Capitolo 9

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Ritorno nella mia stanza, dopo essermi fermata nell'erboristeria e aver sfogliato l'enciclopedia delle erbe. Avevo letto nuovamente le informazioni su quella pianta che dovevo cercare e poi mi ero anche soffermata sulla rosa blu. Subito ho chiuso l'enciclopedia, come per dimenticare quello che era successo l'altra serata e ritorno in stanza. Mi siedo sul letto e continuo a riflettere. Perché Izana ci tiene tanto a me, tanto da volermi conquistare contrariamente da ciò che voglio? Perché deve lasciarmi delle nottate in cui continuo a riflettere e riflettere, passando così delle nottate bianche?
A riportarmi alla realtà è qualcuno che bussa alla porta. Avevo paura che fosse quello stupido, ma poi mi faccio coraggio e apro la porta. Mi ritrovo accanto la capoerborista. Le chiedo, curiosa e preoccupata al tempo stesso: «Cosa la porta a venire a trovarmi in questo orario? Ho dimenticato qualcosa oppure devo fare qualcosa per lei o per gli altri?»
Lei sorride e la faccio entrare. Ci sediamo sul letto e li dice: «Ho sentito che sei stata chiamata dal principe Izana per rivedere tua madre - annuisco -, vero? Questo - dandomi un foglio - sarebbe il permesso per uscire. Fammi sapere come starà tua madre, dopo il tuo trattamento, mia cara dottoressa Asuna»
Io, imbarazzata: «Grazie. Certamente le farò sapere. L'erboristeria e la medicina sono correlate e non credo debba esserci qualche problema nel conoscerle entrambi»
Lei sorride e mi dice: «Già. Sei veramente saggia come dicono i tuoi amici»
Lei si alza e la seguo anch'io. Prima che raggiunga la porta, si gira e mi chiede: «Posso solamente chiedere qualcosa?»
Annuisco e lei mi fa: «C'è qualche relazione tra e il principe Izana-oji? Mi era sembrato molto premuroso oppure molto interessato a te»
Cerco di non farlo sembrare, ma credo di non esserci riuscita. Mi trovo in una situazione di imbarazzo a questa sua domanda. Stavo per rispondere, ma lei mi dice: «Ci vorrà del tempo, vero? Va bene, aspetteremo e vedremo cosa succederà. Buona notte e buon viaggio per domani. Ci vediamo presto»
Le ricambio il saluto e torno al letto. Rimango a riflettere fintanto che il sonno non domina sulla mia mente.
Il giorno seguente mi alzo e dopo aver salutato Shirayuki, Zen e gli altri mi incammino verso il mio viaggio. Sapevo che era ben tosto, ma dovevo farlo per mia madre. Ogni volta cercavo di dimenticare quello che avevo promesso a Izana, ma gliel'avevo detto e non sono una persona che non rispetta una promessa fatta. Sospiro diverse volte e al tempo stesso mi affascino alla bellezza della natura. Mi sono soffermata diverse volte a contemplare la bellezza della natura, ma subito dopo riprendevo il mio cammino.
Mi ci sono voluti due giorni per raggiungere la montagna e per scalarla alcune ore. Arrivo ad una parete rocciosa e comincio a scalarla, dopo aver avvistato in altezza quei fiori. Sapevo che era faticoso, ma quella fatica dovevo farla per la salute di mia madre. Stavo per raggiungere i fiori, ma il mio piede destro non poggia bene sulla sporgenza e quindi mi stavo preparando per prendere una botta. Ma contrariamente, una mano afferra la mia e mi aiuta a rimettermi in posizione. Alzo lo sguardo e mi trovo Kiki. Lei mi dice: «Tutto bene? Su, ora sali e vai a prendere i fiori»
Lei mi accompagna, raccomandomi ogni volta dove mettere i piedi ogni volta che mi fermavo a riflettere. Prendo i fiori e scendiamo la parete rocciosa. Ci fermiamo per un paio di minuti a riprendere il fiato e le chiedo: «Come mai sei qua? Ti ha mandato qualcuno a seguirmi?»
Lei sorride e annuisce. Allora le faccio, guardando la natura: «Me lo immaginavo. Ma comunque ti ringrazio per l'aiuto. Altrimenti avrei impiegato più tempo»
Le offro un panino che avevo ancora e lei lo prende, mangiandolo. Mangio anch'io uno e poi mi chiede: «È stato proprio il principe Izana-oji a dirmi di seguirti e prendermi cura di te. Mi sembrava molto interessato a te»
Tossisco per evitare l'imbarazzo e guardo altrove, dicendole: «Ah. Capisco. Poteva evitare tutto questo»
Si avvicina da me e mi chiede: «Cosa sta succedendo? Mi stai nascondendo qualcosa, Asuna? Non è da te tenere qualcosa nascosto, dopotutto sono la tua carissima amica»
Sentivo le mie guance essere rosse e le dico: «Magari in un altro momento. Non me la sento di parlartene. Forse sarebbe meglio mettersi in moto per trovare almeno un albergo dove fermarci»
Mi fa l'occhiolino e scendiamo chiaccherando e riprendendo ricordi del passato. Prenotiamo una stanza doppia ad un albergo per due notti. Subito ci facciamo il bagno all'interno delle terme di questo albergo. Ci emergiamo nell'acqua calda e rimaniamo in ammollo. Subito mi ricorda che questa situazione era via familiare a me. Poi sento dell'acqua spruzzata sul mio viso. Mi giro e trovo Kiki spruzzarmi dell'acqua. Lei mi fa: «A cosa pensi? Lascia su i pensieri e parlami. Sono curiosa di sapere cosa è successo tra voi due»
Io, con le guance leggermente arrosate: «C-cosa pensi? Togliti quelle strane idee dalla tua testa. Inoltre, vorrei - abbassando lo sguardo - dimenticare tutto»
Lei si avvicina da me e mi dice: «Su, su. Dimmi cosa ti ha fatto! Non nascondermi niente»
Le faccio no con la testa, ma alla fine gliene parlo, visto che è la mia cara amica d'infanzia a cui non tengo niente di segreto. Lei mi dice: «A quanto pare lui non si è mai dimenticato di te e vorrebbe con tutto il cuore stare con te, visto che vi conoscete abbastanza bene. Tutto sta a te. Devi prendere una decisione e comunicargliela. Ma alla fine - facendo la saputella - so che accetterai la sua proposta. Ne sono più che certa che ascolterai il tuo cuore, dopo averci pensato a lungo»

Il richiamo del passato e lo sguardo verso il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora