Illuminato dal sole - Markhyuck

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Mark decise, quindi, di provare ad avvicinarsi, il ragazzo stava dormendo quindi non c'era motivo di preoccuparsi.

Si avvicinò per guardarlo meglio, pelle abbronzata, un ciuffo castano gli ricadeva sulla fronte, guance paffute e labbra semplicemente bellissime.

Per Mark quel ragazzo era uno spettacolo, tanto che si pose molte domande e si colpì da solo cercando di capire se fosse sveglio.

Da quando viene in questa scuola?

È un nuovo alunno?

È reale?

È il sole nella sua forma umana?

Si inginocchiò per poter guardare meglio ogni suo dettaglio facciale, si soffermò sulle sue labbra, erano semplicemente perfette, chissà che sapore avevano.

Mark fece la cosa che gli riusciva meglio, prendere ciò che voleva.
Appoggiò le labbra sulle sue rubandogli un bacio.

Fu un bacio a stampo, semplice, casto, ma allora perché Mark sentiva qualcosa di particolarmente strano nello stomaco? È forse questa la sensazione che chiamano 'attrazione'.

Mark era attratto dal raggio di sole e lo voleva per sé.
Però poteva averlo? Sarebbe riuscito a diventargli amico? Sarebbe riuscito ad avvicinarsi?

Si allontanò dal ragazzo sentendo subito una strana sensazione di vuoto. Mark voleva quel ragazzo, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per averlo tutto per sé.

Però c'era un piccolo problema, o forse più di uno.

Mark non lo conosceva, non sapeva nulla di lui, nemmeno il suo nome.

È questo che distrugge ogni sentimento, ogni possibile sensazione?

Se non fai qualcosa potresti far evolvere quel sentimento ed alla fine ti troverai ad amare una persona che non sa che esisti.

Una persona che ami solo tu, a cui non sei riuscito a dire ciò che provi.

Una persona che hai perso per via delle circostanze.

Una persona che non potrà più essere tua, dopo averla persa.

Neanche il tempo di riaprire gli occhi che Mark si trovò davanti il più bel sorriso al mondo, il ragazzo, ignaro dell'accaduto, gli stava sorridendo.

"Hei" parlò facendolo allontanare rosso in volto, "Chi sei?" il ragazzo si mise a sedere. Mark sul momento non sapeva cosa fare, quindi, semplicemente si sedette accanto a lui.

"Piacere, sono Mark" gli porse la mano, il ragazzo sorrise prendendola tra le sue, il contatto lo fece rabbrividire, era così caldo.

Si chiese se davvero non fosse un raggio di sole venuto sulla terra per dargli un'altra speranza di continuare la sua noiosa vita.

"Donghyuck" sorrise, "Però puoi chiamarmi Haechan, il tuo nome non è coreano. Sei uno straniero?" la sua voce era davvero bella, Mark avrebbe potuto ascoltarlo per ore, infine quel ragazzo era più di quello che si aspettava. Però doveva stare attento, i suoi sentimenti dovevano calmarsi, non andava bene provare quelle cose, almeno non con una persona appena conosciuta.

Però, forse, ora aveva capito cosa provava Johnny ogni volta che vedeva Ten, anche solo da lontano senza poterlo toccare, senza avere nessun contatto con lui.

Da lì capì quanto soffriva il suo amico.

"Sono canadese, ma parlo abbastanza bene il coreano." rispose, il rossore ancora non si decideva a lasciare le sue guance, cosa che fece sorridere l'altro. "Che carino" si fece scappare sotto lo sguardo malizioso dell'altro, eh si quell'Haechan aveva capito tutto.

"Si nota." rispose, Mark annuì. Si affrettò ad alzarsi quando vide l'amico in lontananza fargli strani segni, come per chiamarlo.

"Devo andare, Haechan." Aveva bisogno di cambiare aria, stava sudando, il momento era troppo imbarazzante, lo sguardo dell'altro lo faceva sentire strano. Prima che potesse scappare dal momento l'altro gli prese il bordo della camicia.

"So che mi hai baciato Mark" il nominato deglutì, "Sappi che non mi scapperai facilmente." sorrise lasciando la camicia.

Mark andò in fretta verso l'amico, rosso in volto, quel ragazzo lo faceva sentire piccolo. Anzi erano le sue parole a farlo sentire così, il suo sguardo che si posava su di lui mentre parlava, e la sua bocca gonfia che si apriva in un sorriso dolce, ma fottutamente provocante.

Che dire, quel sorriso gli donava.

"Vuole giocare? Giochiamo."

-Hilary