• snake •

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17 dicembre 1995

Come all'interno della mia vita - e del mio cuore - è un inferno vero e proprio, allora al di fuori di me, nelle mura di Hogwarts, lo è ancora di più: all'inizio dell'anno Silente ci ha presentato una nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure, e già avevo nasato fosse una persona terribile, ma mai avrei pensato che avrebbe sovvertito la scuola.
    Il rospo rosa, la Umbridge, la nuova professoressa, è diventata inquisitrice suprema della scuola e sta pian piano limitando ogni libertà e diritto di noi studenti.
    Siamo a cinque mesi da quella sera a Grimmauld Place e ancora Fred non ha assolutamente intenzione di avvicinarsi a me. George e io stiamo molto insieme, adesso che entrambi abbiamo capito che la presenza di Vera nella sua vita non esclude la mia, e viceversa.
    Nonostante ciò, non metto piede nella mia Sala Comune da quando è cominciata la scuola, e ogni sera, senza chiaramente farmi vedere, sgattaiolo dai serpeverde, specialmente nella camera di Flynn e Draco: hanno due anni di differenza ma, dato che i compagni di stanza di Flynn se ne sono andati a studiare in America, io e Draco abbiamo preso il loro posto.
    Durante i pasti, però, devo sedermi con i miei compagni di casa, o il rospo mi potrebbe uccidere sul posto. Ed è straziante perchè ogni singola persona mi rivolge uno sguardo di odio, anche Lee: non gli ho mai chiesto scusa, ci ho provato prima delle vacanze di natale ma è stato invano.
    George mi passa le informazioni salienti riguardo gli eventi che accadono all'interno delle mura dei grifondoro, di cui la più importante è che Fred e Angelina si sono lasciati per colpa mia, a detta sua. Non è importante perchè mi ci voglio mettere, assolutamente, ma credo che lei lo tenesse ancorato a sè stessa in modo che non potesse parlarmi.
    E Harry ha fondato un club dove insegna in maniera decente la difesa contro le Arti Oscure. Non ho intenzione di entrarci, ma ho un piano per non farli scoprire dall'inquisitrice.
    Busso alla porta del suo ufficio cautelamente, prima che mi chieda di aprire la porta cerco il più velocemente possibile di entrare nel personaggio che ho costruito ai suoi occhi: una serpe indomabile nei confronti degli studenti grifondoro, devota alle autorità e che per nulla al mondo si permetterebbe di andare contro all'idea di una persona stimata come lei. Devo dire che mi fa molto ridere, il fatto che lei ci stia credendo.
    Prima che io posso alzare nuovamente il pugno per sollecitare una qualche reazione, la porta si apre da sola e vengo accecata da una luce rosa confetto che proviene da tutta la stanza. Mi fa salire il vomito.
   "Che piacere, signorina Lupin" esclama con la sua solita acutissima voce, volgendomi un sorriso da rospo "Si sieda pure".
    Sorrido e avanzo lentamente verso la sedia di legno - dipinta di rosa - davanti alla sua scrivania - rosa. Mi porge una tazza - rosa - di tè - rosa - e la prendo sfoggiando una gratitudine enorme. È ciò che piace a lei.
    Incrocia le dita sotto il mento e mi guarda incuriosita, io deglutisco prima di cominciare a parlare. Appoggio la tazza di tè sul suo piattino - indovinate? rosa - e la guardo negli occhi, quasi persuadente.
   "Vorrei entrare nella sua squadra di inquisizione, sa come mi sta a cuore il regolamento scolastico e vorrei davvero sfruttare questa cosa al meglio" le sorrido, lei continua a guardarmi fiera.
    Si alza dalla sedia e comincia a camminare in mezzo all'aula, alla ricerca di qualcosa di totalmente indefinito.
   "Era ora che qualcuno di capace volesse unirsi a me nella battaglia contro il male luculliano di questa scuola" cerco di trattenere le risate.
    Ha questo vizio di usare delle parole ricercate e di alto spessore quando probabilmente non sa neanche cosa vogliano dire. Luculliano vuol dire, in parole povere, raffinato, assolutamente non quello che voleva intendere la professoressa tramite questo termine.
   "Sai, Leila, tu mi ricordi la me da giovane" si avvicina a me e mi aggancia la spilla sul petto: è verde oliva, con la scritta argentata, un chiaro riferimento alla sua vecchia casa, e sulla mia uniforme grifondoro stona abbastanza.
    Le sorrido in maniera smagliante, e velocemente esco dalla stanza. Mi viene quasi da piangere, ma la vista di Draco che entra nell'aula mi fa asciugare velocemente le lacrime. Mi vede ma mi ignora, correndo nell'ufficio del rospo: avrà qualcosa di importante da dirle.
    Flynn lo ha accompagnato fino a qui, osserva la mia nuova spilletta estremamente deluso, fa finta però di non esserlo. So che anche lui fa parte dell'Esercito di Silente, non me lo ha mai detto ma era chiaro solo dal fatto che lui e Vera avessero ricominciato a parlare.
    Poi George me lo ha confermato, aumentando ancora più la stima che provavo già fortemente nei confronti del mio migliore amico.
   "Sono fiero di te, Lia" sospira e evita il mio sguardo, è un chiaro rifermiento al fatto che in realtà abbia paura che io stia diventando...cattiva.
   "No, non lo sei" gli sorrido "Voglio coprirvi, non avrei mai dato appoggio a quella vecchia megera".
    Tira un sospiro di sollievo, ugualemente sorpreso dal fatto che io mi sia rivolta anche a lui come membro della squadra di Harry, ma preferisce non chiedermi nulla. Perciò, comincia a raccontarmi, molto lentamente e a voce bassa, tutto ciò che succede al suo interno: la riunione al Testa di Porco, la Stanza delle Necessità, il piano per allenarsi e quanto Harry sia bravo ad insegnare.
    Non riesco a non sorridere quando nomina Vera e Fred. Se ne accorge e mi rivolge anche lui un sorriso malinconico, abbasso lo sguardo verso i nostri piedi.
    "L'atmosfera senza di te è molto cupa, anche perchè Vera e George si stanno lasciando" alzo la testa con l'espressione più sorpresa che io abbia mai avuto sul viso. Flynn non sa che io e George siamo tornati amici, e se lo avesse saputo avrebbe forse dato per scontato che io lo sapessi. Ma non è così, ed è assurdo.
    "Non crederò più nell'amore, allora" cerco di mascherare la rabbia che sto provando nei confronti di mio fratello, è assurdo "Anche Vera mi manca".
    Sebbene la distanza tra me e lei sia abissale al momento, lei e George sono davvero la coppia perfetta.
    Dovete sapere che Vera ha sempre avuto uno stile particolare, tutto suo, pieno di colori sgargianti e oggetti insoliti, e insieme a questo anche la sua personalità è coloratissima, un po' infantile a volte. Ma è una bellissima ragazza, stupenda, per cui tantissimi ragazzi l'hanno sempre usata per il suo aspetto fisico per poi mollarla con scuse terribili e assurde.
    Ma George no, lui l'ha amata per quello che era come persona, e il fatto che avesse dei lineamenti fantastici e un fisico stupendo sono sempre state cose in più e, delle due, secondarie. Perciò mi dispiacerebbe se si lasciassero.
    Appena vediamo due ragazzi del primo anno correre nei corridoi, ci rendiamo conto di essere estremamente in ritardo per la cena: prendo per mano Flynn e ci dirigiamo insieme in Sala Grande.
    Non ho avuto il tempo di togliermi la spilletta della Umbridge, per cui tutti i grifondoro non mi guardano nemmeno in faccia. Solo Lee Jordan lo fa, mi invita a sedersi affianco a lui inclinando leggermemte la testa verso il posto vuoto alla sua sinistra.
    Senza pensarci due volte, mi siedo, lui sembra leggermente imbarazzato, non per colpa mia ma per la cosa che ho sul petto.
    Guardo il piatto pieno davanti a me, con lo stomaco che mi fa male dalla vergogna, mi accingo a prendere la forchetta dalla sinistra del piatto ma una forza esteriore mi obbliga a non farlo.
    "Voglio coprirvi, Lee, non sono passata al lato oscuro" lui ridacchia, io sorrido insieme a lui.
    Gli chiedo gentilemente come sta dal momento in cui l'imbarazzo si è dissolto nel succo di zucca di cui ci stiamo ubriacando. Alza le spalle con disinvoltura, afferrando un pezzo di torta salata agli spinaci.
    Ha litigato anche lui con Fred, George e Vera, specialmente con Fred: l'ostilità che c'è tra loro va avanti da quando sa che Fred mi ha baciato prima che io partissi per Durmstrang.
  "È un brutto momento per quelli che sono amori e amicizie" aggiunge, io annuisco: è sicuramente riferito a George e Vera.
    Mi chiede di non arrabbiarmi con mio fratello, parole che mi confindono abbastanza. A quanto pare, lui sapeva che io e George fossimo tornati amici, e perciò sapeva anche che io non sapevo di lui e Vera.
   "Sa che quello sulla tua ex migliore amica è un argomento un po' tabù" sorride, io con lui. Non mi sarei comunque arrabbiata talmente tanto da litigarci, perchè è una delle poche persone che mi vogliono davvero bene e non voglio perderlo di nuovo. Non lo farò.

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più corto questo capitolo, un po' di transizione a dir la verità. forse inutile, non so. in ogni caso, ci saranno un po' di salti temporali, ma la fine è molto lunga perciò non voglio che lo sia tutta la storia.
se vi reca disagio, perdonatemi 💓
soph 💓

fred weasley ~ why not? [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora