20.

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"Stef hai finito con la sezione Storia?"

Chiesi ad alta voce, posizionando un libro nello scaffale di Letteratura Greca

"Sì! E tu con Letteratura Greca?"

Presi l'ultimo libro dal pavimento, levandogli lo strato polveroso che ricopriva la copertina. Presi la piccola scala e vi salii sopra, allungandomi e cercando di raggiungere il suo posto in alto, mettendomi in punta dei piedi

"Stef! Potresti aiutarmi?"

Chiamai cercando di alzarmi ancora di più sulla punta dei piedi, però mi spinsi troppo in avanti, facendo perdere l'equilibrio alla scala e cadendo

"Presa"

Il mio corpo, al posto di toccare il pavimento duro, atterrò su qualcosa di più morbido. Aprii gli occhi, trovandomi tra le braccia di Stef

"Grazie"

Arrossii, lasciandogli un bacio sulla punta del suo naso e procurandogli un sorriso

"Proprio non puoi essere lasciata sola me ne combini sempre una, eh Sophie?"

Risi sotto i baffi, avvolgendo le braccia al suo collo

"Magari lo faccio di proposito"

Lui ghignò, facendomi ritoccare con i piedi il pavimento e chinandosi a raccogliere il libro che mi era caduto, arrivando allo scaffale allungandosi leggermente: era molto più alto di me, io gli arrivavo a mala pena alle spalle. Messi a confronto, sembrava potesse spezzarmi con un semplice abbraccio, considerata la sua stazza; incuteva timore, con tutti quei tatuaggi e muscoli.

"Con questo abbiamo finito"

Disse spolverandosi le mani sui jeans. Annuii contenta: eravamo stati rinchiusi in quella biblioteca per tre ore intere, cercando di ritrovare tutti i libri messi nel posto sbagliato e sistemandoli. Per agevolare il compito ci eravamo divisi gli scaffali e non avevamo fatto neanche una pausa. Ora erano le sette passate e già fuori si era fatto buio

"Forza, andiamo via"

Mi prese la mano conducendomi all'uscita, dopo aver lasciato il malloppo di schede sulla scrivania del signor Button.
Ci recammo al posteggio ormai vuoto

"È stata una fortuna che ci hanno messo in punizione insieme, almeno così non sei rimasta a piedi "

Disse Stef con un ghigno

"Una fortuna enorme. Dovremmo farlo più spesso"

Scherzai anch'io entrando in macchina

"Mi piacerebbe portarti in un posto, se ne ha voglia"

Disse accendendo la macchina e io annuii. Anche se ero stanca tra le lezioni, Zayn e aver ordinato la biblioteca, volevo ancora passare del tempo con lui. Poggiai la testa sul finestrino

"Come mai chiami il Signor Button per nome?"

Chiesi ricordandomi la loro conversazione iniziale, mi girai a guardare i suoi tratti, il naso dritto e lo sguardo profondo fisso sulla strada. Una fossetta si formò sulla sua guancia, ammorbidendo i tratti del suo volto

"Sei proprio curiosa tu"

Sorrisi

"Spesso mi rifugiavo nella biblioteca per prendere una pausa dal mondo circostante. Leggere per me è sempre stato un modo per scappare dalla realtà, mi aiuta a staccare la testa e a perdermi in mondi perfetti che per me non esisteranno mai. A casa con con mio padre non è una cosa che potevo fare, inizialmente dovevo nascondere i libri dalla sua vista, anche se ora è diventato un po' più tollerante, ma ha sempre da ridire se mi trova con un libro in mano... comunque, mi intrufolavo alla fine delle lezioni, quando la biblioteca era sul punto di chiudere, cercando di passare inosservato. Sai, ho sempre avuto la fama del "bad boy" e non volevo che si sapesse in giro. Così, mentre ero intento a leggere Il Ritratto di Dorian Gray, Jeremy mi beccò. All'inizio pensava fossi solo un teppistello che voleva rubare qualche libro o fare qualche atto di vandalismo, ma l'ho fatto ricredere. Mi iniziò a tener d'occhio e a cercare di capirmi, fino a quando non guadagnai la sua fiducia. Da quel momento mi consiglia i libri da leggere e me li fa portare a casa, anche se non è concesso dal regolamento"

Love is a strange thingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora