18.

3.4K 107 7
                                    

I due giorni seguenti li passammo insieme in piscina o sul mio letto, abbracciati. Si offrì anche di riaccompagnarmi a recuperare la macchina, che per fortuna trovammo intera e dove l'avevo lasciata. Non si parlò più degli eventi successi, né di suo padre né di Dave. Volevo che fosse Stef a raccontarmi di lui, avevo capito che insistere non avrebbe portato a nulla e che quando sarebbe stato pronto ne avrebbe parlato lui stesso.

Era lunedì e la sveglia suonò puntuale. Mi portai il cuscino sopra gli occhi, cercando di cancellare il rumore assordante, ma invano, così sbuffando mi alzai, recuperando il cellulare dalla scrivania. Era un ottimo metodo quello di tenerlo così lontano: non potevo far altro che alzarmi per zittirlo. Quando lo sbloccai notai un messaggio di Kylie:

Sophie! Buongiorno, oggi ci vediamo all'ingresso? Ho molte cose da raccontarti -K

Sorrisi, felice di aver trovato una nuova amica e le risposi:

Buongiorno a te! Farai meglio a raccontarmi tutti i dettagli 

Decisi di non dire niente ancora di Stef, non volevo correre troppo. Bloccai il telefono e corsi in bagno, facendo una doccia veloce e uscendo dal bagno con un asciugamano avvolto al corpo. Iniziai a canticchiare una musichetta, entrando nella stanza e dirigendomi verso il guardaroba per vestirmi.

"Killer Queen? Non pensavo che ti potessero piacere i Queen"

Saltai in aria, spalancando gli occhi e guardando Stef coricato tranquillamente sul mio letto ancora disfatto, il suo sguardo puntato su di me, i lividi e i tagli ormai quasi scomparsi. Indossava una maglia nera, con i suoi soliti jeans del medesimo colore leggermente strappati e un paio di stivaletti sempre neri in pelle. I capelli poco tirati in su gli incorniciavano il viso e una leggera barba era spuntata sul suo mento, probabilmente la mattina non si era rasato. Si leccò le labbra, percorrendo il mio corpo con lo sguardo, facendomi realizzare che ero ancora in asciugamano. 

"Che ci fai qui? Mi hai spaventato da morire"

Dissi stringendomi lasciugamano ancora di più e arrossendo sotto il suo sguardo. Lui alzò un sopracciglio, scendendo dal letto e avvicinandosi fino ad arrivare di fronte a me. Abbassai lo sguardo ma lui prontamente portò due dita sotto il mio mento, facendomi alzare lo sguardo e facendolo scontrare con il suo. Un sorrisetto gli fece spuntare una fossetta sulla sua guancia destra

"Pensavo avessimo superato la fase d'imbarazzo"

Disse riferendosi alla mia timidezza sull'essere praticamente nuda di fronte a lui.

"Uhm beh sì, suppongo"

Si chinò leggermente, continuando a guardarmi negli occhi come per chiedere il permesso, e io in risposta mi misi sulla punta dei piedi, facendo scontrare dolcemente le nostre labbra. Le sue mani si spostarono subito una sul mio collo e laltra dietro la schiena avvicinandomi ancora di più a lui e facendomi portare le mani sul suo petto, per non perdere l'equilibrio. Le sue labbra si muovevano dolcemente, accarezzando le mie con attenzione. Un bacio diverso da tutti quelli scambiati fino ora, che mi fece perdere qualche battito. Ci staccammo, mantenendo le fronti a contatto e lui gemette in approvazione

"Buongiorno"

Sussurrò sulle mie labbra, prima di lasciarvi un altro bacio a stampo

"Giorno"

Gli sussurrai con un sorriso stampato in faccia

"Ora forza, per quanto mi piacerebbe vedere quello che c'è qui sotto vatti a vestire o arriveremo in ritardo. Veloce, prima che cambi idea. Ti aspetto davanti casa, ti do un passaggio"

Io risi, anche se una parte di me desiderava che lui mi tirasse via l'asciugamano e mi spingesse su quel letto. Mi girai, dopo avergli dato un ultimo veloce bacio, iniziando a camminare verso l'armadio, e appena lo feci uno schiaffo sulla natica mi fece saltare in aria. Mi girai con un sopracciglio alzato, guardandolo mentre cercava di trattenere un sorriso

Love is a strange thingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora