SKELETON IN THE CLOSET; PARTE TRE (GRACEY)

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Non appena la porta d'ingresso dell'appartamento si chiude alle mie spalle, mi ritrovo a dover affrontare lo sguardo e la voce accusatori di Ashley.

"Finalmente sei tornata a casa" commenta acida "iniziavo a pensare che quell'uomo ti tenesse in ostaggio"

"Sei ridicola" ribatto, concentrandomi su Meg, e le mie parole non fanno altro che irritarla maggiormente.

"Io sarei ridicola? Prova a metterti nei miei panni, Gracey: la tua migliore amica ti manda un messaggio nel cuore della notte, dicendoti di correre immediatamente ad un indirizzo sconosciuto, ti apre la porta d'ingresso con i vestiti sporchi di sangue e si rifiuta di darti qualunque genere di spiegazione. Credo che anche tu, al posto mio, saresti parecchio incazzata"

"Quel sangue non era mio. Era di Theodore. È stato aggredito e gli hanno sparato alla spalla destra"

"In casa?"

"No, è successo mentre era all'appuntamento"

"E che spiegazione ti ha dato?"

"Un furto finito male. Sono rimasta con lui perché dovevo occuparmi della ferita"

"Perché non hai chiamato un'ambulanza?"

"Volevo farlo, ho insistito più volte, ma lui si è rifiutato e credo di sapere il perché" mormoro, continuando ad accarezzare il pelo di Meg; Ashley mi esorta a continuare con un cenno della testa, ma io le rispondo con uno sguardo scettico "non posso dirtelo. Se te lo dico, vai fuori di testa e fai una sceneggiata"

"E credi che queste parole, invece, dovrebbero tranquillizzarmi? Gracey. Sei la mia coinquilina. Sei la mia migliore amica. E tra migliori amiche non devono mai esserci segreti. Che cosa hai scoperto?"

"Non l'ho scoperto io. L'ho saputo per caso da Benjamin, suo figlio. Mi ha detto che..." esito ancora prima di svuotare il sacco "mi ha detto che Theodore è stato sette anni in carcere".

Gli occhi di Ashley si spalancano, le sue pupille si riducono a due puntini quasi invisibili, e resta perfettamente immobile per quasi un intero minuto; la sua reazione mi fa subito pentire di essermi confidata con lei, ma ormai è tardi, e non posso tornare indietro.

Posso solo cercare di gestire la situazione nel migliore dei modi, spiegandole perché Theodore è stato arrestato e facendole capire che, anche se ciò che ha fatto è sbagliato, è stato smosso da una questione d'onore.

"Ha trascorso sette anni in carcere? Per quale motivo ha trascorso sette anni in carcere?"

"Ben non ha saputo dirmelo, perché con suo padre non ha mai affrontato questo argomento, e così gliel'ho chiesto a lui, non appena siamo rimasti da soli. Ho dovuto insistere, ma alla fine mi ha raccontato quello che è successo... Lo hanno arrestato per omicidio".

Non ho neppure il tempo di proseguire che la mia coinquilina esplode letteralmente, ed inizia a gridare così forte che la nostra gattina fa un balzo e si allontana in direzione delle camere da letto.

"Tu devi stare lontana da quell'uomo! Sapevo che c'era qualcosa che non quadrava e adesso ne ho avuto la prova concreta! Devi troncare ogni rapporto, immediatamente"

"Sei impazzita? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Abbassa la voce, o ti sentirà tutto il condominio"

"No, io non abbasso la voce e non sono intenzionata a calmarmi. E non sono neppure impazzita. A quanto pare sei tu quella che non riesce a vedere il quadro generale in modo lucido. Gracey, hai appena detto che quell'uomo è stato in prigione per omicidio. Omicidio. Sai che cosa significa questa parola?"

Behind The Eyes; Prison Break (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora