• think about it •

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15 gennaio 1994

Con il collo coperto dalla immancabile sciarpa dai colori sgargianti rosso e oro, la berretta abbinata per coprire la testa e qualunque parte del corpo che trema di freddo, io e Vera ci dirigiamo eccitate verso lo stadio di Quidditch per assistere alla prima partita dell'anno: Grifondoro contro Serpeverde. Il 1994 non poteva iniziare meglio.
   "Leila Dana, amore mio, ti supplico in ginocchio" la mia migliore amica si piega di fianco a me, stringendo nelle mani la mia divisa "Ti prego, andiamo a salutare Fred e George".
    Alzo gli occhi al cielo, estremamente scocciata. Io e Fred non parliamo da quando me ne sono andata dalla Tana, due settimane fa, e Vera ne è completamente consapevole. Solo che, a quanto pare, ha proprio bisogno di avere un'interazione con quel pel di carota.
    Con il vento gelido che passa tra i miei corti capelli rossi, annuisco seccata, facendo uscire dalla bocca della mia amica un gridolino di vittoria. Sorrido mentre mi abbraccia stretta, e riprendiamo il cammino.
    È sempre stata tradizione, per me e Vera, aspettare che i ragazzi uscissero dagli spogliatoi per incoraggiarli un po' prima di qualsiasi partita. Credo sarebbe carino, farlo anche ora, senza tenere conto delle circostanze.
    Appoggiamo le schiene al freddo telone che avvolge lo scheletro di legno degli spalti. Mi sono sempre chiesta come sia possibile che tutta questa arena, con centinaia di studenti sopra, stia in piedi da secoli e secoli. Sicuramente è incantata, se no non si spiega.
    La porta dello spogliatoio maschile si apre, rivelando - già sudati, è incredibile - i gemelli, con la divisa da Quidditch. Gli occhi di Vera si illuminano, un sorriso a trentaquattro denti sulle bocche di tutti e quattro.
   "Ci sei venuta a vedere" Fred vorrebbe nascondere l'entusiasmo, ma è contento di vedermi. E io sono contenta che lui sia contento.
    George mi abbraccia appena si volta a guardarmi, neanche io e lui abbiamo parlato negli ultimi tempi. Mi è dispiaciuto, tanto, e i miei sensi di colpa mi hanno sempre impedito di fare troppe cose. Tra cui chiedere scusa.
   "Spero vi siate allenati bene, dovete vincerla questa partita" George si separa da me, entrambi mi guardano con un ghigno di sfida. Ma è Fred a parlare.
   "Dubiti della nostra magnificenza?" domanda, avvicinandosi in maniera spaventosa al mio corpo. Non lo avevo mai avuto così vicino, solo quando, da piccoli, dormivamo spesso insieme - anche con George, però, infatti quando entrambi si avvicinano così tanto a me non è più strano ma famigliare.
   "Si, abbastanza, direi: i Serpeverde sono forti" lo sguardo di fuoco di Vera mi sta uccidendo.
    Il suo problema è che non parla mai con le persone che le piacciono, non l'ho mai sentita scambiare una parola con Fred a meno che non fosse lui a chiederle qualcosa. Perciò, ho sempre sostenuto sarebbe stata meglio insieme a George, lui è molto più simile a lei.
    Eppure, si arrabbia con me se scambio troppe parole con lui, quello che è stato mio fratello per dodici anni.
   "Facciamo una cosa" se ne esce lui, lo sguardo competitivo di sempre "Se perdiamo, tu non sarai mai più bersaglio diretto dei nostri scherzi".
    George sbuffa da dietro di lui, Vera ridacchia. Ripeto, starebbero proprio bene insieme.
   "Se vinciamo, mi baci" dopo qualche secondo di silenzio, si allontana leggermente da me "Mi bacia Vera, se a lei va bene".
    Ci voltiamo tutti verso la mia amica, le sue guance che si mimetizzano alla sciarpa arrotolata al collo. Annuisce insicura, e Baston chiama i ragazzi di nuovo dentro lo spogliatoio per il discorso di incoraggiamento finale.
    Intanto, io e Vera saliamo le scale per gli spalti. Non sono mai stata così zitta, mentre la mia amica grida con tutta la voce che tiene ogni complimento possibile e immaginabile riferito a Fred, e la frase "Tra poco tuo fratello mi bacerà!" almeno una ventina di volte.
    Lee Jordan ha descritto la squadra di quest'anno di Grifondoro - che è la stessa da tre anni, in verità - la migliore di tutti i tempi, e non a caso: asfaltano completamente i Serpeverde con una strategia impeccabile. Ma ho notato che Fred non ha assolutamente giocato dando il suo meglio, normalmente è un battitore perfetto, eppure oggi non ha praticamente toccato un bolide.
    Tutti i membri della mia casa scendono in campo per festeggiare la vittoria della nostra squadra, non c'è bisogno di specificare che Vera appena toccata la superficie erbosa è corsa incontro a Fred.
    Io e Flynn - che, tra parentesi, ha appena perso in quanto battitore della squadra dei Serpeverde - li guardiamo da fuori la folla, con uno sguardo assolutamente contrariato. Lui odia Fred, da sempre, sono praticamente nemici da quando si conoscono al primo anno, e il fatto che frequentino praticamente gli stessi corsi non fa altro che accentuare il fastidio che uno prova per l'altro. Io, invece, so che lui si sta semplicemente prendendo gioco della mia migliore amica perchè sa di piacerle, e lo odio quando fa così.
   "Dovremmo imitarli" se ne esce il mio migliore amico, dal nulla.
   "Assolutamente no" rido io.

fred weasley ~ why not? [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora