Words

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SPOV

Sono le quattro del pomeriggio. Justin ha fatto la sua chiamata privata fuori e ora era seduto davanti a me, sul divano, sorrideva compiaciuto non appena toccai il bottone per far partire la registrazione e dissi, 'Justin – sessione 4'

'Ciao, Justin.' iniziai, cercando di nascondere il leggero fastidio nella mia voce.

Cercando di sopprimere un sorriso più grande, rispose, 'Ciao, Dr. Skylar.'

Sapevo che stava arrivando e sbuffai. 'Almeno lo sai il mio cognome?'

'Sì.' disse, senza nessun cambiamento nel suo viso, 'Hayes. Tu sai il mio?'

Sospirai e cercai di dimenticare a quanto mi sentivo umiliata per essere stata lasciata su una mensola, nuda mentre lui se ne andava.

Sta forse cercando di farmi arrabbiare con lui? Sta ancora cercando di allontanarmi? Lo odio...sento di non potermi arrabbiare con lui perché è il mio primo paziente, amante per secondo.

Sorrisi e andai a controllare la mia lista di domande per lui, partendo con una intelligente.

'Raccontami di come fu quando iniziasti a lavorare al Fire.' dissi con un tono gelido.

'Aspetta.' Strizzò un po' gli occhi, 'Cosa c'è che non va, Skylar?'

'Niente.' mentii, le mie mani tenevano la penna così saldamente, che avevo paura di romperla.

'Skylar...' continuò a interrogare, i suoi occhi si fecero di una tonalità più scura, 'Sei arrabbiata con me. Se c'è una cosa che so, è quando una donna non è felice. Non ti ho soddisfatto?'

Si stava avvicinando verso di me, molto interessato in sapere in quale modo mi aveva ferito. Odio quando parla come uno schiavo. Ma non è colpa sua, è così, Claire e tutte queste donne lo hanno modellato in questo modo. Sii paziente con lui. Non mostrargli la tua rabbia. Sii professionale.

Stavo ancora per negare la mi rabbia di nuovo ma credo avesse ragione, sapeva cosa stavo provando, come sempre. Dovrei essere onesta con lui, anche se non gli piace.

Accidenti, perché deve essere così dolce e vulnerabile, ora? Sembra triste e cupo, come se avesse fatto qualcosa di orribile.

Dì solo quello che ti passa per la testa Skylar. Agitalo un po'.

'Perché mi hai lasciata lì così?' sentii la mia stessa voce alzarsi prima di sapere che cosa stessi dicendo, 'Sai quanto imbarazzante è, provare a rimettersi le mutande, i tacchi, quando le tue gambe sono così deboli che non riesci neanche a stare in piedi, e nello stesso tempo, provare a rimettersi la maglietta per coprire il seno nudo in un posto pubblico, mente preghi Dio che nessuno ti trovi?'

'Mi stai facendo questa domanda?' sorrise giocosamente, 'Questo nel mio mondo è una gioiosa piccola domenica!'

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