"E chi ti dice che io voglia che tu ti fermi?"
Lo guardai fisso negli occhi. Perché dovevamo fermarci se non era quello che volevo? Sentivo che in lui c'era molto di più di quello che dava a vedere, che la sua realtà fosse molto ben diversa da tutti i pettegolezzi. Ormai ero legata a lui, in un modo che non capivo neanch'io a pieno, ma non ne ero spaventata; volevo solo sapere dove saremmo andati a finire.
Mi avvicinai fino ad arrivare di fronte a lui e gli afferrai il volto, ma lui sciolse la presa dalle mie mani scuotendo la testa e abbassando lo sguardo, che sembrava un misto di paura e rimorso, come se si fosse pentito di quel bacio
"Sophie..."
Sussurrò con voce soffusa. Mi bloccai, accigliandomi non capendo quel rifiuto: fino ad un momento prima mi aveva dimostrato tutt'altro che volersi fermare. Indietreggiai, allontanandomi da lui fino a toccare con il retro delle ginocchia il materasso del suo letto
"T-tu non mi vuoi?"
Alla mia voce tremante lui alzò lo sguardo shockato, iniziando a scuotere la testa e avvicinandosi
"N-no, Sophie. Non lo pensare mai più, non è questo..."
Mi sedetti sul letto quando lui si piazzò di fronte a me, le mani tremanti come se volesse toccarmi ma immobili ai lati dei suoi fianchi, strette in due pugni
"E allora cosa? Non capisco un momento ti comporti come se... come se ci fosse qualcosa tra di noi e quello dopo invece..."
Lo indicai con la mano
"Guardati. Quello dopo fai il pentito, come se vorresti rimangiarti tutto. Perché?"
Lui sbuffò, il suo volto pieno di confusione, come se volesse riordinare i pensieri che gli frullavano in testa. E non era l'unico, anch'io non sapevo cosa stesse succedendo, ma di una cosa ero certa: non volevo più sopprimere quello che provavo, o stavo iniziando a provare, per lui.
Si portò una mano agli occhi, sfregandoli con il pollice e l'indice, per poi abbassarsi alla mia altezza, piegandosi sulle ginocchia e portando le sue mani sulle mie cosce, per tenersi in equilibrio.
Alzò il viso, puntando il suo sguardo nel mio. Nei suoi occhi potevo leggere mille sensazioni diverse, ma di sicuro tra queste c'era il desiderio
"Non sono pentito di averti baciato, Sophie. Solo che le cose sono più complicate di quello che immagini. Non sai quanto vorrei avere una vita normale, una famiglia normale... ma non è così. Io ti voglio, ti ho voluta dal primo momento in cui ti ho vista, molto prima della coda al gate. Quando sei entrata in quella sala d'attesa all'aeroporto con quell'aria così triste, quando ti guardavi intorno con gli occhi così vuoti, quando hai guardato il telefono e quella singola lacrima ti è scesa da quest'occhio..."
Sussurrò sfiorandomi la guancia, le sue parole erano appena mormorate, creando un'atmosfera nostra
"Ho pensato che non potesse esistere ragazza più bella di te. Mi hai levato il fiato dalla bocca. Poi la chiamata al gate mi ha fatto perdere di vista il tuo viso triste e io mi sono diretto al nostro imbarco, convinto di non rivederti mai più; invece eccoti lì, di fronte a me. I tuoi capelli biondi che ti ricadevano sulle spalle e i tuoi continui sbuffi. E quando ti sei girata e mi hai lanciato quello sguardo pieno di disgusto ho capito che eri diversa dalle altre"
Rise leggermente, procurando un sorrisino anche a me, ricordando il modo in cui ci eravamo conosciuti
"Eri la cosa più bella che avessi mai visto, ancora più di quanto avevo immaginato. Mi hai intimorito, lo sai? Non sapevo come iniziare a parlarti e me ne sono uscito con..."
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Love is a strange thing
RomanceSophie, ragazza modello con la famiglia perfetta, voti alti e tutto ciò che qualsiasi ragazza vorrebbe. Stefan, classico ragazzo da cui i genitori ti direbbero di stare alla larga, famiglia tutt'altro che perfetta, una frana a scuola e il fascino ch...