"Luca! Vuoi svegliarti?" Gli urlai ridendo mentre afferravo un sassolino da lanciargli in testa.
"Sei una guastafeste, Carol! Non posso restare sveglio una notte intera, perciò i turni sono in due!" Urlò infastidito strofinandosi gli occhi stanchi.
"Dai, ammettilo che ti sei innervosito perché ho interrotto il tuo sogno con Sara!" Lo presi in giro aumentando il suo nervosismo.
"Sei una stronza, Carol!" Esclamò voltando lo sguardo altrove.
"Lo so, Luca. E so anche che mi vuoi bene anche per questo!" Sussurrai facendogli spuntare un sorriso.
Poi, improvvisamente, si fece più cupo e si avvicinò a me prendendomi per mano.
"Come finirà per noi? Credi che riusciremo a sopravvivere in tutta questa storia?" Mi domandò pensieroso sostenendo il mio sguardo.
"Io credo che sarà difficile ma non impossibile. Voglio solo che tu sappia una cosa. Ti salverò qualsiasi cosa accada." Gli sussurrai accarezzandogli il volto.
I suoi occhi verdi lasciarono trasparire un lieve sorriso nervoso.
"Anche io... siamo partiti insieme e salperemo insieme, se dovesse accaderti qualcosa farei in modo che mi spetti il tuo stesso destino. Non farò a meno di te." Sussurrò Luca abbracciandomi.
"Oh Luca! Tu sei mio fratello, non importa perché tuo padre ti abbia sbattuto fuori o i miei non ti abbiano mai conosciuto . Tu sei il pezzo di me che mancava. Farò di tutto affinché nessuno dei due muoia." Rivelai posandogli un rumoroso bacio sulla guancia. Sapevo quanto gli desse fastidio, perciò sorrisi divertita mentre lui mi scombinava i capelli e iniziava a farmi il solletico.
"Questo non dovevi farlo, Carol!" Urlò continuando a massacrarmi di risate. Gli volevo un bene dell'anima e non a caso ci saremmo amati anche dopo la morte. I suoi occhi ridenti e il suo sorriso perfetto furono l'ultima cosa che osservai prima di essere infastidita dalla luce del giorno.Mi svegliai strana, come se fossi fuori luogo e , stupita, mi accorsi che non mi sbagliavo. Ero in un letto diverso e più comodo. Solo con uno sguardo più approfondito mi accorsi che non ero sola e che Bendix era seduto su una poltrona accanto a me e dormiva. Ero nella sua camera, sicuramente , e non capivo come né perché. Mi svegliai con quello strano dolore nel petto, mai provato prima, e realizzai ciò che era successo il giorno prima . Luca era morto e io non avevo potuto salvarlo. Quel vuoto e quel dolore non sarebbero mai stati colmati. Evitai di mostrarmi nuovamente in lacrime e mi sedetti sul letto con le gambe incrociate e cercai di sistemarmi i capelli.
Bendix si svegliò piano e fu sorpreso nel vedermi sveglia e quasi in piedi.
"Ehi, ehi, non muoverti... Hai bisogno di riposare." Sussurrò dolcemente facendomi sdraiare nuovamente.
"Ho riposato abbastanza, credimi..." risposi ritornando seduta.
Tirò un sospiro stanco e si passò una mano tra i capelli chiari.
"Come stai?" Domandò e questa volta il suo sguardo fu così intenso da farmi quasi vacillare.
"Bene..." sussurrai guardando altrove. Stava andando tutto a rotoli e nulla andava bene, soprattutto dopo quel sogno-ricordo che avevo avuto.
"Lo so che non è vero, Carol. Hai perso una delle persone più importanti della tua vita, anzi la più importante ed è inutile che ti sforzi a fare la forte e resistente. Anche il più duro vacilla in momenti come questi..." iniziò ma fu bloccato dalla forza del mio abbraccio che derivò dalle sue parole. Lo abbracciai così forte da togliergli il fiato. Quando lui ricambiò abbracciandomi ancora più forte , i singhiozzi tornarono a galla e faticavano a lasciarmi andare.
"Shh, ti giuro che farò di tutto non per cancellare il dolore, quello non passerà mai, ma vorrei almeno alleviarlo e renderti la donna più felice del pianeta." sussurrò allentando la stretta. Si allontanò il giusto per guardarmi negli occhi e accarezzarmi il volto. Gli sorrisi debolmente e gli posai un bacio fugace sulle labbra.
"Cosa ci faccio qui, è la tua camera giusto?" Gli domandai osservando la semplicità dell'arredamento.
"Sì," sussurrò passandosi una mano sulla fronte, "ieri sera sei svenuta e non ho voluto lasciarti lì. Ti ho portato qui e..."
"E cosa? Cosa ti sei inventato questa volta? Che sono la tua compagna di letto?" Sbuffai stizzita allontanandomi da lui.
"Non proprio..." rivelò con un sospiro appesantito, " meglio che non te lo dica."
"Certo, hai inventato che ti saresti approfittato di me in quello stato!" Azzardai e dal silenzio e lo sguardo distante di Bendix capii che avevo ragione.
"La mia reputazione è andata a puttane ormai." Esclamai stringendo i denti e cercando in tutti i modi di mantenere l'autocontrollo.
"Cosa ti importa, Carol? Cosa cazzo ti importa!! Sto rischiando ogni giorno la vita per te e a te importa della tua reputazione ?! Chi se ne importa ! Presto ce ne andremo da qui! Scapperemo in America e nessuno più conoscerà questi psicotici del cazzo o la tua cosiddetta reputazione. Ci saremo solo io e te, le persone che incontreremo e la famiglia che formeremo. Porteremo anche Lisa e Bauer, se vogliamo. Loro conosceranno la vera Carol, o Rebecca , sceglierai tu il nome da mantenere e sarai felice! Magnificamente felice!" Urlò facendomi pentire delle parole utilizzate poco prima.
"Credi che ne usciremo vincitori?" Domandai seria osservando i suoi occhi e scrutando una luce malinconica al loro interno.
Avevo una brutta sensazione e sapevo di non sbagliarmi.
Bendix guardò fuori dalla finestra, non che ci fosse tanto da osservare , c'era un edificio alle spalle che copriva qualsiasi cosa ci fosse oltre.
Tornò a fissarmi negli occhi e mi rivelò:
"Carol dovrei dirti qualcosa..." Sussurrò prendendomi per mano, "le truppe alleate sono vicine e in supporto dei partigiani, è quasi finita per noi e credo che quanto prima dovremmo scappare e ... promettimi una cosa Carol."
Mi irrigidii.
"No, Bendix, non ti prometterò nulla. So cosa vuoi dirmi e voglio che tu sappia che dobbiamo partire insieme, non lascerò mai questo posto senza di te! Saremo insieme , che sia nella tomba o a New York, non importa. Non voglio portarmi un altro peso come quello che ho per Luca. Non ho salvato lui ma non perderò anche te. Non lo accetterei né permetterei mai!" Gli urlai divincolandomi.
"Sii ragionevole, Carol. Non essere sempre la solita testarda del cazzo!" Gridò riprendendomi la mano.
Tirai un sospiro profondo ma il senso di pesantezza che sentivo dentro non allentava la sua presa.
"Carol... vieni..." Sussurrò calmandosi prendendomi il viso con le mani, "non deve accadere nulla , ma non sempre le cose vanno come vorremmo noi. Ho fatto una promessa a tuo fratello e , anche se non me lo avesse chiesto lui, farei di tutto per te. Te ne andrai anche senza di me, non voglio obiezioni."
"Ben, non mi importa di andarmene da qui se non sto con te... mi dispiace. È così e basta ." Sentenziai posandogli un bacio sulle labbra a cui rispose con grande calore.
"È inutile discutere con te. Sarà il destino a decidere." Sussurrò riempiendomi il viso di baci.
Aveva ragione. Solo il destino poteva conoscere ciò che era in serbo per noi. E quando Bauer e Lisa entrarono con il fiatone e lo sguardo smarrito ci rendemmo conto che avremmo scoperto presto le nostre sorti.
"Ben, Ben, dobbiamo correre! Gli alleati sono qui, dobbiamo evacuare!" Urlò Bauer venendoci accanto.
Era arrivato il verdetto. Era arrivato il nostro viaggio finale. Era l'occasione giusta per scappare. Un misto di speranza e paura si impossessò di noi e , attraverso il tocco della mano, riuscivo ad avvertire i battiti accelerati di Bendix suonare all'unisono con i miei.
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Il Nastro Rosso ~ Amore in Guerra
Historical FictionCarol (nome in codice di Rebecca Martinelli) e Bendix, due nomi provenienti da realtà completamente diverse. Lei, giovane italiana partigiana , pronta a tutto pur di salvare il proprio paese e i propri ideali. Lui, giovane tedesco mandato al fronte...