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"Johnny perchè ti piaccio? Non mi conosci nemmeno." Disse confuso Ten.

Ho bisogno di conoscerti per amarti?

Pensò Johnny, però non glielo disse, non voleva far sapere all'altro che in realtà quello che provava per lui era amore.

"Allora permettimi di conoscerti" lo guardò, Ten sorrise, "Però anche io voglio conoscere te." Le parole del ragazzo commossero il gigante, era davvero felice che Ten volesse conoscerlo ma nelle profondità del suo cuore sapeva che avrebbe sofferto, sapeva che quella era tutta un'illusione, Ten era semplicemente la persona più dolce al mondo.

Quello non era amore, era affetto. Stava scaricando su Johnny tutto il dolce che non poteva dare a Taeyong, si Ten aveva parlato del suo 'amico'.

Da come ne parlava, Johnny aveva capito che ci tenesse davvero tanto. Ma lui non era Taeyong.

"Inizio io" sorrise, "Io sono Chittaphon Leechayapornkul, vengo da Bangkok, in Thailandia." Insomma cose che Johnny sapeva già, ma sicuramente Ten voleva sapere di lui quindi lo lasciò fare. "Io mi chiamo Johnny Seo e vengo da Chicago, sono americano, un motivo per cui io e Mark andiamo d'accordo."

"Non parlare di Mark, sono geloso." gonfiò le guance.

No. È un'illusione.

"Non prendertela, l'ultima volta... beh voleva proteggermi." lo guardò negl'occhi. "Non sei un bambino, sei un uomo bello e forte." sorrise.

Bello.

"Johnny, i tuoi genitori sono in America? I miei sono rimasti in Thailandia, mi mancano un sacco." Confessò il thailandese, Johnny guardò in basso, i suoi non erano in America purtroppo, sarebbero dovuti restare lì, ora sarebbero al sicuro. Ma non doveva pensarci, doveva continuare a vivere la sua vita nascondendo le sofferenze. L'altro notò subito il cambio di espressione del maggiore, si sentì improvvisamente in colpa, "Scusa Johnny, ho detto qualcosa di sbagliato?" l'altro scosse la testa.

"Sono morti" disse semplicemente, non riusciva a dare altre spiegazioni, era troppo doloroso parlarne, riusciva a malapena a dire che erano morti. Chittaphon si pentì subito della sua domanda, si mise a cavalcioni sul gigante e l'abbracciò forte.

Johnny ricambiò l'abbraccio facendo scendere tante lacrime dai suoi occhi, il thailandese iniziò a sussurargli tante parole carine, si sentiva in colpa, voleva farlo stare bene.

Non voglio vederlo piangere. Scorreva nella mente di Chittaphon mentre Johnny, ignaro dei sentimenti dell'altro pensava solo a come evitare di soffrire ancora una volta.

Non voglio illudermi.

-Hilary

Illuminato dal sole - MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora