Busso più volte alla porta d'ingresso dell'appartamento ed infilo le mani nelle tasche dei jeans, in attesa di una risposta; e quando, ormai, inizio a perdere ogni speranza appare una ragazza bionda, con i capelli raccolti in un vaporoso nodo e con addosso una tuta da ginnastica: ha un viso molto grazioso, labbra carnose e occhi azzurri, ma ciò che mi colpisce maggiormente è la sua espressione.
Mi fissa come fossi uno scarafaggio repellente, con uno sguardo carico di odio allo stato puro.
"Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi" commenta, con un sorriso sarcastico, appoggiandosi allo stipite ed incrociando le braccia sotto il seno "che cazzo vuoi? Che cazzo sei venuto a fare qui?"
"Cavolo, non mi aspettavo di ricevere un'accoglienza così calorosa. Vorrei parlare con Gracey, se la cosa non ti dispiace... Ma a giudicare dalla tua reazione, credo che tu sia di parere contrario al mio"
"Hai indovinato. Ed ora, se non ti dispiace, ho altro di molto più importante di cui occuparmi che rimanere qui a parlare con te" conferma lei, con un altro sorriso acido, ma quando prova a chiudermi la porta in faccia la blocco prontamente, allungando il braccio destro; la bionda socchiude le labbra, incredula, prima di rivolgermi altre parole cariche di disprezzo "adesso inizierò a contare, e se al mio 'tre' non avrai lasciato la presa su questa porta, chiamo la polizia. Uno..."
"T'interrompo subito, tesoro. Anni fa mi sono trovato in una situazione simile e... Diciamo che l'ho gestita nel modo sbagliato e non ci tengo a ripeterla una seconda volta. Ascoltami: è chiaro che non abbiamo iniziato nel migliore dei modi, ma siamo ancora in tempo per rimediare. Prometto che non ti ruberò molto tempo, voglio solo scambiare qualche parola con la tua coinquilina e poi..." aggiungo, mostrandole la busta marrone che stringo nella mano sinistra "ho portato la colazione per entrambe. Non mi sembra un gesto carino non farmi entrare".
La sua espressione non cambia minimamente, ma si sposta dall'ingresso permettendomi, così, di entrare nella piccola ma graziosa abitazione; appoggio la busta sopra al bancone in cucina e porgo alla bionda un muffin al cioccolato, come offerta di pace, e lei, anziché ringraziarmi e mangiarlo, lo getta direttamente dentro al cestino della spazzatura prima di affrontarmi, puntandomi l'indice destro contro il petto.
"Credi davvero di potermi comprare con un muffin al cioccolato? Forse con le altre potrà funzionare, ma non con me. Stammi bene a sentire: io non sono semplicemente la coinquilina di Gracey. Sono la sua migliore amica, e lei lo è per me. Le voglio molto bene e l'ultima cosa che desidero è vederla soffrire, d'accordo? Ed è proprio quello che sta succedendo ultimamente. Lo sai che è da quattro giorni che non esce quasi mai dalla sua stanza e che non tocca cibo? Ed a causa di questo è stata licenziata"
"Mi dispiace, anche io le voglio bene. E che tu ci creda o no, sono il primo a dire che non voglio vederla soffrire"
"Peccato che è proprio ciò che hai fatto, Theodore" continua la ragazza, appoggiando le mani ai fianchi "sì, Gracey mi ha detto come ti chiami e mi ha anche raccontato altre cose su di te. Mi ha detto che sei stato il compagno di sua madre e che hai trascorso sette anni in carcere. E vuoi sapere una cosa? Tu non mi piaci per niente, c'è qualcosa in te che non mi convince fino infondo. Ed hai una pessima influenza sulla mia migliore amica"
"Questo lasciamolo decidere a lei, non credi? Immagino che sia in camera sua, posso raggiungerla?"
"Non credi di avere già fatto abbastanza? Vuoi davvero aggravare la situazione? Se le vuoi bene e non vuoi vederla soffrire, come hai detto poco fa, allora faresti meglio a tornare a casa tua ed a non importunarla mai più. E ti voglio dare un altro consiglio" dice, continuando a puntellarmi il petto "faresti meglio a non farla piangere ancora, o giuro che ti prendo a calci in culo e ti faccio sbattere in carcere a vita, sono stata abbastanza chiara?"
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Behind The Eyes; Prison Break (✔️)
FanfictionTERZO LIBRO. "Sara inspira una seconda volta, vedo i suoi occhi scuri diventare lucidi ed una lacrima, ribelle, le scivola lungo la guancia destra. "E se fosse cambiato? E se davanti ai miei occhi dovessi ritrovarmi un uomo completamente diverso da...