni della notte ovattati dalla musica alta proveniente dal salone. Nonostante faccia freddo io non riesco a percepirlo, il vortice di emozioni che mi circonda fa solo sentire tanto caldo e una grande fitta allo stomaco ogni volta che lo guardo. Ho voluto ballare fino allo sfinimento perché necessitavo di una botta di vita, di cancellare ogni pensiero negativo che questo ragazzo mi porta a formulare nella mia mente continuamente. Dovrei essere arrabbiata con lui, urlargli che questo continuo prendi e lascia non fa bene a nessuno dei due, ma non ho il coraggio di farlo; preferisco godermi questo momento e fingere quanto sia accaduto sia solo passato e un lontano ricordo che non ci appartiene più. Cancellare ogni nota negativa custodendo solo ciò di bello ci ha unito e ci unirà in questa lunga notte, sotto il cielo stellato in mezzo a tanto buoi.

-Te la sei spassata prima eh?-

-Abbastanza, l’ho fatto per Barbara. Ha bisogno di divertirsi- Lui annuisce seriamente, immagino qualcuno gli abbia spiegato cosa sia successo perché sembra capire cosa sia stato il motivo che mi ha portato a comportarmi in quel modo quando questa sera siamo arrivate alla festa. Sapevo che, se mi fossi messa a ballare fregandomene di chi ci fosse attorno a me, la mia amica si sarebbe buttata in pista divertendosi.

La conosco, ha bisogno solo di essere guidata in questo momento ma può lo supererà perché è più forte di quanto voglia far credere, sicuramente più di me che non riesco a smettere di pensare a questo ragazzo.

Lo osservo mentre porta la testa indietro facendo cadere le ultime goccioline del bicchiere ormai vuoto in bocca.

-Guarda che non c’è più nulla li dentro!- lo prendo in giro ridendo nascondendomi dietro una mano portata alla bocca.

-Non prendermi in giro signorina!- Ride anche lui, forse un po’ più allegro del solito. Lascia il bicchiere vuoto sull’erba fredda poggiando la sua mano vicino alla mia, fin troppo vicina. Le nostre mani si sfiorano e istintivamente entrambi ci soffermiamo a guardarle: sembrano quasi cercarsi, vedo come stia tentando di toccarla facendolo passare per un incidente e mi viene ancora una volta da ridere.

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