1 maggio 1998
Due settimane che convivo con i miei vecchi compagni di scuola, tutti assieme nella Stanza delle Necessità, e qualche volta faccio avanti e indietro da qui al pub per il rifornimento.
RadioPotter è la colonna sonora della mia vita ultimamente, e insieme a quella, quindi, la voce del mio unico grande amore. Colui che, assieme a tutti, non ho avvisato della mia scomparsa.
So che la guerra è vicina, e con lei i mangiamorte: gli occhi mi lampeggiano incessantemente, il mio corpo è come se fosse in un costante stato di tortura, e sulla mia pelle compaiono tagli sanguinanti ogni giorno. Fa male, ma ci si abitua.
In ogni caso, coloro che ancora frequentano la scuola stanno peggio: Neville ha un occhio più grande dell'altro, Lavanda ha ferite sulle labbra che non si cicatrizzeranno mai, Seamus ha la faccia totalmente bruciata.
Parli del diavolo: la piccola porta alla fine della stanza si apre, scoprendo il mio amico grifondoro da un occhio gonfio e nero. Urla qualche parola, il mio udito lupesco le capta:"Guardate chi c'è! Ve lo avevo detto!".
Dietro di lui, sporchi e stanchi, fanno il loro ingresso trionfante Harry, Ron e Hermione, e vengono invasi da almeno una ventina di persone che per parecchi mesi hanno seguito le loro impavide gesta, raccontate da me e i miei amici.
Sono felice stiano bene.
Avvolti nella loro aura di mistero, non vogliono rivelare ai loro amici che cosa ci fanno qui. Il piedistallo sopra cui si sono messi è troppo alto, a quanto pare, e ammettono che il loro è un compito segreto.
A me sembrano solo una valanga di boccinate.
"Harry" striscio fuori dal mio buco di solitudine, tutti sembrano troppo sorpresi "Non ha senso che tu tenga i tuoi piccoli misteri all'interno della tua cerchia, se l'obiettivo comune è quello di sconfiggere Voldemort".
Un brivido comune, mi ero dimenticata della segretezza di questo nome impronunciabile.
"Scusate" pronuncio in un sospiro sfinito "Ma questo individualismo in circostanze di guerra mi fa dimenticare il rispetto delle-"
Altri ospiti arrestano il mio flusso di coscienza ad alta voce, e più di una testa a me cara entra nel nostro grande nascondiglio.
"Avrei potuto riconoscere questa voce da un chilometro di distanza" ammette Fred con il fiatone.
"Era tempo che non venivo minacciato da Fred Weasley per correre veloce" Lee si piega sulle sue ginocchia, sfinito.
Dietro di loro, spuntano Vera Mills, la mia vecchia migliore amica, e Luna, Ginny, tutte quelle persone in possesso del galeone magico di Neville, quello dell'Esercito di Silente.
"Qual'è il piano, Harry?" chiede George, eccitato.
Il prescelto mi guarda, alzo le sopracciglia sorridendo. Sospira, come se il suo fosse uno sforzo immane, ma posso comprendere il dolore: abbiamo un collegamento simile, in verità, e se il mio fa male non posso immaginare il suo.
"Dobbiamo trovare un oggetto, probabilmente qualcosa di Corvonero"
Dopo un silenzio tombale, Luna propone il diadema perduto di Priscilla Corvonero. Ma è scomparso con lei secoli fa, e se è davvero quello l'oggetto che il trio d'oro cerca per sconfiggere il Mago Oscuro, allora la vedo molto dura.
Però, in ogni caso, Luna e lui partono per la torre di Corvonero, lasciando noi con più domande che ambite risposte in testa, e un po' più di paura.
"Allora, ecco dov'eri" Fred si avvicina a me, il sorriso cerca di nascondere i suoi occhi delusi. Giustamente, si aspettava un avviso, avreinpotutto mandarglielo, avrei potuto informare tutti.
"Perdonami" ammetto, è strano ma i miei occhi si stanno bagnando "Era una necessità, sai che non lo avrei mai fatto".
Fred annuisce, guardandomi dritta negli occhi. Apre le braccia, mi ci fiondo dentro senza pensarci tanto: non smette mai di mancarmi, neanche per un periodo minimo come due settimane.
Gli occhi mi cominciano a bruciare, si illuminano come il sole, quello che sta per accadere è terribile.
Mi separo alla velocità della luce dal mio oggetto d'amore, gli occhi serrati in modo che nessuno possa sperimentare gli affetti collaterali di questa mia mostruosità, e attorno a me galleggia il vuoto.
Sto volando sulla Forseta proibita, Voldemort è davanti a me e atterra alla riva del Lago Nero, quella opposta a dove si trova il castello. La guerra inizierà presto, tutto perchè Harry è qua.
Nel mondo reale, le mani di Fred mi stanno trattenendo le spalle, i miei occhi si aprono e fanno contatto con i suoi, vorrei baciarlo ma il momento è il meno adatto in assoluto.
"Sta arrivando" sussurro.
"Chiamiamo l'Ordine" mi risponde, annuisco.
Quando Harry torna nella Stanza delle Necessità, le persone presenti alal sua scomparsa sono raddoppiate. Ci sono mio padre e Kingsley, poi Angelina Johnson, Oliver Baston, Alicia Spinnet, tutti ptonti a combattere per lui.
Ci informa su ciò che succede fuori: i professori stanno facendo evacuare tutti gli studenti più piccoli e vogliono farli uscire da qui, e noi grandi dobbiamo ritrovarci in Sala Grande.
La folla che si sposta mi trascina con sè, e vengo portata via dalla mia famiglia appena riunita. La magia della Sala Grande mi invade, come quando con Fred e George scendavamo in piena notte e la luce della luna baciava le fredde vetrate, la stessa sensazione ma con i brividi che mi percorrono la schiena dalla paura.
Guardo attentamente la professoressa McGrannit che parla in fondo all'aula, le sue parole vengono violentemente fermate. Un sussurro, una voce invade l'intera Sala Grande.
"So che vi state preparando a combattere" comincia quella voce agghiacciante e nauseante.
Gli studenti urlano, si guardano attorno terrorizzati, alla ricerca della fonte di quel terribile suono.
"Non potete farlo, e io non voglio uccidervi. Non voglio sperperare sangue magico. Datemi solo Harry Potter, e nessuno morirà, la scuola rimarrà intatta. Avete fino a mezzanotte".
Vaghiamo tutti in quel tipo di silenzio che sembra possa spezzare i muri da quando è teso. Ognuno ha lo sguardo rivolto verso Harry, mi dirigo a passo svelto verso la sua figura, ferma in mezzo alla sala.
Gli prendo la mano, per proteggerlo, e presto qua rimaniamo solo noi volenterosi di combattere. Fred e George sono in piedi davanti a tutti in quanto leaders del gruppo di difesa dei passaggi segreti. Gli sgattaiolo dietro, per smorzare un po' la tensione.
Tiro una pacca sulla schiena di Fred, lui sussulta impaurito, e la mia risata scoppia nella Sala. George mi segue, entrambi amiamo le reazioni spaventate di Fred.
"Stai cercando per caso di arrivare ad una trattativa di pace?" comincia il rosso, prendendomi in giro "Perchè i troll sono dalla parte del pelato".
La battuta accentua la mia risata incontinente, e presto ci ritroviamo tutti in un abbraccio. Ci guardiamo tutti preoccupati, senza sapere bene cosa dire o fare.
"Sei nominata terzo leader della squadra di difesa migliore, Li, il quarto sarà Jordan" George ammette dopo un po', cercando lo sguardo del suo gemello.
"Ormai conosci i passaggi meglio di noi, piccola Leia" continua Fred.
Ridacchio rivertita, gli occhi dei gemelli non si separano dai miei. Nessuno dei tre ha intenzione di aprire una delle lettere, neanche morti, quindi ci trasmettiamo sicurezza a vicenda.
Ognuno di noi ha un gruppetto di studenti da guidare, presto ci divideremo, e io non posso permettermi di fallire. Ora come ora, non posso davvero.
"Promettetemi di stare attenti!" il mio è un imperativo, non è una richiesta.
"Tu non essere da meno, allora" mi rispondono in coro, non li sentivo da tempo fare così.
Annuiamo tutti assieme, ci stringiamo le mani. Fred mi guarda, io guardo lui, entrambi vogliamo che l'altro faccia la mossa che noi non faremo mai.
Veniamo chiamati da Shacklebolt per stare attenti a partire presto, ci guardiamo ancora una volta prima di partire.
"Leia" richiama la mia attenzione, come se non lo stessi guardando da quando è arrivato qui "Ricordati che puoi permetterti tutto, ti prego".
Annuisco sicura, e ci separiamo: la guerra comincerà tra poco.
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fred weasley ~ why not? [in revisione]
Fanfiction💙 Il blu è il colore del cielo terso e del mare profondo. È il colore più spesso associato all'armonia, la fedeltà, la distanza, l'infinito, l'immaginazione...e, a volte, alla tristezza. ( •...• revisionato)