Capitolo 19

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Un altro giorno, un altro vuoto totale. Credevo fossero passate settimane ormai da quando ero entrata lì dentro. Bendix mi riempiva di libri che credeva potessero migliorare il mio umore. Non esisteva cosa più insensata. Non volevo leggere, e non volevo che lui provasse a comprarmi così. Mi voleva viva , eppure non aveva capito che quella che stavo vivendo non era assolutamente vita. Ero considerata una nemica ma non venivo trattata come tale. Non ero loro alleata eppure non mi sfioravano nemmeno con un dito. Non sapevo come fosse possibile tutto ciò, cosa stesse combinando Bendix per non far rischiare la pelle ad entrambi. Quel giorno ebbi una mezza risposta.
"Cosa stai combinando , Bendix Kaiser?" Domandò Müller comparendo dal nulla.
"Non so a cosa ti riferisci , Karl." Rispose con un tono del tutto calmo Bendix avvicinandosi a lui.
"Non può restare così. Non so più cosa dire ai superiori, cosa inventarmi. Sapessi almeno cosa siete voi due?!" Urlò Müller furioso.
"È un mio problema..." sussurrò Bendix non nonchalance.
"Tuo problema?! Io sono il tuo responsabile, io ne risentirò!" Gridò avvicinandosi pericolosamente.
"Mandali da me. Non ti creerò alcun fastidio." Esclamò infine Bendix congedandolo.
"Hai tempo fino a domani Bendix, fino a domani, questa donna ti ha fottuto completamente il cervello..." minacciò Müller andandosene.
Bendix tirò un sospiro profondo, la situazione stava degenerando e lui ne era più che consapevole.
Aprì la porta della cella richiudendola alle sue spalle. Mi raggiunse nell'angolino nascosto in cui mi ero rifugiata e si sedette dinanzi a me. Si passó una mano tra i capelli corti . Aveva lo sguardo pensieroso e stralunato. Di sicuro non sapeva più che fare, come comportarsi, se seguire la ragione o il cuore. Lo osservavo in silenzio. Scrutavo ogni suo movimento ed ogni sua azione e , purtroppo per me, non trovavo nulla di cattivo e di fastidioso in lui. Ogni sua movenza mi attraeva e affascinava maggiormente, fino a farmi perdere la ragione e il senso della realtà.
"Ti rendi conto in che situazione mi hai trascinato?" Sospirò guardandomi dritto negli occhi.
I suoi capelli biondo cenere, dorati come un campo di grano in tarda primavera, misti al colore cupo dei suoi occhi allarmati, gli donavano un fascino e una bellezza unica e disarmante. Erano azzurri, con sfumature blu fiordaliso che si intersecavano al contorno della pupilla. Quel giorno diventarono di un blu Marino così intenso che sembravano un mare in tempesta pronto a travolgermi e risucchiarmi al loro interno, senza lasciarmi inerte.
Annuii nascondendo il mio volto tra le ciocche dei miei capelli lunghi che ricadevano sulla fronte dopo averli sistemati di lato.
Bendix mi posò le ciocche dietro le orecchie, con il solo intento di mantenere il contatto visivo e vivido con i miei occhi, ovvero la mia anima.
"Non sai quanto desidererei non averti mai conosciuta. Adesso starei in grazia di Dio, senza pensieri e senza umanità, come tutti gli altri. Invece, sono qui a rischiare tutto perché ho semplicemente letto in una lettera che tu non hai mai guardato nessuno come fai con me. Ho avuto una misera speranza. Per cosa poi? Per essere ripudiato e lasciare che avvenga lo stesso con te? Oppure c'è di peggio e mi sto illudendo ancora. Parlami , ti prego..." iniziò frenetico e dai suoi lineamenti contratti capii che era sconsolato.
"Bendix, cosa vuoi che ti risponda? La verità? La realtà è che non ci capisco più niente. Anche io vorrei non averti mai conosciuto . Mi sento una vigliacca e una traditrice . Tutte le mie compagne stanno subendo torture su torture, alcune la morte... ed io sono qui , in attesa di qualcosa che non arriverà perché un soldato si è invaghito di me? È finita per me Bendix. I tedeschi mi odiano perché sono partigiana e i partigiani mi vogliono morta perché sanno di noi due. Chi credi che ci abbia perso di più , Bendix ? Non ho nessuno, più nessuno!" Rivelai finalmente mostrando tutta la mia frustrazione.
"Shh..." mi esortò , "mi avrai sempre , Carol. Finché l'ultimo battito del mio cuore non avrà squarciato il tonfo d'aria che ci circonda, accelerato e virtuoso come la prima volta che ti ho vista con la cesta tra le mani..." .
Spostò il suo sguardo sulle mie labbra. Osservai le sue inumidite, dalle linee perfette e leggermente carnose. Mi prese le guance e posò bruscamente le sue labbra sulle mie. Non ci baciavamo dal giorno in cui finii in prigione. Le sue labbra avevano lo stesso sapore dell'ultima volta. Avevo voglia di assaporarle fino alla fine dei miei giorni, se fossi morta in quel momento, ero certa di aver incontrato già il paradiso e lo avrei fatto col sorriso sulle labbra . Mi sentivo di nuovo a casa , nonostante mi trovassi in una cella. Strinsi il suo capo più vicino al mio assecondando i suoi movimenti. Avrei voluto tanto andare oltre i suoi baci. Il luogo e il conflitto , però , non ce lo avrebbero mai permesso.
Gli posai un ultimo bacio a stampo prima di staccarmi da lui.
I suoi occhi diventarono lucidi e annebbiati. Mi scrutavano piano come se avessero paura di pronunciare ciò che stavano per rivelare:
"Sposami, Rebecca..." Sussurrò pronunciando per la prima volta il mio vero nome.
Restai sbigottita. Lasciai il posto al silenzio e soltanto dopo un rumoroso respiro mi decisi a parlare.
"Sei pazzo, Ben?!" Azzardai scostandomi da lui.
"No. Voglio salvarti e credo che sia l'ultima possibilità per riuscirci. Non voglio vederti qui dentro e non abbiamo altre soluzioni che non prevedano l'esecuzione di entrambi ..." Sussurrò sincero posandomi diversi baci lungo la mascella che mi stordivano e irritavano contemporaneamente in un momento come quello.
"Non posso farlo , Bendix. Ho perso i miei compagni ma non voglio rinunciare anche al mio paese, la mia nazione. È la mia casa. Non posso..." rivelai cercando di non far pesare il mio rifiuto. Sapevo che in fondo al mio cuore avrei voluto accettare la sua offerta e forse ci saremmo liberati del destino che ci sarebbe spettato. In quel momento , però , la sua offerta comportava la rinuncia assoluta alla mia dimora e non potevo accettarlo, non potevo e non dovevo.
Dai suoi lineamenti corrucciati capii che si sentiva offeso dal mio rifiuto e non aveva tutti i torti. Stava per proferire qualcosa quando il suo amico Bauer lo interruppe:
"È arrivata questa lettera per te, Bendix. Qualcuno sta arrivando qui dalla Germania ..." Sussurrò e vidi nei loro occhi un luccichio di speranza.

Il Nastro Rosso ~ Amore in GuerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora