Alberto riuscì a sorprendermi sempre, in tutte le cose che faceva.
quando credevo di avere capito tutto di lui, ecco che si inventava qualcosa per stupirmi ancora e ancora.
-voglio vedere il sorriso sulle tue labbra e poi baciarti in quel preciso momento- così diceva sempre.
una volta andammo a prendere un gelato e mi disse:
-aspetta qui fuori.dopo un po' arrivò con una mega coppa con vari gusti, glasse e praline di ogni genere.
-non sapevo quali gusti ti piacessero, così..
-bastava chiedere- risposi sorridendo.
-e che piacere c'è?.. non avresti fatto quel sorriso-
e mi baciò.i suoi baci avevano un sapore dolce come lo zucchero filato, come le mele caramellate.
un sabato pomeriggio ero a casa per prepararmi al nostro incontro in centro.
gli ultimi bagliori del giorno illuminavano appena la mia stanza, quando arrivò un messaggio al cellulare,
era lui."affacciati un attimo, solo un istante"
corsi alla finestra, la aprii ma non lo vidi.
fu allora che mi ritrovai a cercarlo quando mi accorsi di qualcosa che si muoveva verso di me:
saranno stati quindici, o forse di più.
tanti palloncini colorati che la sua mano aveva liberato e che facevano a gara per giungere fino a me, sfidando la legge di gravità.
e allora lo vidi, fermo, immobile che mi guardava con quel sorriso e quei riccioli scompigliati.
ed ecco un altro messaggio.
corsi a prendere il cellulare.
"vorrei essere anche solo uno di quei palloncini per poterti raggiungere e sfiorare la tua pelle.
ci vediamo stasera"andai alla finestra, ma lui non c'era più.