Capitolo 14

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Rientro e mi faccio la doccia. Mentre ero in acqua ripenso a quello che mi è successo questa mattina di situazioni imbarazzanti. Ripenso anche alla domanda che mi aveva fatto la serva e sapevo che lei sospettava in qualche possibile relazione con Izana, ma non voleva che si facesse una strana idea. Non so quanto sono rimasta in acqua, ma a riportarmi alla realtà è il richiamo di una serva. Le avviso che sarei scesa tra qualche minuto. Mi affretto ad uscire, asciugarmi e mettermi il vestito che mi è stato preparato. Mi pettino i capelli e decido di lasciarlo sciolti.
Raggiungo la sala da pranzo e mi scuso per il ritardo. I miei genitori sembravano felici della mia presenza e non ho nemmeno degnato di uno sguardo all'ospite di tutto ciò. Facciamo colazione e sentivo gli altri parlare, mentre io mi limito ad ascoltare.
Volevo aiutare i servi a sparecchiare la tavola, quando mia madre mi dice: «C'è qualcosa che non va Asuna? Sembri molto pensierosa»
Solamente pensierosa!? Più che altro non vorrei che certe persone ci facessero compagnia.
Io: «N-no, niente affatto madre»
Poi mia madre mi fa: «C'è qualcosa che ci state nascondendo? Non hai nemmeno rivolto la parola al principe e nemmeno visto»
Cerco di sembrare sicura di me stessa e le dico: «No, non c'è niente. È che stavo ripensando all'erboristeria. Mi dispiace tanto! Ora con permesso ritornerò a ripetere ciò che devo»
Mio padre mi fa: «Va bene. Questo pomeriggio vorremo che intratteneresti l'ospite facendo dei giri nel palazzo, nei giardini»
Io, lamentandomi: «Ma padre, per il ripasso mi ci vorranno diverse ore e... - lui mi lancia uno sguardo come se volesse dirmi di tacere - Va bene. Farò come volete. Ora vado in camera a ripassare»
Alzo lo sguardo e trovo Izana sorridere. Lo guardo malamente e mi avvio verso la mia stanza. Perché devo passare del tempo con lui? Cosa vogliono da me i miei genitori? Perché ci tengono che io e Izana andiamo d'accordo?
Mi chiudo in camera e continuo a ripassare ciò che volevo. Ero uscita nel balcone, visto che c'era un bel sole. Stavo rileggendo diverse erbe quando mi soffermo alla rosa. Subito le mie guance diventano rosse e chiudo immediatamente il libro. Perché deve sempre il mio sguardo ricadere nella rosa? Io non voglio nessun amore. Io voglio solo vivere come tanto ho desiderato e non essere obbligata a fare ciò che non voglio.
Riprendo la lettura, ma non ero del tutto concentrata. Dovevo rileggere diverse volte affinché concepissi il significato. Chiudo il libro e decido di andare a sedermi su un'altalena nel giardino. Mi siedo e mi faccio cullare dall'altalena, ripensando ai tempi passati. Inoltre, anche il venticello dolce e fresco che soffiava favoriva questo mio salto nel passato.
Rimango per non so quanto tempo a rivedere il passato, fino a che una mano posa sulla mia. Subito mi fermo e alzo lo sguardo, trovando accanto a me mia madre. Faccio un sospiro di sollievo e mi fa: «Cosa c'è che non va, Asuna? Ti vedo molto pensierosa da questa mattina. So bene che mi stai nascondendo qualcosa e non vorrei obbligarti a dire tutto. Qualcosa non va con il principe Izana-oji?»
Le mie guance diventano subito rosse e le dico: «N-no. È che ora stavo ripensando al passato, a quanto tempo passavo a giocare e come mi comportava da piccola. Andavo sempre contro le vostre regole perché ritenevo che fossero molto, ma molto severe e ristrette»
Lei mi fa: «Già. Ma nonostante ciò sei diventata una persona adulta responsabile, matura anche in nostra assenza. Immagino che abbia trovato delle buone persone che ti hanno aiutata a diventare quello che sei ora»
La guardo e le sorrido, dicendole: «In parte sì. Loro mi hanno considerata come parte della loro famiglia e non mi hanno mai detto di ritornare a casa. Ma ciò che sono diventata ora è dal vostro contributo, dal loro contributo e quello che ho sperimentato in prima linea»
Lei mette la sua mano sulla mia spalla e mi dice: «Sei veramente diventata matura e saggia, mia cara. Ma una domanda mi preme chiedertela - la guardo curiosa sulla domanda che mi voleva porre -. Ho notato che c'è qualcosa che non va tra te ed il principe, come se ci nascodessimo qualcosa. Non voglio insinuare nulla, ma si riesce a capire da come ti comporti»
Io, cercando di essere il più normale possibile anche se le mie guance arrossate lo negano: «N-no. È che non mi aspettavo questa sua visita improvvisa a casa e poi io non ho mai avuto così contatto diretto con lui quando lavoravo al palazzo. Tutto qua!»
Mia madre sorride e mi dice: «Va bene. Credo in ciò che dici, ma devi sapere che si legge nei suoi occhi che ti vuole al suo fianco. Non so veramente cosa sia successo tra di voi, perché ovviamente non tutto deve essere raccontato, ma devi sapere che lui ti vuole. Ce lo ha detto diverse volte in modo indiretto. Quindi, spero tu faccia anche la tua parte»
Io, imbarazzata: «M-madre... »
Lei sorride e se ne va, lasciandomi ancora più confusa di prima. Speravo nel trovare pace sull'altalena, mentre invece ora mi trovo in una situazione di confusione peggio di quella iniziale. Allora decido di andare a trovare qualche attività dove mi sarei sicuramente emersa, dimenticandomi delle problematiche.
Decido di girare per il palazzo, sperando di non incontrarlo. E fortunatamente non l'ho incontrato. Ho sentito un buon profumo e subito mi incammino in cucina, per aiutare i cuochi e le serve a preparare il pranzo. Loro inizialmente non volevano, ma ho fatto gli occhi da gattino e alla fine hanno accettato. Così, per una buona oretta mi sono dedicata a preparare, chiaccherando e ridendo con i cuochi e la servitù.

Il richiamo del passato e lo sguardo verso il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora