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"Taeyongie" lo chiamò il principe, Taeyong sentendosi chiamare lasciò Chittaphon per andare verso l'altro, "Sai che sono più grande di te? Dov'è il rispetto? Mh?" Mise il broncio il maggiore facendo ridere l'altro. "É troppo strano, sei il mio piccolo Yongie." Gli accarezzò i capelli, all'altro non dava fastidio anzi, gli piaceva un sacco quando Jaehyun, il suo principe, lo chiamava in quel modo.

Lo faceva sentire speciale, importante.

Piano piano stavano crescendo dei sentimenti in lui, davvero forti e dolci, ma anche delle illusioni. Aveva paura, tanta paura di dichiarsi all'altro, non volessa finisse come tra lui e Chittaphon, non poteva permetterlo, quando stava con Jaehyun si sentiva bene, felice, si sentiva a casa.

"Andiamo a mangiare?" Chiese il più alto, Taeyong accettò senza fare questioni, adorava quando l'altro lo invitava a pranzo, non avrebbe mai rifiutato. Salutò con una mano Chittaphon che lo aspettava nel cortile, e seguì Jaehyun nella sua macchina.

A tutta la scena assistì Johnny, un profondo velo di tristezza attraversò il suo volto. Era triste per Ten, perchè l'altro era andato con Jaehyun invece di restare con il ragazzo?

Johnny non riusciva a capire, doveva parlare con Taeyong? Non poteva lasciare che Ten soffrisse.

Quella sera il piccolo sarebbe dovuto restare a casa sua, un'opportunità per parlare con lui.

Si, gli avrebbe parlato.

Lo sguardo che aveva Ten in quel momento era troppo triste, non poteva lasciarlo soffrire.

Ten d'altra parte non stava pensando a Taeyong, è vero che aveva un'espressione triste, ma è perchè stava pensando che il bacio lasciato a Johnny lo aveva riempito e poi svuotato.

Si sentiva vuoto ora, nostalgico, gli mancava Johnny. Voleva farsi perdonare ma non ci riusciva.

Senti qualcuno avvicinarsi dietro di lui, fece per girarsi ma una voce glielo impedì, "Non girarti." La voce di Johnny gli fece perdere un battito, cosa ci faceva lì? Mark aveva parlato? Se così fosse doveva preparsi ad annegare in un fiume di imbarazzo. Ascoltò le parole di Johnny e rimase fermo.

Il gigante lo circondò con le braccia, i loro cuori battevano in sincronia, poteva sentirlo.

Chissà se anche lui sente il mio cuore battere. Attraversò la mente del thailandese.

Perchè Johnny lo stava abbracciando? Era così bella quella sensazione, voleva rimanesse lì a proteggerlo da tutto e tutti. Il gigante si avvicinò al suo orecchio, "Aspetta, lascia che ti abbracci." Sussurrò facendogli scendere brividi lunga la spina dorsale. "Non ho resistito, il tuo sguardo era troppo triste e vuoto." Il ragazzo si prese una pausa, "Ten.." l'altro deglutì, "Ti amo." Disse prima di sciogliere l'abbraccio e correre verso casa.

Il thailandese si lasciò cadere sulle ginocchia e scoppiò a piangere, Johnny lo amava..chissà da quanto tempo e lui continuava a farlo soffrire. Era colpa sua, non riusciva a capire i suoi sentimenti, non riusciva a lasciarsi andare, aveva paura.

Paura di soffrire di nuovo.

Johnny fece lo stesso, corse a casa con le lacrime agl'occhi, perchè faceva così male amare quel ragazzo? Perchè non poteva essere suo amico? Il suo ragazzo? O magari passare con lui tutta la sua vita, Johnny aveva bisogna dell'altro.

-Hilary

Illuminato dal sole - MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora