Capitolo 23

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Aprii la lettera che mi era stata consegnata titubante. Lessi piano il contenuto, per poter realizzare pienamente ciò che stesse accadendo e comprendere il significato di ogni singola parola:

Carol,
il solo tuo nome mi procura una piacevole vibrazione nell'anima. Ricordi come ci siamo conosciuti? Era il tuo primo giorno al liceo. Nonostante fossi soltanto una tredicenne, avevi già un carattere da vera donna, forte e risoluto come il mio. Desti un pugno così forte a Simone, per aver fatto apprezzamenti poco carini sul tuo conto, che non si avvicinò mai più a te. In quel momento capii quanto fossi speciale. Se potessi , ritornerei ogni giorno a quel periodo della mia vita in cui aspettavi sempre la ricreazione per poter lanciarmi aeroplani di carta in testa e prendermi in giro. Sei sempre stata mia sorella, da quel giorno in presidenza quando mi salvasti l'anno nonostante l'avessi fatta grossa . Non ci eravamo mai parlati prima di allora eppure la tua risposta fu : "Sembri un bravo ragazzo, non meriti di essere espulso.". Da quel giorno iniziai a sopportarti ogni pomeriggio. Non avevi più nessuno a casa quindi venivi a pranzare da me e mi hai aiutato più volte a superare anche gli esami più complicati, nonostante fossi più avanti di te . Ti ho sempre considerato la donna più intelligente della Terra, perciò ho rivelato più cose a te che a tutti i miei amici. Tu ci sei sempre stata . Eri lì quando mia madre è morta d'infarto e non sapevo dove trovare conforto. Eri lì quando la mia prima ed unica ragazza mi spezzò il cuore. Sara, te la ricordi? Ero quasi diventato ridicolo per lei. Tu mi hai sempre avvertito che non mi avrebbe accettato e non mi meritasse ma non ti ho dato ascolto , eppure mi hai ascoltato lo stesso e non mi hai mai giudicato per ciò che stavo facendo. Eri lì quando ebbi quella discussione con mio padre che mi portò ad andare via di casa. Ma soprattutto, eri lì quando ho deciso di inseguire un ideale, anche se pericoloso e mortale, e mi hai seguito senza pensarci due volte. Mi hai salvato la vita rischiando la tua e adesso mi trovo a scriverti perché ho cercato di ricambiarti il favore ma non ci sono riuscito. Ho provato a liberarti e portarti con me ma è andato tutto a rotoli. Mi hanno catturato e domattina sarò giustiziato. Non mi pento di nulla di quello che ho fatto eccetto averti trascinato in questa situazione. Non avrei voluto che ti facessero del male , sono stato fin troppo ottimista e ingenuo da pensare che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Non ho paura di morire per l'Italia. Ho paura soltanto di lasciarti sola. Ti voglio un bene dell'anima , Rebecca mia. Ti chiamo con il tuo vero nome perché amo la vera te. Spero che tu non mi dimenticherai mai, che il tuo soldato riesca a salvarti come non sono riuscito a fare io e che , quando fra tantissimi anni ci rincontreremo in un posto migliore, tu mi racconterai della splendida famiglia che avrai formato, di quanto tua figlia ti somigli ( e magari elencherai tutti quei suoi difetti che io riconoscerò perché mi ricorderanno te) e di quanto l'Italia sia diventata un posto meraviglioso e libero come abbiamo sempre desiderato. L'unica cosa che voglio chiederti  è di continuare a lottare, Rebecca. Io l'ho fatto fino all'ultimo momento. Quando domani Dio mi chiederà della mia vita, non potrò che dire il tuo nome. È vero perché tu ne hai fatto parte in ogni momento, bello o brutto che fosse . Tu sei stata più me stesso di quanto lo fossi stato io .Sei una parte della mia anima, perciò so che una parte di te morirà con me domattina. Tu ricordati sempre quanto ti voglia bene, e che nessuno riuscirà a batterti. Vivrò per sempre nella tua memoria,
Ti aspetterò ancora per sempre, sperando che il nostro rincontro, seppur meraviglioso, avverrà tra moltissimo tempo.
Tuo per sempre,
Luca , o meglio, Sergio.

Le lacrime che versai mentre leggevo non erano nemmeno lontanamente paragonabili allo struggimento nel mio cuore. Luca era molto più che mio fratello, lui era una parte di me e non potevo permettere che morisse.
"Ti prego , Bendix..." lo supplicai lasciandomi andare sul pavimento.
Bendix già era a conoscenza del contenuto della lettera e dall'occhiata che mandò a Bauer capii anche che non fosse così d'accordo sul fatto che me l'avesse data.
"Cosa vuoi che faccia, Carol? Cosa? Non credo di aver più così tanto potere, non da quando ho litigato con Müller per te e vorrei ricordarti che tu sei l'unica donna a non aver mai raggiunto la cantina. Non posso far nulla. Dovrei scegliere fra te e lui, e non ci sono dubbi sulla mia risposta. Sceglierei te fino allo sfinimento." Rivelò straziandomi maggiormente.
"Non mi interessa della mia vita , Ben. Quella è già andata a puttane. Tu devi salvare Luca. Devi farlo. Ti prego..." lo supplicai coprendomi il viso con le mani in segno di disperazione.
"No, basta!" Urlò Bendix a denti stretti, "darei la mia vita per te ma non posso permettere di lasciarti morire per lui. Ho bisogno di te e voglio stare con te. Non posso scegliere lui sapendo che perderò te. C'è solo una cosa che posso fare..." improvvisò abbassando il viso per non lasciarsi sopraffare dal mio umore e dalle mie parole.
"Posso portarti da lui soltanto pochi minuti , il tempo di salutarvi. Non oltre... non posso fare altro, Carol, credimi..." Sussurrò e sembrò quasi stesse per piangere anche lui.
"Farò Qualsiasi cosa , va bene qualsiasi cosa." Bisbigliai cercando disperatamente un ultimo appiglio a cui aggrapparmi.
Mi alzai lentamente dal pavimento. Bendix aveva provato ad aiutarmi ma non glielo permisi ancora.
Mi portò titubante e ansioso da Luca. Aveva il cuore a mille e lo avvertivo anche a distanza di un metro. Stava rischiando ancora per me e non gli avevo ancora mostrato la mia riconoscenza.
"Bendix, volevo dirti una cosa..." gli sussurrai poco prima di arrivare alla cella di mio fratello.
"Certo, dimmi..." Bisbigliò guardandomi negli occhi.
"Grazie... so che spesso sono impulsiva e testarda ma tu hai sempre fatto di tutto per me ... se non fosse stato per te io sarei morta mesi fa ... volevo ringraziarti. Tu mi hai cambiato e stravolto la vita. Ti devo tutto..." rivelai mentre lui accarezzava piano il tessuto del mio abito, facendo molta attenzione a non toccare il mio corpo.
Dai suoi occhi scintillanti capivo e avvertivo le sue sensazioni forti trattenute dalla paura di farmi del male . Quell'esperienza mi stava cambiando la vita e lui faceva di tutto pur di restare al mio fianco senza spaventarmi o forzarmi a fare nulla.
Fu in quel momento, guardandolo negli occhi azzurri come un cielo di tarda primavera, che capii di essermi innamorata di lui, ma non potevo dirglielo , non ancora almeno.

Il Nastro Rosso ~ Amore in GuerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora