Capitolo 24

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"Luca, Luca!" Lo chiamai correndo ad abbracciarlo. Le nostre lacrime si fondevano mentre Bendix ci implorava cautamente di non far rumore.
"Cosa ti hanno fatto?" Domandò preoccupato mentre mi accarezzava il volto rivestito da lividi .
"Niente, non importa nulla adesso. Dimmi solo perché lo hai fatto!" Gli domandai scrutando il suo volto corrucciato.
Si stava dimostrando forte e tranquillo, soltanto chi lo conosceva bene come me avrebbe potuto scorgere la paura nascosta nel luccichio dei suoi occhi verdi.
"Non volevi che restassi qui per colpa mia. Ti avevo promesso che ti avrei salvato." Rivelò posandomi diversi baci sul volto.
"E ci sei riuscito? Non mi pare. Hai peggiorato soltanto la situazione!" Gli urlai alzando la voce guadagnandomi un'occhiata di Bendix. Lo stavamo mettendo in pericolo.
"Lo so e non mi importa. Ciò che conta è che sei viva e che qualsiasi cosa ti abbiano fatto tu resti sempre la stessa. Mi sei mancata da morire..." Sussurrò abbracciandomi nuovamente . Per la prima volta delle fitte lacrime bagnavano il mio abito, Luca non aveva mai pianto in vita sua così come me. Eravamo così simili da far invidia a tutti i nostri amici.
"Bendix, ti supplico. Farei qualsiasi cosa pur di salvarlo." Implorai voltandomi verso di lui.
Bendix mi guardò guardingo e con un cipiglio serio.
Non mi rispose. Già conoscevo la risposta e , a quanto pare, anche Luca.
"Non è nulla, Carol. Lui non ti metterebbe mai in pericolo e già ci siamo accordati che in ogni caso tu saresti sopravvissuta. Strano, vero? Ti ho sempre ordinato di allontanarti da lui e invece adesso lo supplico di proteggerti..." sorrise Luca con ironia, "credo di essermi sbagliato sul suo conto, Carol. È un tedesco ma non di quei nazisti odiosi. Capisco perché tu te ne sia innamorata..." continuò facendomi arrossire .
Mi voltai verso Bendix che fingeva di guardare altrove ma sapevo quanto fosse orgoglioso delle parole di Luca.
"Non voglio che tu muoia!" Gli urlai ritornando a versare quelle lacrime che odiavo tanto.
"Non piangere ,Carol" mi esortò Luca accarezzandomi una guancia, "lo sapevamo dall'inizio e non possiamo disperare. Tu sei forte e devi promettermi che farai di tutto per sopravvivere e non ti metterai più nei pericolo..." mi supplicò cercando di mostrarsi forte con me.
"Sai che non posso fare questo tipo di promesse..." sussurrai seria. Non ero mai riuscita a stare ferma e non combinarne una delle mie.
"Lo so ma questa volta devi farlo. Non voglio morire con il pensiero che tu ti metterai nuovamente in pericolo. Nonostante mi sia accordato con il tuo amico, tu fai tutto di testa tua!" Esclamò serio prendendomi il viso tra le mani.
"Tu devi essere forte ed uscire da qui indenne, e quando rivedrai quella bestia che ti ha fatto questi lividi dovrai mostrare il tuo sorriso migliore perché sono certo che prima o poi ballerai sul suo cadavere. Sono stato chiaro?" Domandò fissando i suoi occhi nei miei.
Acconsentii con il capo. Gli presi una mano e riuscii per una volta ad accontentarlo. Anche in un momento così duro per lui riusciva a leggermi dentro ed utilizzare le parole giuste per farmi sentire meglio. E ci riusciva, sempre...
"Te lo prometto , Sergio. Te lo prometto... farò tutto il possibile per sopravvivere..." sussurrai mentre sentivo la sua mano tremare sotto il mio tocco. Sapeva che chiamarlo con il suo nome vero significava molto per me. Avrei mantenuto la mia promessa e nonostante bisbigliassimo i nostri occhi stavano gridando miriadi di parole. Non c'era filo più resistente e più sicuro di me e Luca.
"Una mattina mi sono svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
una mattina mi son svegliato
ed ho trovato l'invasor.
O partigiano portami via
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir..." iniziò a cantare Luca facendomi versare tutto il resto delle lacrime che non credevo nemmeno di possedere. Ero consapevole che quello sarebbe stato il suo addio, voleva che lo ricordassi in quel modo. Bella ciao era la canzone che mi dedicava ogni volta che finivo il mio turno la notte ed ero tutta assonnata. Ricordare quei momenti sapendo che non sarebbero tornati mi faceva male da morire.
Il nodo allo stomaco che si era creato peggiorò quando gli altri partigiani in cella si unirono a lui:
"E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao
E seppellire lassù in montagna
Sotto l'ombra di un bel fiore
E le genti che passeranno
O bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao
E le genti che passeranno
Mi diranno: che bel fior."
"Cazzo, Carol! Dobbiamo andare!" Mi ordinò Bendix prendendo consapevolezza della confusione che si era creata intorno a noi.
"No, Ben. Non posso andarmene senza di lui..." lo implorai scostandomi dal suo tocco.
"E questo il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao
E questo il fiore del partigiano
Morto per la libertà" le ultime parole furono pronunciate con orgoglio e forza da tutto il padiglione. Bendix mi aveva caricato con forza sulla sua spalla nonostante mi divincolassi.
"Ti voglio un bene dell'anima, Luca. Nemmeno la morte potrà vacillare il bene che ti voglio!" Gli urlai con forza coprendo le altre voci.
"Anche io , Carol. Da morire." Sentii sussurrare nel vento.
Tutta la prigione sembrava essere estranea a noi. Esistevamo soltanto io e Luca, a tal punto che non sentivo altri che lui. La sua voce rimbombava nelle mie orecchie e nella mia mente.
Osservavo i soldati che passavano con dei bastoni. Bendix , invece, cercava di convincere i suoi compagni che mi avesse trovato in stato di shock nel bagno. Era unico nonostante tutti i torti che gli infliggevo . Non mi aveva mai voltato le spalle a differenza mia e sperava ingenuamente che potessimo uscirne felici, vincitori ma , soprattutto, insieme. Lo leggevo così vividamente che iniziai a sperarci anche io che ero sempre stata la donna più razionale al mondo.
Il pensiero di Luca mi ossessionò fino all'alba seguente quando dei colpi mi indicarono la sua morte. Avevo creduto così tanto che perdere se stessi fosse la cosa peggiore che potesse capitare , che non avevo fatto i conti con il destino. Perdere Luca , la persona a me più cara, era stata la cosa più dolorosa della mia vita, un momento che mi avrebbe perseguitato per sempre senza nemmeno che me ne rendessi conto. Così quel momento fu indimenticabile. Ricordo ancora quel dolore lacerante al petto. Ero convinta di aver avuto un ictus o qualche infarto finché Bendix , studente di medicina, era corso da me preoccupato per poi rilassarsi ed informare Lisa che quello che provavo non aveva nulla a che fare con la scienza. Ebbene sì , era vero. Quello che provavo era un qualcosa di metafisico ed inspiegabile . Quel giorno era morto un pezzo della mia anima e del mio cuore. E da questo tipo di dolore non si può mai guarire ...

N.A.: mi scuso con tutti voi se sto pubblicando soltanto una volta a settimana ma lo studio per gli esami che dovrò dare sta occupando gran parte delle mie giornate. Cercherò di essere più veloce, per quanto mi sia possibile. Volevo ringraziarvi ed informarvi che la storia di Bendix e Carol sta raggiungendo il suo finale. Vi sono un grande abbraccio, io mi sono affezionata troppo a questi due pazzi e sarà dura dire loro addio. ❤️🥰
Un bacio,
RosethornM.🥀

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