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20/11

Caro diario,
Sono stanca.
Sono mesi ormai che cerco di trovare una soluzione a tutto questo, qualcosa che possa aiutarmi in questa situazione.
È entrato nella mia vita, devastandola, un fiume in piena che mi ha travolta, in bene ma anche in male.
Ora so cosa è questa sensazione, ma ho capito anche cosa significa lottare. Ci ho messo me stessa e ancora ci provo, ma sono stanca e forse sto per cedere.
E se fa davvero così male, allora deve essere per forza amore.
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(4 mesi prima)

Questa mattina mi sono svegliata con un gran mal di testa, probabilmente ieri sera ho bevuto un po' troppo, la musica era altissima e le ore piccole non le facevo da un bel po'.
È stato liberatorio, mi mancavano le serate tra donne, il divertimento, ballare e cantare a squarcia gola. Mi alzo a stento dal letto e cerco di ricordare più cose possibili della scorsa nottata.
Ricordo il dj, molto carino, ricordo anche gli shottini, e ricordo un ragazzo alto che non la smetteva di fissarmi mentre ballavo, carino anche lui.
Mentre sorseggio il caffè con la speranza di riprendermi dalla nottata, mi vibra il telefono.
È il gruppo con le ragazze, stanno mandando le foto scattate, sorrido nel vedere i nostri sorrisi.
È stata davvero una bella serata e mi riprometto di farlo più spesso, così rispondo alle ragazze sul gruppo.
[ Io:
Vi prego, facciamolo ancora!
Valeria:
Settimana prossima, stesso locale, mi procuro i biglietti.
Noemi:
Io ancora non ricordo il nome del ragazzo che mi ha offerto il drink.
Io:
Sei pessima! ]
Non posso fare altro che ridere, fin quando non vengo distratta dalla voce della mia vicina che mi chiama dal pianerottolo.
Apro la porta.
- Sofia devi aiutarmi! - entra dentro, senza nemmeno aspettare il mio invito.
- Prego... - affermo non tanto convinta e soprattutto ironica.
- Tra dieci minuti, il ragazzo con il quale mi sto frequentando, sarà qui. -
la osservo mentre parla torturandosi la maglia per il nervoso.
- Sarà un incontro.... Intimo. - è visibilmente imbarazzata nel dirmi questa cosa.
Effettivamente non abbiamo un rapporto tanto stretto da parlare di determinate cose, ma la lascio continuare.
- Solo che io non ho mai invitato nessuno. -
Sono confusa.
- Sta venendo a casa tua, senza invito? - chiedo perplessa.
- Non hai capito. Non ho mai fatto entrare nessuno... In soggiorno. -
La guardo non molto convinta e lei capisce che non ho compreso le sue parole.
- Non l'ho mai fatto. - sussurra.
Un lampo mi colpisce.
- Ma davvero? - le chiedo forse senza pensare, con la delicatezza di un elefante.
- Scusa, non volevo. Non è affar mio. -
Ed effettivamente non lo è, quindi perché è qui a dirmi queste cose?
- In cosa dovrei aiutarti? -
- Tu cosa mi consigli? - a questa domanda rimango spiazzata.
Per chi mi ha preso?! Ho avuto le mie esperienze, ma sembra quasi lei pensi sia mia abitudine portarmi a casa uomini diversi ogni sera.
- Perdonami! - si scusa subito, appena capisce dalla mia espressione che me la sono presa.
- Non so a chi chiedere, e sono nel panico. - il suo tono mi fa capire che si trova davvero in difficoltà, dopotutto è la sua prima volta.
- Non farlo. - le dico secca. Il suo sguardo mi scruta.
- Stai tremando. - le faccio notare.
- Non è così che funziona. - le consiglio.


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Salve a tutti🖤
Come promesso sono tornata con una nuova storia, che spero vi piaccia tanto quanto la prima.
Ci tengo ad avvisare, che alcune parti della storia, prendono ispirazione da canzoni, in quanto, l'ho scritta mentre ascoltavo musica.
A presto!

Caro D(i)ario. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora