19.

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Il resto delle lezioni passò in fretta. Ne ebbi solo una in comune con Kylie dove non potemmo neanche sederci accanto a causa del professore di letteratura, che ricordandosi della scorsa lezione ci fece sedere a distanza l'una dall'altra, confermando la nostra tesi sulla sua isteria.

Ora avremmo avuto la pausa pranzo e poi un'ultima lezione. Al suono della campana ci alzammo silenziosamente, uscendo dall'aula di geografia, e io iniziai a seguire il resto dei miei compagni che scendevano le scale.

Entrammo in una stanza dai soffitti alti e con vari lampadari che scendevano dal soffitto. Era interamente bianca, tranne il pavimento in parquet chiaro, e con le pareti vetrate da cui entrava luce che risultava quasi accecante in mezzo a tutto quel bianco. Lunghi tavoli in legno erano posti al centro accompagnati da panche e intorno vi erano vari tavolini con delle sedie di un colore verde menta, che davano un po' di colore alla stanza. Notai Kylie seduta in uno di questi tavolini che si sbracciava per farsi notare e ridendo mi avvicinai

"Ciao! Ti ho preso un posto e il pranzo"

Mi mostro fiera il vassoio con del pollo e del purè di patate

"Grazie mille!"

Mi sedetti di fianco a lei, notando quanto la sedie in velluto fosse comoda, e tirai un sospiro di sollievo. Dopo cinque ora in sedie a dir poco scomode era un vero piacere per la mia schiena.

Iniziammo a chiacchierare del più e del meno e io le dissi della punizione, raccontandole di Ben e di come Stef aveva provato a difendermi, ma facendosi beccare dal professore

"Neanche il secondo giorno e guarda cosa mi combini!"

Disse ridendo e io appresso a lei, alla fine sarei potuta stare con Stef e cercare di capire un po' più di lui, e della sua reazione soprattutto.

"Secondo me Stefan ci prova con te... si comporta in modo diverso, non so. Ti sta fissando, guarda"

Alzai lo sguardo, notando il suo dall'altra parte della sala, fisso su di me, il che mi fece affogare con il pezzo di pollo che stavo masticando

"Ei, ei, bevi un po' d'acqua"

Kylie mi diede leggere pacche sulla schiena, avvicinandomi la bottiglietta che io afferrai bevendola e sentendomi meglio

"Non vorrai mica farlo preoccupare... guarda come si è imbronciato"

Mi sussurrò facendomi rispostare l'attenzione su di lui, che in effetti trovai con le sopracciglia arcuate, in un'espressione quasi preoccupata, che si rilassò non appena notò che avevo smesso di tossire

"N-non credo che si preoccupi, Kylie"

Lei scosse la testa ridacchiando.

Dopo qualche momento dove cambiammo argomento, una voce attirò la nostra attenzione

"Uhm, K-kylie?"

Alzammo gli occhi in contemporanea, trovandoci davanti un Jeff imbarazzato. Era un ragazzo molto carino, con gli occhiali dalla montatura sottile, due occhi castani e i capelli biondo cenere. Kylie strabuzzò gli occhi,

"J-eff! Ciao!"

Disse con un acuto, probabilmente non si aspettava di lui. Erano così imbarazzati ma estremamente carini

"L-lei è Sophie"

Mi presentò Kylie per spezzare il silenzio imbarazzante

"Si, ci siamo visti di sfuggita alla festa. Io sono Jeff, come avrai già capito"

Disse lui, grattandosi il collo imbarazzato e io annuii, stringendogli la mano

"Bene ragazzi. Io devo andare"

Love is a strange thingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora