Capitolo 11

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"Stai bene , per fortuna!" Mi corse incontro Luca abbracciandomi, "mi sono spaventato a morte quando non ti ho vista arrivare con Antonio." Rivelò passandosi una mano sulla fronte.
"Infatti. Mi ha piantato lì come un'idiota. Buoni i tuoi amici, Luca." Lo rimproverai mentre mi preparavo per quella nuova giornata.
"Stavo per strangolarlo quando è tornato da solo. Ha rischiato seriamente la vita ieri sera." Esclamò serio accarezzandomi i capelli.
"Dove vai?" Domandò improvvisamente posandomi un bacio sulla fronte.
"Dalla signora Bianchi. Devo prendermi cura di Chiara mentre lei si occupa di recuperare le provviste." Lo informai mentre mi guardavo allo specchio.
"Stai bene così." Mi suggerì con un sorriso notando il mio sguardo corrucciato, mi sentivo come se qualcosa non andasse per il verso giusto .
Indossavo una gonna grigia fino al ginocchio e una camicetta bianca. I capelli erano sciolti e lisci.
Mi voltai e posai un bacio sulla guancia di Luca.
"Ti voglio bene..." bisbigliai prima di andarmene.
"Anche io, tanto..." Sussurrò di rimando salutandomi con un cenno della mano.
Strano che non mi avesse chiesto dell'appuntamento con Antonio. O quest'ultimo gli aveva raccontato già tutto o Luca aveva finalmente capito che il suo amico non faceva per me.
Forse l'improvvisata di Bendix non aveva avuto soltanto riscontri negativi.
Mi intrufolai di nascosto per la strada. Quando notai che nessuno mi seguisse proseguii tranquilla fino alla casa della signora Bianchi.
Era semplice ma accogliente.
Non appena Chiara mi vide corse tra le mie braccia. Aveva indossato un abito semplice e bianco. La signora Bianchi ci raggiunse e mi guardò con uno sguardo serio e preoccupato. "Dobbiamo parlare, Carol." Esclamò semplicemente mentre preparava la borsa.
"Cosa è successo?" Domandai incupita capendo che qualcosa non andava.
"Ne parleremo dopo con calma..." sospirò facendoci uscire di casa.
Effettivamente era una buona giornata e potevamo sfruttarla passeggiando.
"Mangi con noi?" Domandò improvvisamente la signora Mara Bianchi mentre chiudeva il portoncino.
"Sì, sì e sì!" Urlò Chiara al mio posto.
Le sorrisi nonostante non volessi sentirmi un peso. Sapevo quanto fosse difficile ospitare qualcuno in quel periodo.
"Soltanto se non reco disturbo, signora Mara..." sussurrai imbarazzata mentre Chiara si aggrappava fortemente al mio collo.
"Certo che non disturbi." Rispose con un sorriso per poi posare un bacio a sua figlia.
"Ci vediamo dopo." Ci salutò allontanandosi.
Chiara scese velocemente dalle mie braccia e mi diede la mano. Mi fece fare il giro di tutta la piazza per poi darmi tregua bevendo dalla fontanella al centro di essa.
"Perché non salutiamo Bendix?" Mi domandò asciugandosi le labbra con il dorso della mano.
"Aspetta, Chiara! Prendi questo." Affermai porgendole un fazzoletto.
Cercai di sorvolare sulla questione di Bendix.
"Bendix è lì! Voglio salutarlo!" Esclamò risoluta indicando qualcuno alle mie spalle.
Quando i miei occhi incontrarono quelli azzurri e sorridenti di Bendix , ebbi un sussulto. Notai delle fossette agli angoli delle sue labbra mentre rideva con i suoi compagni.
"Lasciamolo stare, Chiara." La frenai prendendole una mano.
Si svincolò da me e corse verso Bendix. Gli tirò la giacca della divisa attirando la sua attenzione. Bendix le sorrise in modo dolce e la prese in braccio dandole un pizzicotto sul nasino. Chiara non si fidava di nessuno. Se sua madre avesse scoperto che l'avevo portata tra le braccia di un tedesco mi avrebbe uccisa.
Eppure non potevo togliergliela dalle mani e parlargli come se niente fosse.
Rimasi lì impalata cercando di guardare altrove ma sentivo i suoi occhi bruciarmi addosso quasi stesse per divorarmi con le sue fiamme divampanti .
La portò da me e la fece scendere dalle sue braccia. Le diede un bacio sulla guancia e rivolse a me la sua attenzione.
"Puoi anche ridarmi il pacco che ho consegnato alla signora Bianchi. Lo avevo portato prima che ti vedessi al fiume con quel ragazzo. Non ha più valore..." mi ordinò con schiettezza provocando un mio sguardo confuso .
Lo guardai stranita ed esterrefatta. Osservai Chiara posarsi una mano sulla bocca e guardare complice Bendix.
"Quale pacco?" Domandai osservando entrambi seria.
"Te lo dirò se mi dici con chi ti ha visto Bendix . Era Luca?" Mi ricattò Chiara guadagnandosi una mia occhiata.
Era sempre meglio nominare quanto meno possibile i nomi della banda anche se erano nomi in codice.
"No, mi ha vista con Antonio." Rivelai guardando altrove.
Bendix seguiva il tutto cercando di ricavarci qualcosa.
"Antonio? L'amico di Luca?!" Esclamò incredula ridendo come una pazza.
Per essere una bambina di 5 anni ne sapeva una più del diavolo.
"Chi è Luca?" Domandò Bendix cercando di capirci.
"Mio fratello..." sussurrai rivelando una mezza verità . Io e Luca non eravamo davvero fratelli ma ci sentivamo come tali e per me bastava così . Di fatto lo eravamo ed era ciò che contava di più , litigi compresi.
"Senti , Bendix." Iniziò Chiara mettendosi tra noi, "Carol odia Antonio. Lo ha sempre odiato. L'avrà costretta Luca..." Esclamò risoluta facendomi spazientire.
"Basta , Chiara. Devi imparare a tener a freno la lingua ." La rimproverai mentre il suo volto appariva dispiaciuto.
"Credo che Chiara non sia stata aggiornata sugli eventi allora. Ieri apparivate più affiatati che mai." Affermò aspramente Bendix guardandomi negli occhi.
Cercai di replicare ma non feci in tempo. La signora Bianchi ci chiamò da lontano richiedendo la nostra presenza.
"Ci vediamo, Herr Kaiser." Lo salutai in modo formale, "ti riporterò domani sera il pacco o qualsiasi cosa sia."
Mi salutò con un semplice cenno del capo e ci allontanammo entrambi.
Chiara continuava a tirarmi chiedendomi se avessimo litigato. Mi rifiutai di risponderle. Mi bastò lo sguardo della signora Mara Bianchi a farmi capire il perché della chiacchierata che avremmo fatto.
Arrivammo a casa sua e ci accostammo ai fornelli. L'aiutai a preparare le lenticchie, facili da trovare e ci sedemmo tutte e tre ad un tavolo.
"Devi parlarmi del pacco che ha portato l'ufficiale Kaiser, vero?" Le domandai scrutando il suo volto corrucciato.
"Facciamo che te lo mostro e poi ne parliamo..." sospirò comandando con un cenno del capo Chiara per andare a prenderlo.
Tornò con una scatola blu scuro. Non c'era alcuna scritta al di sopra, soltanto un nastro rosso rilegato.
La aprii e vi trovai un meraviglioso abito rosso ed un paio di tacchi neri. Non avevo mai visto un abito del genere e , data la scarsità di stoffa in quel periodo, doveva esser costato una fortuna.
C'era un biglietto sul fondo:

Mia dolce Carol,
Spero che apprezzerai di cuore il mio regalo. Appena l'ho visto ho pensato che si abbinasse benissimo all'oro dei tuoi capelli e al nastro rosso che porti ogni giorno. Insomma, credo che sarà perfetto su di te. Vorrei tanto che lo indossassi venerdì sera. Abbiamo organizzato una piccola festa e mi farebbe davvero piacere se mi tenessi compagnia. Possiamo sempre fuggire se qualcuno ti crea problemi o ti annoi. Ho una valigia piena di libri e potrò leggerti e prestarti ciò che vuoi.
Accetta il mio invito.
Tuo , Ben.

"Parla e scrive molto bene in italiano, vero Carol?" Domandò la signora Bianchi con tono di rimprovero.
Non risposi. Richiusi tutto nella scatola e la guardai amareggiata.
Chiara se ne stava zitta in un angolo e non fiatava .
"Non credevo che ci saresti cascata proprio tu. Credevo fossi la più matura del gruppo. Non puoi lasciarti soggiogare da due occhietti azzurri ed un bel sorriso." Continuò seria cercando di parlarmi come una mamma.
"Ha ragione, signora Mara. Purtroppo Bendix possiede molto più di un bel sorriso... io ho provato a stargli lontana... sono persino uscita con Antonio! Ho paura che la cosa mi stia scappando di mano. All'inizio lo facevo soltanto per passare il fronte..." rivelai per la prima volta osservandola seria.
Mi guardò accigliata e mi accarezzò una mano.
"Sai cosa hanno fatto alla figlia di mia cugina per essere stata sospettata di aver avuto una relazione con un fascista? Non oso nemmeno immaginare cosa farebbero a te che frequenti non solo un nazista, ma anche un nemico straniero!" Esclamò buttandomi la verità in faccia.
Sapevo a cosa si riferisse. Ecco perché tacqui e osservai il pavimento.
"Lui non è proprio un nazista..." sussurrai poi continuando a guardare in basso.
"Lo sono tutti , Carol. Non ci sono eccezioni, soprattutto in esercito." Urlò passandosi una mano per i capelli.
"Mamma, Bendix è buono. Mi ha regalato un pupazzo , della cioccolata e mi sorride sempre. È perfetto per Carol. Mi piace come la guarda..." si intromise Chiara attirando la nostra attenzione.
"Dovresti essere dalla mia parte, Chiara." La rimproverò in modo scherzoso la madre.
"Tranquilla, Mara. Domani gliela riporterò." Le assicurai indicando la scatola.
"È la scelta migliore , Carol. La scelta migliore..."

Il Nastro Rosso ~ Amore in GuerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora