ATTENZIONE.
Contenuti violenti
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"Sì"
Non appena pronunciai quelle parole dei tonfi al piano di sotto richiamarono la nostra attenzione. Gli occhi di Stef, da pieni di desiderio, si sgranarono e un velo di puro terrore sostituì i sentimenti precedenti.
"Alzati, veloce"
Lo guardai, corrucciando le sopracciglia
"Che succede?"
Lui si spostò dal mio corpo, scendendo dal letto e tirandomi a sedere, lanciandomi il mio intimo insieme ad una sua maglietta
"STEFAN!"
Una voce rauca provenne dal piano di sotto, e solo a quel punto capii che suo padre era rientrato in casa. Mi alzai di corsa, saltellando da un piede all'altro per infilarmi la biancheria intima e la sua maglietta, mentre anche lui si vestiva in tutta corsa.
Non appena indossò dei boxer e un paio di pantaloncini di tuta, mi spinse verso la porta del bagno, raccogliendo il mio vestito e le mie scarpe da terra, lanciandole sul pavimento, da qualche parte vicino la vasca. Non appena mi spinse all'interno mi prese il volto tra le mani
"Non uscire per nessun motivo da questa stanza, non fare alcun rumore. Qualsiasi cosa sentirai, ti prego, giurami di stare qui, nascosta e in silenzio. Ti prego, Sophie"
Io annuii, guardandolo confusa
"Te lo prometto"
Sentimmo dei passi pesanti che salivano le scale e la voce di Aron urlare il nome del ragazzo terrorizzato davanti a me; avrei tanto voluto sapere il motivo di tanto paura, avrei voluto potere prenderlo e cacciarlo via, stringendolo tra le mie braccia
"Chiuditi a chiave e tappati le orecchie, mi dispiace"
Disse prima di lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra, trascinandosi la porta alle spalle, appena prima che quella della sua stanza venisse spalancata.
Chiusi la porta a chiave, sedendomi per terra, sul pavimento freddo, e poggiando la schiena sul muro dietro di me; cosa stava succedendo? Perché era così terrorizzato?
"Cosa cazzo ci fai a casa?! Come hai osato sparire di casa in quel modo! Hai fatto insospettire tutto il vicinato!! Dannato figlio di puttana! Sei un ingrato!"
Le urla di suo padre riempirono ogni angolo della stanza, giungendo alle mie orecchie. Cosa stava succedendo? Perché Stef non si difendeva? Perché si faceva urlare in quel modo da suo padre?
"Avrei dovuto lasciarti morire con tua madre! Non sai fare altro che complicarmi la vita!"
Sgranai gli occhi, sentendo dopo queste parole, un colpo forte e un gemito strozzato. Lo aveva appena colpito?? Cosa intendeva con "dovevo lasciarti morire con tua madre"? Le voci che giravano a scuola erano vere?
"Sei una cosa inutile!"
Un altro colpo e un altro gemito mozzato
"Perché non puoi morire e fare un favore a tutti?!"
Parole avvelenate e altrettanti colpi e grugniti di dolore. Perché non si difendeva? Perché non reagiva??
"Ti odio!"
Mi rannicchiai, portandomi le ginocchia al petto e cercando di tapparmi le orecchie, dondolandomi avanti e indietro, cercando di allontanare tutti i suoni provenienti dall'altra parte della porta, mentre le lacrime iniziavano a correre lungo le mie guance.
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Love is a strange thing
RomanceSophie, ragazza modello con la famiglia perfetta, voti alti e tutto ciò che qualsiasi ragazza vorrebbe. Stefan, classico ragazzo da cui i genitori ti direbbero di stare alla larga, famiglia tutt'altro che perfetta, una frana a scuola e il fascino ch...