• i love you •

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13 febbraio 1998

   "Buon pomeriggio, ascoltatori di Radio Potter, qui i vostri River, Rodent-" questa è la solita apertura della radio fondata da Lee Jordan, ormai mio caro amico che mi ha convinta - dopo un mese di continue richieste - a parteciparvi nonostante il pericolo costante a cui sono sottoposti.
    Eppure, sembra che i mangiamorte non si siano nemmeno accorti che non ci sono più.
   "È Rapier, te l'ho detto!" lo interrompe Fred, che ha deciso di cambiare soprannome dopo mesi che questa radio esiste.
   "Rapier" ripete Lee seccato, mi scappa un ghigno "e la bellissima Ramble".
   Mi fa l'occhiolino, 'caro amico' si fa per dire, è ancora innamorato di me. Ma, d'altronde, aveva detto che non si sarebbe mai arreso, e così sta chiaramente facendo.
   "Dopo ciò che è  stato detto questa mattina, alcune notizie per chi è interessato a mantenere le cose felici ad Hogwarts" annuncio io, con tantissima enfasi.
   Io e Fred adoriamo lavorare qua, soprattutto da quando il Ministero ha obbligato i gemelli a chiudere i Tiri Vispi. George si occupa degli affari, spedendo i loro prodotti via gufo dalla Tana, mentre noi ci occupiamo di politica e divulgazione.
 

  Il fatto è che qualsiasi mezzo di comunicazione è corrotto da Voldemort e i suoi seguaci, noi siamo gli unici che dicono la verità così come è, e non insabbiamo notizie.
   "O chiunque ami mantenere i capelli puliti" Fred è la parte comica del gruppo.
   "Severus Piton è stato nominato preside di Hogwarts, e ha oltretutto impegnato un certo numero di Mangiamorte nel prendersi cura della disciplina a scuola" continua Lee.
    Per qualche settimana, quest'estate, ho pensato di tornare a Hogwarts, per il solo mio diritto allo studio, oltre al bisogno innato di diplomarmi. I gemelli mi hanno fatto aprire gli occhi, perchè Silente è morto e la scesa dei mangiamorte pure sulla scuola era inevitabile.
   "Quindi consigliamo a tutti gli studenti che adesso ci ascoltano di scegliere con cura le parole da rivolgere al professore. So che è profondamente ingiusto, ma non è saggio lottare contro qualcosa che è difficile sconfiggere da soli" aggiungo alle parole del mio amico River.
   "Crescete come buoni rivoluzionari, ragazzi" conclude Fred, sorrido.
   Adoro il modo in cui pensa, in cui si pone al mondo e alle persone, e anche il modo in cui si impegna per la radio. Ogni cosa che fa lo amo un po' di più e non riesco a scacciare questo sentimento. Non ci riuscirò mai.
   "Tempi duri non solo per Hogwarts: il nuovo ordine magico sta influenzando in maniera per nulla positiva anche il mondo babbano..." Lee interrompe bruscamente il mio flusso di pensieri adoranti nei confronti del mio oggetto d'amore, purtroppo o per fortuna.
   "Sentiamo alcune storie di maghi e streghe che mettono a rischio la propria incolumità per proteggere amici e vicini babbani, spesso a loro insaputa!" continua Fred, la solita enfasi che mi fa venire il mal di pancia dalle farfalle.
   "Vorrei fare, perciò, un appello a tutti i nostri ascoltatori: seguite il loro esempio, per favore. Molte vite possono essere salvate anche con misure semplici, come un incantesimo di protezione..." aggiungo alle parole del mio rosso.
    Fred mi guarda, prende il microfono in mano e, con fare scherzoso, pronuncia la frase che, purtroppo, abbiamo sentito tantissime volte in questi giorni:"Prima i maghi!".
    Io e Lee rispondiamo ridacchiando, e River prende il microfono in mano, il sorriso che sfoggia fa trasparire quei suoi denti bianchi che lo hanno sempre contraddistinto.
   "Dal "prima i maghi" al " prima i purosangue" e poi ai mangiamorte il passo è breve. Siamo tutti umani, no? Ogni vita umana ha lo stesso valore e vale la pena salvarla" ammette lui, con fierezza.
   "I babbani sono indubbiamente svantaggiati, perchè sono colpiti da qualcosa che per loro è invisibile" continuo a parlare, ispirata dalle parole del mio amico "Martin Luther King diceva che potremmo essere arrivati da navi diverse, ma siamo tutti sulla stessa barca".
   "Sagge parole" annuisce Lee dall'altra parte del piccolo tavolo di legno su cui stiamo seduti ore e ore ogni giorno, da mesi "Quindi, mantenetevi al sicuro a vicenda, cari ascoltatori, mantenete la fede e aiutate Harry Potter!"
   "Si! E ti suggeriamo di continuare a mostrare la tua devozione al ragazzo dalla cicatrice a fulmine ascoltando Radio Potter!" conclude Fred la trasmissione di questo pomeriggio, tiriamo tutti e tre un sospiro di sollievo.
    Io e Fred, dopo aver salutato Lee con un grande e caloroso abbraccio, ci smaterializziamo insieme alla Tana, dove, ancora peer poco, viviamo tutti e tre: mio padre e Ninfadora a maggio hanno intenzione di trasferirisi più vicino a Londra, e hanno deciso di darci la casa nello Yorkshire.

    Non abbiamo esitato un attimo, perchè è una bellissima e enorme casa, piena di spunti di riflessione e ispirazione per i ragazzi, e c'è il potenziale spazio per uno studio tutto loro. È fantastico, e manca poco.
    Entriamo in casa, la Tana che come tutto il resto del territorio inglese ha assunto un clima più cupo rispetto a quello che è il suo normale, e per quanto noi proviamo ad allegare la situazione, ormai è diventato quasi impossibile.
     George arriva da noi pochi minuti dopo, sfinito ci raggiunge sul divano con la testa appoggiata allo schienale e gli occhi stanchi che contemplano il soffitto.
    Gli affari vanno benissimo, non è quello il problema, è sempre l'atmosfera che ti colpisce senza che tu lo voglia, e piano piano cominci a cadere sempre di più nella voragine della tristezza collettiva, perchè la seconda guerra magica è vicina, e ormai lo sappiamo tutti.
   "Stavo pensando" annuncia George, in mezzo alla quiete del salotto alla sera. Molly e Arthur dormono già quando torniamo, quasi sempre, quindi la casa è sempre silenziosa.
   "Un evento più unico che raro" risponde Fred, facendo scaturire una grassa risata da parte mia.
   George, al contrario, sembra serio come non mai. Sospira, mentre noi due lo guardiamo confusi, anche un po' spaventati probabilmente: non è mai capitato che ponesse un pensiero serio in maniera altrettanto seria, lo fa sempre con scherzo.
   "Dicci, Gred" dico, cercando di farmi perdonare per la maleducazione di prima.
 

  "Dovremmo scrivere una lettera, nel caso in cui dovessimo..." non finisce la frase, il cuore mi manca di un battito.
    Non che non ci avessi mai pensato, chiaramente, ma nessuno di noi aveva mai affrontato l'argomento ad alta voce, e mai davanti agli altri due.
    Non sono mai stata una persona particolarmente emotiva, ma immaginare un'intera vita senza uno di quei due pel di carota mi spezza il cuore, mi distrugge l'anima. Preferirei morire piuttosto che vederli uccisi, senza vita, morti.
    Fred si alza dal divano ad una velocità sovrumana, il battito del mio cuore velocizza in maniera impressionante. Torna con tre fogli di pergamena, e tre penne d'oca e inchiostro, appena comincio a scrivere le lacrime scendono, senza che io possa fermarle.

Non sono una persona particolarmente profonda quando si parla di dimostrare i miei stessi sentimenti, e credo che voi ormai lo abbiate imparato bene, ma proverò a partorire qualcosa di sensato dal miscuglio di pensieri terribili che al momento percorrono la camera del mio cervello. Quindi, cari Gred e Forge, qua la vostra amata Leila Dana Lupin, ma in fondo al cuore sempre Weasley.
Se avete aperto questa mia lettera, significa che, in qualche modo ancora a me sconosciuto, io non sono sopravvissuta a questa imminente guerra.
Ma, in fondo, chi è amato non conosce morte, perchè l'amore conduce all'immortalità del ricordo, e quello non può morire. Se vieni al mondo con la consapevolezza di essere amato, e lo lasci sapendo la stessa cosa, allora tutto ciò che nel frattempo è accaduto sarà valso la pena. Vi devo ringraziare per questo: ho sempre apprezzato il profondo bene che voi mi avete sempre rivolto nonostante tutto. La gente che conosce la mia natura da bestia ha spesso e volentieri paura di me, nessuno mi guarda negli occhi perché sono ambigui e incutono timore, ma voi avete sempre rivolto il vostro sguardo al mio, ed è forse il primo motivo per cui, pian piano, sto riuscendo ad accettarmi, ad amarmi. E qua voglio dare per un momento a Cesare quel che è di Cesare: Fred, ti ringrazio per avermi capita dal momento in cui mi hai conosciuta. Sei stato il primo ad accettare e amare le mie chiare differenze dal resto della società, per quanto mostruose potessero essere, e a comprendere il mio carattere irascibile, a non arrabbiarti se ti provocavo dolore e, infine, a farmi capire che io sono degna di qualunque cosa, e posso permettermi di fare tante cose.
George, invece con te mi devo profondamente scusare: ho sempre sottovalutato la tua presenza nella mia vita prima di fare il viaggio a Durmstrang, e ti chiedo davvero scusa. Il fatto che tu fossi il mio fratellone non aveva dei compiti innati, ti sei sempre assicurato che io stessi bene, e sei stato l'unico a scrivermi con costanza quando siamo stati lontani per mesi e mesi. Sei l'unica persona che non ha mai contemplato minimamente la possibilità di potermi perdere, perchè hai sempre cercato di farmi capire il valore che ricopro nella vita altrui, soprattutto nella tua. Grazie.
Grazie ragazzi, di aver reso la mia vita degna di essere vissuta, e avermi reso consapevole di essere degna di vivere.
Vi voglio bene,
la vostra Li o Leia.
P.S. Ti amo, Fred.

Chiudo la lettera in fretta per lasciarmela alle spalle, il pensiero che possa davvero succedere qualcosa mi manda fuori di testa.
    Alziamo tutti il viso allo stesso momento, io e George abbiamo gli occhi gonfi dal pianto, Fred ce li ha lucidi. Ci chiudiamo in un abbraccio di gruppo seduti sul divano, addormentati ognuno tra le braccia dell'altro.

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vi giuro, mi sono impegnata tantissimo per questa lettera. che pianto, madonna mia.
soph 💓

fred weasley ~ why not? [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora