"Cosa cazzo è successo?! Bauer parla!" Urlò Bendix più furioso che mai fuori la mia cella. Non avevo parole da far fuoriuscire, non riuscivo più a ribellarmi. Mi bastava restare rinchiusa nel letto e tutto il resto poteva anche morire e sparire per me.
Bauer cercò di spiegare la situazione ma le lacrime agli occhi non gli permettevano di essere chiaro. Sentiva di aver tradito un amico ma io sapevo che non fosse colpa sua.
"Una cosa ti avevo chiesto. Una ! Cazzo!" Continuò a gridare sbattendo un pugno contro le sbarre.
Dopo questa breve discussione venne da me. Quando mi vide si coprì gli occhi, rifiutò di continuare a guardarmi finché non si inginocchiò ai piedi del letto , come in cerca di perdono.
Riuscivo a vedere le sue lacrime anche se il mio volto era rivolto volontariamente al muro. Non volevo guardarlo, non volevo vedere la compassione e la vergogna che avrebbe provato per me. Restai in silenzio anche quando prese la mia mano nella sua e me la baciò bagnandomi le dita.
"Come ti ha ridotto..." iniziò freddamente accarezzandomi una guancia.
Non risposi. Avevo la gonna sporca di sangue e dei lividi sulle braccia e sul volto.
"Quel figlio di puttana la pagherà." Esclamò nuovamente con una calma che mi preoccupava più della sua rabbia.
Sentivo il suo respiro forte riscaldare i miei capelli sui quali aveva appoggiato il viso.
Non riuscivo a chiudere gli occhi e non avere l'immagine di quel mostro dinanzi .
"Deve lavarsi e cambiarsi..." Sussurrò Bauer entrando anche lui e avvicinandosi a Bendix.
"Lo so, non posso svestirla e lavarla dopo quello..." non riusciva a terminare la frase che le labbra gli tremavano.
Ed anche le mani. Lo sentivo sotto il palmo della mia. Non potevo fare nulla per calmarlo e non volevo nemmeno. Avevo bisogno di qualcuno che ridisegnasse la mia anima riempiendola dal vuoto che mi era stato procurato.
"Tranquillo, Ben. Lasceremo fare a Lisa." Suggerì Bauer accarezzandogli una spalla.
Chi era Lisa?...
Bendix sembrò pensarci un attimo poi intervenne.
"Bene. Attenderemo mia sorella e le chiederemo di aiutarla. Di sicuro non era questo il modo in cui volevo che si conoscessero." Sussurrò Ben alzandosi dal pavimento.
La sua improvvisa lontananza mi fece male. Mi Sentivo al sicuro quando lui era con me. Solo quando ero con lui.
"Kaiser. Müller è tornato..." lo informò una voce a me familiare.
Era Salmer, il soldato che aveva cercato di far desistere Müller invano. Seppi solamente dopo che fu proprio lui, in preda ai sensi di colpa , a raccontare tutto a Ben.
Bendix non rispose. Abbandonò improvvisamente la cella e sparì senza dire una parola, senza salutarmi.
Rimasi rannicchiata nelle mie coperte. Tremavo, tremavo e non trovavo più un motivo per sopravvivere in quella cella. Avevo perso i miei amici, Luca e la mia identità. Anche Bendix sembrava essersi trasformato e probabilmente non mi avrebbe più voluta e desiderata dopo ciò che Müller mi aveva fatto.
Poco dopo udimmo diversi colpi e una discussione violenta in tedesco. La folla di soldati che correva nei corridoi mi fece capire che diversi soldati stessero litigando.
In quel momento le sbarre della mia cella si aprirono ed una piccola figura esile entrò dopo aver posato un dolce bacio sulle labbra di Bauer. Era la sorella di Bendix, l'avevo riconosciuta dalle foto che un giorno mi mostrò e anche dai lineamenti così simili ai suoi. Era bella da togliere il fiato. I suoi capelli biondi erano racchiusi in una coda ordinata e il suo viso incorniciava degli occhi azzurri le cui striature verdi li rendevano simili ad un fiume in piena. Mi vergognai maggiormente dinanzi ad una figura così maestosa resa ancora più elegante dall'abito semplice e azzurro che indossava.
Si posò preoccupata ai miei piedi e mi costrinse a voltare i miei occhi lucidi nei suoi.
"Sai..." iniziò, "Bendix mi aveva già descritto la tua bellezza nelle lettere che mi ha indirizzato. Non mi sarei mai aspettata però che lo fossi sul serio, anche dopo quello che hai passato , nonostante i capelli scompigliati ed il viso gonfio..." Sussurrò in tedesco passandomi un fazzoletto sulle mani.
"A me piacerebbe che tu mi considerassi una sorella, non un'amica nè una cognata. Soltanto una sorella che non hai mai avuto e tu quella che a me è mancata. Sei molto importante per Bendix e chi fa star bene lui è parte della mia famiglia. Non si affeziona a chiunque..." mi sorrise facendomi scendere una lacrima che avevo cercato di trattenere durante la presenza di suo fratello. Ricambiai la sua stretta di mano ma non riuscii a ricambiare il suo sorriso. Ero stata spenta di ogni mia emozione. Anche quando Bendix tornò con il viso gonfio e le mani sporche di sangue non ebbi alcun sussulto. Lisa cacciò un urlo di spavento ma io non mi mossi. Guardavo tutto impassibile e senza interesse.
"Cazzo, Ben , lo hai ucciso?!" Urlò la sorella correndogli contro.
"Magari. Me lo hanno tolto di mano quei bastardi!" Sbraitò Bendix gettando una sedia per l'aria.
"Devi calmarti. Calmati." Cercò di tranquillizzarlo la sorella inutilmente.
"Come cazzo faccio a calmarmi, Lisa ?! Come ?! Guardala , guardala. Sembra un vegetale perché quel pezzo di merda si era messo in testa di violarla e di provocarmi. Come faccio adesso a vivere sapendo che tutto quello che è successo è stato per causa mia , non ho saputo difenderla nè sorvegliarla." Urlò Ben rivenendomi accanto.
Mi posò un bacio sulla fronte e le sue lacrime mi bagnarono il viso.
"Non riesco neanche più a baciarla. E non perché non voglia, ho paura che lei disgusterebbe anche me..." rivelò mentre io ritornavo ad osservare il muro dinanzi a me.
"Non puoi prenderti le colpe del mondo intero, non puoi e non devi. Sai cosa avresti rischiato se l'avessi ucciso? Non voglio nemmeno immaginarlo!" Urlò Lisa girando per la cella con le mani in volto.
"Facciamo una cosa , Ben..." improvvisò quest'ultima, "vai a lavarti e tranquillizzati, Carol in questo momento ha bisogno d'amore e non di vederti in questo stato. Mi prenderò io cura di lei . Fidati di me. Ti prometto che non le succederà nulla...." Sussurrò Lisa e finalmente Bendix sembrò trovare un briciolo di pace.
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Il Nastro Rosso ~ Amore in Guerra
Ficción históricaCarol (nome in codice di Rebecca Martinelli) e Bendix, due nomi provenienti da realtà completamente diverse. Lei, giovane italiana partigiana , pronta a tutto pur di salvare il proprio paese e i propri ideali. Lui, giovane tedesco mandato al fronte...