Capitolo 34: Mi pensi?

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Mi precipito alla porta aprendola, trovando il mio amico in lacrime che crolla in ginocchio davanti ai miei occhi.

"Alex.... ALEX."

Con fatica lo alzo e lo metto a letto, cercando di far tornare il respiro regolare. Chiamo Tarn chiedendogli di raggiungerci.

Vedere Alex in questo modo mi lacera dentro. È tutto un tremare incessante e frasi senza senso.

Tarn gli porge dell'acqua ed lo aiuto a berla, ancora stretto a me.

Restiamo ad ascoltare il suo dolore per non so quanto tempo, finché inizia a calmarsi.

"Alex cosa è successo? Chi ti ha ridotto così?"

Lentamente mi porge una pennetta che do a Tarn.

"La videocamera... quel giorno...."

Collego con difficoltà le sue parole, prima di capire e fermare il mio amico in tempo.

"TARN NON LO METTERE."

"Che succede Tobias?"

"Quello è il video della videocamera di sorveglianza di quel giorno." Sgrana gli occhi alle mie parole.

"Chiamo Win."

"NO." Urla Alex.

"Perché non vuoi?" Chiedo, accarezzandogli la testa.

"Il video.. guardatelo.. fino alla fine." Pronuncia questa frase a fatica.

"Ne sei sicuro?" Annuisce, facendosi più piccolo tra le mie braccia. Tarn lo avvolge con una coperta, mentre assistiamo all' orribile vicenda del passato di Alex. Cerchiamo di far scorrere velocemente le immagini finché non vediamo quegli stronzi scappare. Ad un tratto la videocamera mostra un volto appartenente al ragazzo che stava portando Alex in braccio privo di sensi e strabuzzo gli occhi.

"WIN." Esclamiamo all' unisono io e Tarn.

"Per favore, non ditegli nulla. Mi sento umiliato già così. Vi supplico." Alex ha una seconda crisi di panico e lo tranquillizziamo dicendogli che non ne avremmo fatto parola.

"Ma come lo hai avu.. Quei bastardi della mafia." Prendo la foto che mi avevano mandato, mostrandola a Tarn.

"Ma perché lui?" Chiede confuso.

"Per colpire me."

Alex si è addormentato sfinito e Tarn lo ha portato nella sua camera, così ne ho approfittato per andare a parlare con Pete.

"Sanno che siamo sulle loro tracce."

"Probabilmente hanno notato che ho cercato di accedere alle loro informazioni segrete. Erano criptate e piene di codici." Mi spiega.

"Merda."

"Per fortuna sono riuscito a scoprire che sembrano aver messo gli occhi su un pezzo di terreno nel paese di Mahl Khul. Non sono riuscito ad avere i nomi delle vittime passate, ma ho scoperto che quel terreno è sotto la tutela della Lee Corporation." Trasalisco.

"L'azienda di mio padre?" Conferma.

"Bene, se i loro database sono bloccati, con quelli di mio padre dovrei riuscirci."

"E c'è un'ultima cosa..." Guardo Pete in attesa.

"Circa 11 anni fa, nel boom degli atti illeciti legati a quella zona, è riportato un omicidio, ma come ti ho detto, niente nomi."

Un brivido di terrore mi attraversa, mentre compongo innumerevoli volte il numero di mio padre, senza ricevere risposta.

"AAAAAAH"

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