Mi portai la mano sugli occhi.
Faceva caldo.
Sentivo le pale del ventilatore muoversi.
Mi sentivo stordita,per non parlare del mal di testa....
"Ma che... cos'è successo?".
Chiesi,a chi non so.
Mi guardai intorno e vidi Dante,"Hai fatto una gara di shottini",sorrisi,tipico mio,"Okay andiamo a lavorare", tirò un pugno sul tavolo,mi dovetti tappare le orecchie,colpa della sbronza,"Ma sei scema Jones?!".
Fulminai l'uomo davanti a me,"Cazzo vuoi?!? Nessuno ti ha detto di seguirmi".
Avevo ragione,poteva starsene a casa sua,lavoro meglio da sola.
"Non so come faccia mio cugino a stare con te", il rosso si mise a ridere,afferrai la prima cosa che trovai sotto mano,era una penna,con agilità mi avvicinai a lui e gliela puntai contro,"Prima cosa...Vedi di abbassare la cresta,seconda cosa..Io e tuo cugino non stiamo insieme,siamo solo colleghi".
I suoi occhi verdi erano fissi nei miei.
Solo ora notai le leggere lentiggini sul suo volto.
Era un bel ragazzo...eppure...era così misterioso."Sono le quattro del mattino",ci eravamo messi a studiare alcuni documenti che Felipe mi aveva trovato,"È tardi,lo so",risposi al rosso di capelli,"Più tempo restiamo qua, più rischiamo di restare indietro...a differenza sua, sarà sicuramente a buon punto", Alberto erano ancora in Messico ma la cosa che più mi preoccupava era Belloq, avrà trovato i mezzi per cercare la città d'oro?
Si sarà già messo alla ricerca?
Oppure l'avrà già trovata?!
"HEY!".
Dante mi diede un colpetto sulla testa con un libro,"Cosa?".
Chiesi guardandolo male,"Sarebbe meglio tornare in Italia,ormai non abbiamo nulla e non troveremo nulla".Stavamo facendo una passeggiata nel mercato della città,nella mia testa si presentavano le immagini sfocate della mappa, documenti,racconti, disegni, tesori e la voce di mio nonno...
Mi fermai.
Come se la mia mente ricevette una scossa.
"Che hai?".
Chiese Dante guardandomi preoccupato,"Confine...Brasile e Bolivia".
L'immagine della mappa si fece più chiara.
Afferrai il ragazzo per le braccia.
"DOBBIAMO PERCORRERE TUTTO IL CONFINE! SI TROVA LÀ! È LÀ CHE SI TROVA LA CITTÀ!".
"Jones! Ma stai bene?! Secondo me hai bisogno di uno psicologo!".
Sorrisi ghignando,"Abbiamo bisogno solo di una cosa",ci guardammo,ero determinata a tutto..."E daiiii ti chiedo solo dei soldi in più!".
"Non se ne parla! Mi stai prosciugando! Dovresti essere una donna autonoma,io non sono il tuo bancomat,sono il tuo capo!".
Cassandra non smetteva di urlare,sembrava mia madre.
"Ascolta...se trovo quella città sarà la scoperta del secolo! Avremmo un sacco di soldi cazzo".
La sentii sospirare.
"Elys..Io ti voglio bene. Ma questa storia del El Dorado,ti sta sfuggendo di mano,sembri ossessionata,non ti ho mai vista così...Sono preoccupata per te,torna in Italia,ti troverò un altro lavoro,magari uno meno stressante".
Strinsi la cornetta del telefono con tutta la rabbia che avevo in mano.
"Vaffanculo Cassandra, farò da sola".
Riattaccai la chiamata,mi stavano prendendo tutti per pazza,ero convinta che quella città era là,pronta per essere scoperta,ma dovevo essere io a farlo...
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Un pizzico di storia.
FanfictionLa storia e l'archeologia erano la sua vita. Ma la sua vita venne travolta non appena dovette accettare di lavorare con uno dei più amati e migliori paleontologi del mondo. ~Se qualcosa non vi piace o non vi va bene...Bhe smettetela di leggere la st...