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La settimana era passata: Stef mi aveva insegnato un paio di mosse di autodifesa, inserendo anche come maneggiare un coltello per ferire senza uccidere, perché sapeva che non ne sarei mai stata in grado. In questo ero stata abbastanza agile, aiutata dal mio fisico mingherlino che mi aiutava a muovermi velocemente, ma tenere in mano un'arma mi scombussolava e mi faceva sentire in modo terribile, tanto che anche Stef alla fine aveva ceduto, lasciando perdere e concentrandosi più sulla lotta a corpo libero, abbandonando totalmente anche l'idea di farmi solo impugnare una pistola.

L'addestramento aveva anche compreso come maneggiare e dove nascondere le cimici, compito facilitato dal fatto che quello fosse un albergo, infatti queste dovevano essere posizionate in luoghi sia nascosti che poco spostati o toccati, come cornici o soprammobili dimenticato.

Zayn in effetti si era fatto vivo, ma graziandomi e limitandosi semplicemente ad un messaggio con i dettagli essenziali e aggiungendo una frase che mi aveva fatto venire i brividi:

Stefan 19.30, vestito lungo e rosso. Non vedo l'ora di vederti, bambolina. Ah, indossa una giarrettiera

E così alle 19.20 di quel sabato sera io mi stavo guardando allo specchio, lisciando il tessuto del vestito che mi avvolgeva il busto per poi scendere più morbido sulle gambe. Ripassai il rossetto rosso valentino sulle labbra e aggiustai i capelli che mi scendevano con onde perfettamente pettinate sulla schiena, indossando due orecchini di diamanti.

Era un peccato sprecare l'abito per quell'occasione ma non avevo avuto il tempo di cercarne un altro

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Era un peccato sprecare l'abito per quell'occasione ma non avevo avuto il tempo di cercarne un altro. Mi guardai un'ultima volta per poi afferrare il cellulare dove trovai il messaggio da parte di Stefan che mi diceva di essere sotto casa, non che comunque mi avrebbe fatto aspettare chissà quanto considerando la vicinanza tra le due ville.

Scesi le scale mantenendomi sul corrimano a causa dei tacchi vertiginosi e uscii di casa e dal cancello, trovando subito una macchina scura mai vista e Stefan appoggiato sullo sportello dal lato passeggero. Mi fermai un attimo ad ammirarlo non avendolo mai visto così elegante: indossava una completo nero con una camicia del medesimo colore, i capelli portati allindietro e il suo orecchino sparito.

Dopo aver percorso il suo corpo con uno sguardo, notai che lui aveva fatto la stessa identica cosa con me, leccandosi il labbro inferiore

"Cazzo"

Si lasciò sfuggire, portandosi una mano tra i capelli

"Se mi distraggo dalla missione... la colpa è tua"

Sussurrò avvicinandosi a passo sicuro e afferrando i miei fianchi, posando un bacio leggero sull'angolo della bocca, per poi arrivare al mio orecchio

"Sono profondamente combattuto tra lo strappartelo via o prenderti con questo addosso"

Deglutii, sentendo la pelle d'oca formarsi dove aveva sussurrato quelle parole che di casto non avevano un bel niente, procurandomi un calore sul petto e più giù, portandomi a stringere le gambe

Love is a strange thingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora