Capitolo 13: Confusion

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Pov's Win

Mando un messaggio ai ragazzi, organizzando un incontro per discutere della gita. Arriviamo in sala riunioni e prendiamo posto, iniziando a pianificare qualcosa.

"Partiamo dal luogo in cui farla, idee?"

"Dobbiamo scegliere qualcosa di facilmente raggiungibile, in cui possiamo divertirci in tranquillità."

Iniziano a fare varie proposte.

"Hua Hin"

"troppo costosa."

"Koh Samet"

"troppo tranquilla."

"Parigi"

"Ho detto facile da raggiungere, imbecille." Passano minuti in cui alcuni riflettono, altri parlano tra loro, altri giocano con una palla di carta e altri semplicemente dormono. Mi massaggio le tempie, nervoso.

"Aish.. non andiamo da nessuna parte così." Sbotto.

Dopo un po' qualcuno, finalmente, decide di parlare.

"Che ne pensate di Pattaya?" Propone Mark, guardando un punto indefinito della stanza.

"Questa potrebbe essere un'ottima idea. Siete d'accordo ?" Tutti confermano.

"Deciso. Dividiamoci in gruppi, così alcuni si occuperanno del trasporto, altri dei pasti e delle attività. Io, Mark e Ben pensiamo agli alloggi e al budget." Ci mettiamo a lavoro e per ultimo stampiamo dei volantini da distribuire, in cui illustriamo tutto il programma e assegniamo due membri del gruppo per ogni camera, in modo da poter controllare i ragazzi più piccoli. Quando la stanza si sgombra, chiedo a Mark come avesse avuto l'idea di andare a Pattaya.

"È un suggerimento di un ragazzino" dice sorridendo. Io e Ben lo guardiamo a metà tra il sorpreso e lo stranito. Lui, realizzando cosa avesse appena detto, cerca di camuffare la sua espressione, in una indifferente.

"Però lui non ti piace." Lo scimmiotta Ben, riferendosi a una conversazione avvenuta poco prima.

"Ho semplicemente pensato che potesse essere una buona idea. Fine." Replica, spostando lo sguardo altrove. È la prima volta che lo vedo in imbarazzo e quasi, non credo ai miei occhi.

"Inoltre, non mi piacciono i ragazzi, lo sapete benissimo." Afferma serio, poco dopo, facendomi rattristire quando comprendo il motivo delle sue parole. Quindi chiudo il discorso.

"Come vuoi. Io sto andando a dare la notizia ad Alex." Comunico, già felice all'idea di rivederlo.

"Vengo anche io" dicono in coro gli altri due. Li guardo in maniera sarcastica, ma decido di lasciar perdere. Sono due casi persi.

Pov's Tobias

"Stiamo aspettando." Siamo in mensa, seduti al solito tavolo. Oggi era l'ultimo giorno di lezioni e sono decisamente stanco. Ma qualcuno ha deciso di non volermi far riposare, trascinandomi qui.

"Cosa?" chiedo, non capendo a cosa si riferiscono.

"TU. MACCHINA. JUNG." Deglutisco a vuoto, cercando un modo per evitare questo argomento.

"Oggi la signora della segreteria indossava un maglioncino rosa."

"Tobias, non ci provare neanche." Mi avverte Alex, puntandomi un dito contro.

"E il custode.."

"E il custode ha un portachiavi a forma di arancia. Ormai non ci caschiamo più. Sputa il rospo." Sconfitto, gli racconto della sua offerta di accompagnarmi a ritirare il pacco, omettendo la parte di quello strano inseguimento. Alex e Tarn si scambiano un'occhiata di intesa e decidono di non indagare oltre, per mia fortuna. L'attenzione si sposta quindi, su Tarn, che sembra particolarmente felice, così iniziamo a scimmiottarlo, fin quando, un foglio cade davanti ai nostri occhi. Alex lo raccoglie e ci voltiamo verso i ragazzi alle nostre spalle. Win, Ben e Jung ci salutano e si uniscono a noi.

"È il programma della gita."

Quando iniziamo a leggerlo, mi ritrovo a dover strabuzzare gli occhi davanti al luogo in cui saremmo andati. Il ricordo della discussione precedente, si fa largo nella mia mente e alzo lo sguardo su di lui, trovandolo già a fissarmi. Cerco qualche spiegazione nei suoi occhi, ma come al solito non trova nulla, se non un occhiolino beffardo.

"Pattaya, bella scelta."

"Idea di Mark, se così si può dire." Sobbalzo e sposto la mia attenzione su Win. Ho la sensazione che quella frecciatina sia riferita a me e ne trovo la conferma dal modo in cui mi sta osservando. Ben prende in mano la situazione e inizia a spiegarci alcune cose, tra cui la disposizione delle camere.

"Sapete già con chi vorreste stare in camera? Ci saranno uno o due membri più grandi per ogni stanza per poter controllare voi matricole. Quindi vi stiamo dividendo da adesso, per non creare confusione una volta arrivati."

"io starò con un mio collega, che me lo aveva già chiesto." Comunica Tarn.

"Chi è?" chiede Alex, incuriosito.

"Un mio compagno di nuoto. Si chiama Finn ed è al primo anno di Economia." Vedo Ben irrigidirsi.

"Io e Tobias staremo in stanza insieme." Parla Alex per entrambi e io confermo.

"Avete già deciso, perfetto."

"Domani andiamo in centro, devo prendere alcune cose per la gita." Alex si rivolge a me e Tarn, che lo guardiamo, sconfitti dall'idea che sarebbe inutile, anche solo provare a rifiutare.

"Che coincidenza, anche noi dobbiamo andare là. Potremmo andarci insieme." Propone Ben, dando una gomitata a Win. Li guardo aggrottando le sopracciglia.

"Oh si si. Andiamo insieme." Win annuisce energicamente, forse troppo.

Qualcosa non mi quadra, ma per Alex sembra essere tutto apposto, perché gli da appuntamento per domani mattina e propone anche di fare colazione insieme, prima di andare.

Sono felicissimo

Ovviamente potete sentire il mio sarcasmo da qua.

Jung ha continuato a tenere gli occhi su di me per tutto il tempo, senza dire una parola. Io ho fatto lo stesso. Continuo a domandarmi il perché abbia scelto quella meta e perché io mi senta così confuso ad ogni suo gesto. Ho provato a non farmi domande, ad ignorare tutto, ma non riesco. 

Questa cosa mi spaventa.

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