9 agosto 1999
Le prime luci dell'alba penetrano nella soffitta di Zonko, in cui io e George abbiamo passato la notte abbracciati, incapaci di muoverci per la tristezza che ci ha avvolto ieri sera.
Comincio a divincolarmi dalla presa di mio fratello nella maniera più gentile possibile, in modo da evitare di svegliarlo.
Mi avvicino al pezzo di specchio sul tavolino, lo prendo in mano: la stessa immagine di lui che sorride, poi mi fa l'occhiolino ed io sorrido a mia volta, con una lacrima che urla di cadere dal mio occhio sinistro.
Non avevo idea che gli specchi potessero anche muoversi, e nemmeno rappresentare una persona morta, ma effettivamente dopo un anno intero fuori da questo magico mondo ogni cosa potrebbe sembrarmi più assurda di prima.
Oggi è il giorno del matrimonio di George, lo realizzo solo in questo momento, e lui è ancora sdraiato per terra a russare beato.
Lo chiamo qualche volta ad alta voce, poi mi inginocchio di fianco a lui e lo scuoto finchè non apre i suoi bellissimi occhi.
"Ma sei pazza?" mi chiede spaventato, la sua espressione mi fa molto ridere.
"Non sono io quella che tra qualche ora dovrà pronunciare la fatidica frase, purtroppo" sembra a dir poco stranito.
Lo vedo spalancare gli occhi e alzarsi alla velocità della luce, si da una sistemata ai capelli prima di porgermi la mano.
Le nostre intenzioni vengono interrotte dal fortissimo rumore che un vaso fa cadendo per terra e rompendosi in mille pezzi. Come se qualcuno lo avesse buttato volontatiamente per terra, ma sono solo stupide illusioni che la mia mente partorisce.
Mi avvicino per ispezionare la scena, un bigliettino è sul pavimento assieme ai pezzi di ceramica.Questo è per te, Leila, giusto per farti capire che non devi sentirti in nessun modo in colpa per quello che è successo: siamo stati felici assieme anche se non sapevamo di amarci a vicenda. Oppure, lo sapevamo ma avevamo paura ad ammetterlo. Stai tranquilla, ci rivedremo, e se ci va male forse in un altra vita.
Il cuore mi batte all'impazzata. Non riesco a capire cosa tutto questo stia a significare, non mi capacito davvero di niente. Chiudo gli occhi, sento le lacrime scorrermi sulle guance, di nuovo, e me le asciugo velocemente.
Come sa cosa ho pensato, ma soprattutto, come ha fatto a farmi arrivare un biglietto. Come ha fatto a provocare l'esplosione di ieri, come ha fatto a mandarmi una lettera facendo finta di essere George.
"Cosa è successo?" chiede lui, fermo immobile dietro di me.
"Nulla" mi infilo il biglietto nella tasca dei pantaloni del pigiama "È solo caduto, andiamo".
Stringo forte la sua mano e, in men che non si dica, arriviamo alla Tana, alla quale tutti ci avevano dati per dispersi.
La popolazione in questa casa è aumentata nel giro di pochissimo tempo, ci sono tutti i Weasley presenti insieme alle loro dolci metà.
Salgo in camera per prepararmi, indosso in fretta il vestito che ho con cura scelto per questa occasione, lungo e blu notte, senza spalline e con qualche brillantino qua e là. Non è proprio il mio genere di cose, ma per mio fratello farei qualsiasi cosa, letteralmente.
Non parlo con Vera da un bel po' e rivederla al suo matrimonio sarà decisamente strano, senza per nulla considerare la possibilità che la signorina possa non volermi nè vedere nè parlare.
Bussano alla porta mentre sto cercando di legare i miei capelli in qualcosa di lontanamente decente, e lo specchio riflette il viso della mia vecchia amica, incorniciato dai suoi bellissimi e sottili capelli biondi.
È già vestita: indossa un bellissimo vestito bianco con qualche tocco colorato, strano per una persona dalla personalità - e lo stile - stravagante come Vera Mills.
"Mi hanno detto che eri qua, ho pensato che sarebbe stato giusto salutarti" è imbarazzata, e un po' lo comprendo: non mi ha trattato particolarmente bene.
Eppure, per la prima volta nella mia vita, è come se il suo sguardo fosse finalmente sincero, dopo tutti quegli anni di invidia e falsità.
"Io ti devo chiedere scusa, Leila" ammette, potrei mettermi nuovamente piangere da un momento all'altro "e non adesso perchè non sei più un licantropo, te lo giuro".
Ridacchio, lei però vuole che io sia seria, perchè so che cinsta mettendo tutta sè stessa per questo discorso di scuse.
"Credo di essere maturata abbastanza da capire che la permalosità non porta da nessuna parte e che i sentimenti non vanno nascosti" non l'ho mai sentita parlare così velocemente in tutta la mia vita, è molto strano.
Chiude la porta dietro di sè e si avvicina a me, mi prende le mani tra le sue, ha gli occhi lucidi.
"Tu eri davvero la persona più importante della vita, ma ero così gelosa di te e Fred! Io sapevo tutto, sapevo che tu fossi sua sorella per cui ho fatto si che diventassimo amiche, e inizialmente ti ho usata"
La interrompo, so già tutto, da anni ormai: Flynn si è lasciato scappare tutto una serata, dopo che io, lui e Draco ci eravamo bevuti un po' di Veritaserum per uno, così per scherzare.
"Ma non è giusto, Leila!" ammette, sono anni che aspetto che queste parole escano dalla sua bocca "Io non odiavo te, anzi, odiavo il fatto che effettivamente fosse impossibile odiarti! Sei sempre stata migliore di me, in ogni cosa, e io ti ho allontanata dai gemelli quando stavi facendo amicizia con Malfoy, io non ti ho fatto mettere assieme a Fred, è tutta colpa mia..."
Senza risponderle, la attiro a me in uno stretto abbraccio, facendo finta al pancione che spunta da sotto la gonna vaporosa. Appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe a sua volta a sè, dimostrandomi l'affetto che non mi ha mai dimostrato in cinque anni di amicizia.
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fred weasley ~ why not? [in revisione]
Fanfiction💙 Il blu è il colore del cielo terso e del mare profondo. È il colore più spesso associato all'armonia, la fedeltà, la distanza, l'infinito, l'immaginazione...e, a volte, alla tristezza. ( •...• revisionato)