• the same mistake twice •

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5 luglio 1996

Una maledizione Cruciatus come quella che la Umbridge mi ha lanciato quel giorno di aprile nel bel mezzo dell'aula di Difesa contro le Arti Oscure normalmente non mi avrebbe dovuto provocare gli effetti che in realtà mi ha arrecato.
    Sono caduta in un coma lungo un mese, per poi svegliarmi in una stanza totalmente nuova e diversa a quello a cui ero abituata: pensavo fosse uno dei locali dell'inferno, in realtà era Villa Malfoy.
    Non mi è ben chiaro come i mangiamorte siano entrati ad Hogwarts e mi abbiano presa senza che io me ne accorgessi di un minimo, senza che nessuno se ne accorgesse, ma così è successo.
    Mentre dormivo mi hanno tinto i capelli di un nero permanente, e mi hanno indotto contro ogni mia volontà ad essere contrassegnata dal loro stupido marchio: sul mio braccio c'è quell'enorme serpente che esce da un teschio, e lo sarà per sempre.
   Il fatto che io non abbia avuto modo di salutare nessuno dei miei amici, e nemmeno nessuno dei miei famigliari, mi ha distrutta emotivamente per tanto tempo. Oltretutto, qualche settimana fa è morto Sirius, e anche se non sono mai riuscita ad avere un dialogo di confronto con lui mi sembrava una persona a dir poco fantastica.

    Sulla Gazzetta del Profeta c'è l'annuncio della mia scomparsa, nessuno è stato testimone di nulla e dicono che "tutti gli amici e i famigliari sono sconvolti". Mi chiedo chi ci stia veramente male.
    Comunque, l'arcano segreto riguardo la maledizione che mi affligge da quando ero in culla si è risolto: Bellatrix Lestrange è la donna che mi ha imposto questa tortura, ed è lei che mi ha portato via da scuola.
    È lei che mi ha sottratto da chiunque mi volesse bene, che ha ucciso Sirius, ed è lei che ha ammesso di "non voler fare lo stesso errore due volte" perchè, quando avevo due anni, mi ha lasciato nelle braccia del cadavere di mia madre.
    Inoltre, i miei poteri non si sono sviluppati e non ho avuto l'opportunità di convincere tutti questi ricchi stronzi che io non voglio far parte del loro orrendo gioco. Ma loro, la Lestrange e Voldemort in persona, non mi hanno portato qui per quella che è la mia capacità più alta, ma per tenermi lontana da tutto e tutti, soprattutto da Harry Potter.
    Mi hanno raccontato della profezia:

Lei con i capelli come le fiamme avrà il potere di ribaltare le sorti del combattimento.
Colei che porta il nome della notte pronuncerà parole al solo con il potere di sconfiggere il Signore Oscuro capaci di portare il ragazzo al verdetto finale.
Il compimento non avverrà se, e solo se,
l'amor proprio sarà così fioco perchè

possa credere di non poterlo fare.

È il continuo di quella per cui anche Sirius è stato ucciso, quella che ha portato i ragazzi a combattere al Ministero della Magia.
    E non ho la più pallida idea di cosa possa voler dire, ma ho capito perchè sentissi - e sento tuttora - il bisogno carnale di salvare Harry: me lo ha detto il destino.
    Draco entra nella mia stanza, quella che era la sua prima che mi portassero qua: lui sapeva perfettamente cosa mi sarebbe successo prima o poi, era a corrente di tutte le loro mosse e, udite udite, era il loro informatore.
    Questo è stato il rito di prevenzione, quello che il Signore Oscuro gli ha sottoposto affinché potesse fidarsi di lui in quanto suo seguace, e lo ha passato a pieni voti. Lo odio, non lo sopporto, lo vorrei morto.
   "Mi dispiace, Leila" mi fanno male gli occhi da quanto sono gonfi, non posso crederci.
   "Non ti dispiace, Draco" gli rispondo, guardando il lenzuolo arrotolato in fondo al letto.
    Ha provato a chiarire con me tante volte da quando sono sveglia, sostenendo che è stato obbligato e che l'amore che prova per me non è mai stato costruito, mai.
    Dice che se non fosse per lui, io sarei chiusa in una cella adesso, non avrei un letto su cui dormire e del cibo da mangiare. Io sono invece convinta che loro pensino possa essere una buona cosa giocare con la mia mente e il mio cuore.
   "È assurdo come tu fossi l'unica persona di cui mi fidavo ciecamente" guardo disgustata il tatuaggio fresco che ha sul braccio, respiro affannosamente.
   "Puoi continuare, Leila!" ammette, chiudendo la porta per non farsi sentire dagli altri "Il fatto che fossi tu l'obiettivo è stato un puro caso, io".
    Si ferma appena sua madre lo chiama dal piano di sotto, lo vedo diventare ancora più pallido di come è normalmente.
   "Non volevo finisse così" esce dalla stanza e chiude la porta a chiave, come sempre.
    Io sotto il mio letto, a scuola e a casa, ho una scatola di un colore giallo acceso, i gemelli ne hanno due uguali identiche ma blu e verde. La chiamiamo il "nostro deposito dei ricordi", ce l'abbiamo dal primo anno dei miei ex fratelli, le abbiamo prese con la premessa che, quando saremmo stati "grandi" - quando io avrei finito l'ultimo anno - l'avremmo aperta, e solo allora.
    Eppure, spesso quando ero triste la prendevo fuori e guardavo tutte le foto, tutti i biglietti, tutte le cianfrusaglie che erano costudite lì dentro e, come per magia, tornavo felice.
    Ma adesso quella scatola è dentro il castello chiuso di Hogwarts, e chissà se è ancora lì, per cui l'incantesimo è completamente svanito per me.
    Le trasformazioni sono il triplo più dolore qui dentro, e io non ce la faccio più. Le finestre sono sigillate, le porte chiuse a chiave, tutto qui mi intimidire a stare qua dentro.
    Ma forse, è proprio quello che devo fare: stare qua aspettando che il lavaggio del cervello sia compiuto, affinchè io creda, definitivamente e una volta per tutte, di essere un mostro.
    E devo dire che sta funzionando.

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ragazzi capitolo di mega transizione, cortissimo e bruttino.
spero mi vogliate comunque bene ahahah.
soph 💓

fred weasley ~ why not? [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora