Capitolo 6

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La portiamo nella sua stanza e il dottore la controlla. La mia preoccupazione è salita alle stelle e non volevo che si trovasse in difficoltà, dopotutto quello che ha fatto per me. Mi ha sempre considerata come una sorella e mi ha insegnato tanto in tutto il tempo che abbiamo passato insieme. Abbiamo informato Zen di aver trovato Asuna con la febbre e nel giro di pochi minuti lo trovo aspettare con me fuori dalla stanza di Asuna, con anche Kiki e Mitsuhide. Zen mi abbraccia e mi dice di stare tranquilla, che lei si sarebbe ripresa velocemente!
Sorrido, anche se una parte dentro di me non ne è molto sicura.
Esce il dottore e lo segue la capo erboristeria. Zen chiede al dottore come sta e ci dice che ha la febbre molto alta. Non sa cosa potrebbe esserle successo, ma sembra essere molto preoccupata per una questione visto che farneticava qualcosa come scusatemi per non avervi detto niente, mi dispiace. Capisco subito che centra molto probabilmente quello che le è successo ieri pomeriggio. Inoltre ci ha detto che lei ha gli stessi sintomi di una malattia che ha come cura un'erba che non è facile da trovare. Non vuole giungere ad una conclusione, ma ci ha raccomandato di abbassarle la febbre.
Guardo in direzione della capo e lei mi fa un cenno con la testa. Subito mi addentro dentro la sua stanza e decido di prendermi cura di lei. Anche lei lo aveva fatto con me svariate volte e adesso tocca a me.
Rimango accanto a lei tutta la giornata e poi Kiki mi dice di farle il cambio. Non volevo, ma in qualche modo mi convince di andare a dormire.
Ritorno in camera e ripenso a quello che era successo l'altro giorno. Chissà per quale motivo ci ha nascosto la sua vera identità? Perché non me ne ha mai parlato? Forse le è successo qualcosa di orribile in passato che ha voluto tenerselo per sé. Anche perché non abbiamo mai parlato del nostro passato in nessuna situazione. Non nutro nulla contro di lei, anzi le sono molto grata per quello che mi ha fatto e che spero possa ripagargliela in un futuro non molto lontano.
Nei giorni seguenti la temperatura sembrava non volerle scendere. Anzi, le era scesa lentamente ma non del tutto e questo mi faceva sempre di più avere un'ansia, perché non volevo che la perdessimo.
Il dottore pensa che si tratti di quella rara malattia, anche se non ha delle basi fondate. Inoltre, sa che usare quel fiore non è tanto invasivo anche per un corpo che non ha gli stessi sintomi della malattia. Il dottore e la capoerborista ne discutono e poi ci dicono che andremo a discutere con il principe per avere un permesso e andare a cercare quel fiore il più presto possibile. Inoltre, stiamo anche pensando di portare con noi Asuna anche in queste condizioni per minimizzare i tempi della cura.
Ci mettiamo d'accordo e decidiamo di andare a parlare col principe Izana-oji.
Raggiungiamo la sala del trono e guardo negli occhi di Zen. Lui mi sorride e mi dice: «Andrà tutto bene. Stai tranquilla!»
Entriamo dopo aver avuto il consenso e Zen gli chiede: «Ani-we, a noi servirebbe il tuo permesso per andare fuori a prendere un determinato medicinale»
Lui lo guarda con uno sguardo altezzoso. Non riesco più a sopportare questo suo comportamento, anche perché non sa che una vita è a rischio di morire. Volevo parlargli e fargli capire che il tempo per noi è molto prezioso, ma Zen mi prende la mano e mi fa no con la testa. Poi la capoerborista fa: «Potrebbe sembrarle strano, ma quell'erba è di vitale importanza per salvare la vita di una persona a noi cara. Potrebbe sembrare un'azione azzardata da parte nostra, ma ...»
Non finisce la frase quando sentiamo le porte aprirsi improvvisamente. Tutti voltiamo gli sguardi e sinceramente non immaginavo quello che stavo vedendo.
Pov's Asuna
Mi riprendo e mi rendo conto di trovarmi nella stanza che mi è stata data da erborista del palazzo. Sento delle voci e mi concentro a riconoscere a chi appartengono le voci. Sono le voci di Zen, Shirayuki, Kiki, Mitsuhide, la capoerborista e di un uomo, che in base al discorso penso sia il dottore. Sento che parlavano della mia salute e che devono chiedere il permesso a Izana per uscire e andare alla ricerca di un determinato fiore. Capisco subito a dove vuole parare il loro discorso, ma io sono consapevole della mia salute. Inoltre, non voglio essere aiutata da Izana dopo quello che mi ha fatto. Voglio stare il più possibile alla larga. Li sento dirigere verso la sala del trono e decido di seguirli. Cammino con calma, ma riesco a raggiungere la sala del trono e fermare il discorso prima che nominassero il mio nome.
Ho notato che tutti erano sorpresi nel vedermi in piedi e li dico: «Non è necessario. Vi ringrazio per il... Il vostro gentile pensiero, ma io... Io sono consapevole del mio corpo. Non è la prima volta che la febbre persiste più di una settimana. Credetemi, altri due giorni e ritornerò a lavorare come prima»
Loro avevano uno sguardo spaesato e riesco a comprendere la loro situazione. In effetti, non mi ero mai ammalata nel periodo che ho passato con loro. Sorrido ed esco dalla sala del trono, senza nemmeno degnare di uno sguardo Izana. Ma sapevo che infondo anche lui mi stava osservando.
Cerco di raggiungere la stanza, ma un forte mal di testa prende il sopravvento facendomi appoggiare alla parete. Poi sento delle mani poggersi sulla mia spalla. Mi lascio trasportare, senza nemmeno vedere chi mi abbia portata nella stanza.

Il richiamo del passato e lo sguardo verso il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora