"Non mi toccare." Riuscii finalmente a dire dopo tanto tempo quando Lisa provò a spogliarmi.
Quel gesto la lasciò perplessa, si turbò ma poi sembrò capire e mi sorrise lievemente lasciandomi fare.
Il solo suo cenno di volermi spigliare ravvivò il ricordo di quel lurido verme. Non potevo permettere al suo volto di apparirmi in testa ogni secondo della giornata ma non riuscivo a fare altrimenti, andava contro la mia forza e la mia volontà .
La feci voltare e mi spogliai completamente. Immersi il mio corpo nella vasca e impiegai tutta me stessa per lavare e levare tutti i segni e l'odore di quell'uomo dal mio corpo. Ogni strofinata sarebbe servita ad eliminare il suo tocco. Quando capii che non ci sarei riuscita , scoppiai in un pianto esasperato. Era la prima volta che mi succedeva . Non avevo mai lasciato le mie emozioni parlare al posto mio. Quel giorno fu la prima volta che mi lasciai andare, crollai.
Lisa sembrò un po' titubante su come comportarsi ma poi corse da me e , senza toccarmi, riuscì a trovare le parole giuste per calmarmi:
"Carol, io non so chi ti abbia fatto questo. So solo che Bendix mi ha scritto molte lettere parlandomi di te e tu sei troppo forte per lasciarti scalfire da una persona del genere. Adesso ti do un po' del mio bagnoschiuma e del profumo, così togliamo quell'odore di dosso, va bene?" Domandò in tedesco porgendomi qualcosa. Mi fidai di lei. Terminai il mio bagno con i suoi profumi. Mi sentivo meglio ma non bene come avrei voluto. Lisa mi prestò dei suoi abiti, di certo fuori luogo in una prigione ma apprezzai il suo gesto e li indossai. Di sicuro avrei buttato in ogni caso quelli vestiti luridi e macchiati che mi avrebbero ricordato eternamente ciò che era successo.
Indossai un suo abito rosso e corto fino al ginocchio, ciò che mi sorprese di più però fu il mio nastro rosso che mi porse e di cui avevo dimenticato l'esistenza.
"Bendix mi ha chiesto di dartelo." Rivelò leggermente imbarazzata del tutto inconsapevole della valenza di quel nostro nella mia vita.
Me lo aveva regalato Luca quando lo seguii nella brigata, in seguito era diventato inavvertitamente il simbolo dell'amore tra me e Bendix .
Amore... non sapevo più se quello che era rimasto tra di noi potesse essere definito ancora amore.
Mi guardai dopo tanto tempo dinanzi allo specchio e inorridii osservando la mia figura scheletrica e sbiadita. Mi ero convinta che non esistesse più la Carol di un tempo, la persona che sognava una vita piena di soddisfazioni.
"Vuoi che ti trucchi un po'?" Domandò Lisa distogliendomi dai miei pensieri.
Negai con il capo e mi sforzai di guardarla negli occhi.
"Sei fidanzata con Bauer, non è vero?" Ebbi il coraggio di chiederle dopo qualche minuto d'attesa e di silenzio.
La mia domanda semplice e veloce la fece sorridere.
"Sì, ci sposiamo non appena tutto sarà finito. Ovviamente tu sei invitata, Bendix mi accompagnerà all'altare." Rivelò con un sorriso carico di speranza.
Il suo progetto era così bello che non potei che dubitare che quel matrimonio si celebrasse sul serio. La guerra era ancora in corso e non si conoscevano ancora i vincitori.
"Siete carini. Mi fa piacere." Sussurrai incerta guardando i miei piedi ancora bagnati.
"Anche a me farebbe piacere se un giorno tu e Ben vi sposaste." Bisbigliò rompendo l'atmosfera di serenità che mi ero sforzata di mantenere.
"Io e Bendix non ci sposeremo." Le risposi Fredda mentre quelle orribili lacrime facevano fatica a rientrare.
Mi odiavo in quel momento e odiavo anche Bendix. Lo odiavo perché in quel momento capii che il matrimonio con lui sarebbe stata la cosa più bella che potesse capitarmi e che desideravo di più ma, dopo quello che era successo quel giorno, non avrei permesso che lui si accontentasse di me.
"Bendix ti ama lo stesso, Carol. Non sarà uno stupido soldato a fargli cambiare idea su quello che prova per te..." sussurrò Lisa ritraendo la mano che aveva cercato di avvicinare a me.
Il mio cuore ebbe un sussulto ascoltando quelle parole. Bendix non mi aveva mai detto che mi amava eppure me lo aveva fatto capire in più di un momento. Mi accorsi in quell'attimo che le parole non avevano alcun valore, non sarebbero bastate a spiegare ciò che si prova. Eppure Bendix mi aveva salvata, sempre e senza pensarci due volte, soltanto con i gesti.
"Ti va di parlare un po' con lui?" Mi domandò poi colpendomi di sorpresa. Non sapevo cosa rispondere e se il contatto con lui mi avrebbe fatto del bene.
"Sta aspettando fuori. Non vuole forzarti e perciò non è voluto entrare. Però ti aspetta e lo farà per sempre se necessario..." rivelò porgendomi un pettine.
Acconsentii con il capo. Vederlo soltanto non mi avrebbe fatto nulla, o almeno in parte.
Lisa uscì lentamente, così piano che riuscii a leggere il sorriso di vittoria sul suo volto.
Non avevo dubbi che lei e Bendix si fossero messi d'accordo.
Bendix entrò e , dopo un paio di minuti indeciso sul da farsi, si decise a guardarmi.
Mimò un wow con le labbra e non smise di guardarmi .
"Mi ricordi il giorno in cui ti portai alla festa..." Sussurrò avvicinandosi.
Lo ricordavo bene anche io. Era l'ultimo ricordo bello che la mia mente potesse riportare alla luce.
Confermai le sue parole con uno sguardo e lui sembrò capire ogni mio dubbio e perplessità .
"Sei sempre la stessa, Carol. Nessuno ti ha cambiato né potrà mai farlo. Sei sempre la ragazza di cui mi sono innamorato perso..." rivelò facendomi spuntare un lieve sorriso d'assenso.
"È vero che volevi sposarmi ?" Gli domandai titubante abbassando lo sguardo. Il mio cuore batteva all'impazzata in attesa di una sua risposta.
"Certo, e lo voglio ancora. Sei tu che mi hai rifiutato quando te l'ho proposto..." sussurrò divertito facendo scorgere la sua figura all'interno dello specchio.
Lui era sempre bello e affascinante a dispetto della mia figura sciupata.
"Credo che dovremmo farlo sul serio allora. Magari subito dopo quello di tua sorella oppure potremmo sposarci insieme, come vuoi." Rivelai misurando il peso delle mie parole.
Lo sguardo sorpreso, confuso e successivamente intrepido di Bendix mi fece comprendere all'istante che stesse impiegando tutto se stesso per non correre a baciarmi.
"Appena finirà questa guerra, giuro che ti sposo Carol, il giorno seguente..." sussurrò avvicinandosi per poi tornare a fare un passo indietro. Stava rispettando i miei spazi e il tempo che avrei dovuto attendere per rimarginare le ferite.
Odiavo le promesse perché non venivano mai mantenute . In quel momento però ho creduto davvero alle sue parole, e che quel giorno sarebbe arrivato presto.
I miei occhi non si staccavano da quelli di Bendix, spaventati e gioiosi da mettere i brividi. Poi Bauer ci interruppe:
"È per te, Carol." Esclamò porgendomi una lettera. E di nuovo, il mio mondo crollò.
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Il Nastro Rosso ~ Amore in Guerra
Ficción históricaCarol (nome in codice di Rebecca Martinelli) e Bendix, due nomi provenienti da realtà completamente diverse. Lei, giovane italiana partigiana , pronta a tutto pur di salvare il proprio paese e i propri ideali. Lui, giovane tedesco mandato al fronte...