~1~ Irene

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POV IRENE

11.30 pm
non sopportavo l'ansia di dover aspettare la mattina seguente
e sapevo benissimo che avrei dormito male.
così sistemai i cuscini, spensi la luce e cercai di pensare ad altro per distrarmi.

6:00 am
mi svegliai con il mal di testa, non volevo alzarmi ma mi toccava.

mamma entrò in camera urlando:
-buongiornissimo tesoro! daii oggi è il gran giorno, l'hai aspettato per mesi non puoi fare tardi.
-hai ragione ma'.
sussurrai con l'unico filo di voce che mi era uscito.

mamma uscì dalla camera e io mi girai a pancia in sù: ero solita dormire nella posizione opposta,
abbracciando un cuscino.
misi le mani sugli occhi e iniziai a riflettere,
in effetti mamma aveva ragione.
avevo aspettato per quasi tutta l'estate il giorno in cui sarei entrata finalmente in quella scuola, anche se non da studentessa iscritta.

spiego meglio:
mi chiamo Irene Zacchi, ho 16 anni e sono al 3 anno del liceo classico della mia città.
oggi la mia scuola ha deciso di fare un gemellaggio con il liceo delle scienze umane.
io sono davvero tanto incuriosita dalle materie umanistiche quindi oggi è il mio giorno.

dopo essermi resa conto di ciò che mi stava attorno decisi di alzarmi.

andai in bagno e notai che avevo delle occhiaie assurde, dopo cominciò a pulsarmi la testa: evidentemente mi ero dimenticata di prendere la pillola del ferro la sera prima, per questo mi faceva male.
non ci diedi tanto peso, presi la pillola e iniziai a prepararmi.

scelsi i vestiti con cura, volevo fare bella figura, quindi indossai una felpa rossa Calvin Klein e dei leggings di pelle neri.
misi le 2stars, salutai mamma e Marco, mio fratello,
e poi uscii di casa.
misi la riproduzione casuale su spotify e destino volle che spuntò "non aver paura mai" di Michele Bravi: avevo proprio bisogno di quelle parole in quel momento.

non nascondo che ero agitata, pensavo: "e se poi cado dalle scale?" o "e se poi mi fanno delle domande su qualcosa che non so?"
poi un dilemma ancora più grande
mi passò per la mente:
"e se rincontro il mio ex??"

subito dopo mi arrivò un messaggio di Elisa:
"Ire dove sei? ti sto aspettando da mezz'ora."
in effetti era un po' tardi, non era il momento di farmi prendere dal panico, dovevo muovermi.

le parole di Michele mi aiutarono a farmi forza
e finalmente arrivai da Elisa.
mi stava aspettando all'angolo della strada,
proprio accanto alla scuola.
una volta entrate trovammo il resto della nostre amiche.
anche loro erano agitate, questo mi rassicurò.
poi suonò la campanella ed entrammo.

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