Capitolo 3: Da soli si sta meglio, forse

954 40 18
                                    

Oggi è il primo giorno di lezioni. Mi dirigo in mensa e vedo un braccio sventolare per attirare la mia attenzione, accompagnato dalla voce di Alex che urla il mio nome. Appena arrivo al tavolo, noto un'altra persona con lui.

"Lui è Tarn Dong, il mio compagno di stanza. Frequenta la facoltà di economia ed è al secondo anno. Tarn, lui è Tobias, il ragazzo di cui ti ho parlato ieri." Il nuovo ragazzo mi tende la mano e la stringo. Menomale che non volevo conoscere nessuno. Iniziamo bene la mattinata.

"Tu sei il ragazzo che ha parlato con Mark Jung ieri vero?" Chiede Tarn.

Sono curioso su come fa a saperlo. Mi giro verso Alex iniziando a guardarlo male.

"No, no, no. Non sono stato io. Giuro. Guarda, c'è un video sul blog della scuola, che riprende te e Mark discutere. Siete sulla bocca di tutti. Per molte ragazze siete la nuova ship." Dice, terminando con un sorrisetto poco promettente.

Guardo il video e la parola ridicolo, che ieri avevo fatto fatica a digerire, ritorna prepotente nella mia mente. Stringo i pugni sotto al tavolo. Questa situazione non mi piace per nulla.

"Mark è sia il rappresentante della nostra facoltà, che dell'intero istituto. È il migliore in tutto quello che fa. È il responsabile del club di musica, suona la chitarra ed è anche il cantante di una Band, che sta spopolando negli ultimi tempi. Si chiamano i Rechtdoor." Spiega Alex.

"Non ascolto musica e non mi interessa la vita di quella persona." Dico sgarbatamente.

"Ma Tobias, siete una ship." Continua Alex. Mi sto stancando seriamente.

"In che senso?"

"La ship, è una coppia ipotetica che fanno i fan. E tu e lui siete la coppia che più sta spopolando al momento." Spiega Tarn. Adesso capisco perché si trova bene Alex con lui.

"Io non faccio coppia con nessuno, figuriamoci con quello." Che stronzate. Ormai stufo di tutto queste chiacchiere inutili, mi alzo e mi incammino per andare in aula. Quando sono sull'uscio della porta, sbatto contro qualcuno e alzando il capo incontro proprio quel cretino. Lo guardo e mi rendo conto delle sue mani sui miei fianchi.

"Attento a dove cammini." Gli do una spallata e senza rispondere, continuo per la mia strada. Lo sento sussurrare qualcosa di incomprensibile, ma non mi importa.

Prendo posto e inconsapevolmente, mi accorgo di averlo preso anche per Alex. Ma che mi sta prendendo?

Anche Alex sembra sorpreso, ma contento del mio gesto.

"Hanno fatto una gif su te e lui, mentre lui aveva le mani sui tuoi fianchi." Mi comunica Alex.

"Non mi interessano queste cose, possono fare quello che vogliono." Dico.

"Però effettivamente siete belli insieme." Ed è grazie a questo commento, se adesso Alex si sta lamentando per il dolore alla pancia, a seguito di un mio pugno. Io non sono una persona violenta, ma mi ci portano a volte.

Il professore si presenta e inizia ad illustrare il programma che affronteremo. Rimango subito affascinato da questa materia. Adoro ogni cosa che riguarda la medicina, perché è l'unica cosa in grado di farci stare bene, davvero. Passo la lezione a prendere appunti e così anche quelle successive, fino allora di pranzo. Ogni tanto sentivo Alex sbuffare e commentare con frasi come "beato te che riesci a stare così attento". A fine lezione chiedo al professore delle delucidazioni su alcuni argomenti che non mi erano molto chiari. Poi esco e trovo Alex che mi stava aspettando. Perché?

"Che stai facendo?" chiedo stranito.

"Ti aspetto, ovvio." Dice lui tranquillo.

"Non era necessario."

The sound of your voiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora