Vago con lo sguardo sul viso del ragazzo sconosciuto, a cui ho appena offerto un bicchiere di whisky dopo che ha rifiutato sia una tazza di cioccolata calda che una tisana rilassante all'arancia perché, sue testuali parole, 'queste sono bevande da ragazzina o da finocchio, e lui non è né l'uno né l'altro'.
L'osservo portarsi il bicchiere alle labbra e bere in un unico sorso il liquido ambrato, soffermandomi sui capelli castani, leggermente mossi, che gli scendono fino alla base del collo, sul pizzetto che gli ricopre il mento ma, soprattutto, sugli occhi scuri.
Perché sono gli stessi di Theodore, tutto in lui me lo ricorda.
Se Benjamin assomiglia al padre in alcune espressioni o quando sorride, questo ragazzo ne è la fotocopia vivente, solamente più giovane.
"Devo ammettere che il vecchio ha ottimi gusti in fatto di liquori" commenta, schioccando la lingua contro il palato, spostando il suo sguardo dal bicchiere a me "hai finito di mangiarmi con gli occhi, dolcezza? Sembra quasi che tu non abbia mai visto un uomo in tutta la tua vita..."
"Io... Sono sconvolta..." mormoro, ignorando il suo commento pungente.
"Perché non hai mai visto un uomo così bello in tutta la tua vita?" mi domanda lui, rincarando la dose, inarcando appena l'angolo sinistro della bocca in un mezzo sorriso che mi toglie quasi il respiro: è davvero identico a suo padre, la somiglianza è così impressionante che m'impedisce di dubitare delle sue parole.
"No" rispondo, secca "sono sconvolta perché non sapevo che Theodore avesse un altro figlio"
"Se è per questo neppure io sapevo di avere un padre fino a poche ore fa. In un primo momento non ci credevo, ma poi mi ha mostrato un fascicolo che ha subito eliminato ogni mio dubbio".
Fascicolo.
Questa parola rimbomba nella mia mente, accompagnata dall'immagine di Nicole con in mano una busta gialla, e finalmente capisco cosa c'era lì dentro e perché Teddy era così sconvolto; stringo la presa attorno alla tazza di cioccolata fumante e preferisco concentrarmi su un altro argomento della massima importanza, almeno per me.
"Perché sei qui?"
"Me lo stai chiedendo veramente per la terza volta? Che cosa non hai ancora capito delle parole 'sono qui per proteggere te e Benjamin'? Non mi sembra un concetto così complicato"
"Questo l'ho capito perfettamente. Quello che non riesco a capire è perché sei qui a proteggerci... Chi potrebbe farci del male?" chiedo, lanciando in automatico un'occhiata in direzione della finestra che si affaccia sul giardino anteriore.
"Mio padre ti ha accennato qualcosa del casino in cui siamo coinvolti?"
"Sì, mi ha raccontato ogni cosa. So tutto su Poseidone"
"Ohh, grazie al cielo! Già stavo male al solo pensiero di dover spiegare una faccenda così complicata ad una ragazza che fatica a capire dei concetti semplicissimi... E poi, ti confesso che alcuni passaggi sfuggono perfino a me. Diciamo che Poseidone è una persona estremamente pericolosa e dato che sarebbe capace di tutto, mio padre ha voluto mandarmi qui, da voi due, estraniandomi dalla vera azione: quando stavo per salire in macchina con lui e Nicole, ha bloccato le portiere, mi ha allungato un bigliettino in cui aveva scritto l'indirizzo di questa casa e poi è partito, lasciandomi da solo. E dopo una breve passeggiata di qualche ora sono riuscito a trovare questo quartiere" spiega lui, versandosi un'altra abbondante dose di whisky nel bicchiere; ed io, anziché togliergli dalle mani la bottiglia prima che possa ubriacarsi, mi concentro su una frase del suo discorso.
"Dove sono andati Theodore e Nicole?"
"Non ne ho la più pallida idea, dolcezza, dal momento che sono stato scaricato in mezzo alla strada".
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Behind The Eyes; Prison Break (✔️)
FanficTERZO LIBRO. "Sara inspira una seconda volta, vedo i suoi occhi scuri diventare lucidi ed una lacrima, ribelle, le scivola lungo la guancia destra. "E se fosse cambiato? E se davanti ai miei occhi dovessi ritrovarmi un uomo completamente diverso da...