A Kind Master

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SPOV

L'intera notte fu semplicemente calda come l'inferno come dice sempre Justin. Ora è riuscito anche a farmi parlare come lui. Sono ancora affascinata da quanto meravigliosi sono gli orgasmi...incredibili! La sua lingua trovava posti dentro di me che non sapevo potessero  esistere. Accidenti, sa cosa sta facendo. Credo di sapere come si sia guadagnato il nome Thumper...ed è così meritato.

Ci stringevamo forte mentre ci addormentavamo – chi sa che ore erano...e a chi importava?

Quando aprii gli occhi, il sole splendeva ma tutte le tapparelle erano abbassate. Sentivo Justin seduto vicino a me a letto e quando mi girai per dire qualcosa si gettò verso di me e istantaneamente, la sua mano era sulla mia bocca, il suo naso toccava quasi il mio.

'Buongiorno, mio cucciolo.' Mi sorrise, le sue labbra baciarono il mio naso non appena il mio corpo tremò un po', 'No, piccola, non aver paura. Sarò bravo con te...vedrai. Ma se urli o cerchi di scappare via, mi ferirà.'

'Ti preparo una buona colazione per prima cosa...' disse, 'Ma fino a quando non sarà pronta dovrai rimanere ferma. Oggi sei completamente mia. È chiaro?'

Annuì, sentendomi già bagnata tra le gambe.

'Brava ragazza.' Sorrise.

Lasciò libera la mia bocca e non osai emettere alcun suono. Vicino a lui sul letto c'era dello scotch. Ne tagliò un pezzo e guardò me duramente.

'Chiudi la bocca.' disse, con una voce dolce e misteriosa e io obbedii, sentii il sottile pezzo di scotch che si appiattiva sulle mie labbra. Le sue mani si muovevano cautamente sul pezzo facendo in modo che ogni centimetro fosse al suo posto.

'Girati.' Mi fece rotolare e iniziò a legare il mio polso, non troppo da farmi male, non era stretto per niente, poi  legò l'altro.

Quando mi fece girare sulla schiena, le mie mani erano intrappolate ai lati, non sotto di me.

Poi, senza una parola, iniziò a legarmi le caviglie, portandole vicine, poi le legò alla gambe più bassa del letto, trattenendomi lì, ma non per niente dolorosamente o non a mio agio.

'Rimani qui.' Sorrise, e baciò lo scotch dove erano le mie labbra e si spostò in cucina per preparare la colazione.

Ho sempre fantasticato sull'essere legata e lasciata così...e lo scotch sulla bocca mi eccitava ancora di più. Mi sentivo senza speranza, rapita e allo stesso tempo sexy mentre cercavo di divincolare le mie caviglie, ma non riuscivo a muoverle molto.

Chiusi gli occhi, ed emisi dei piccoli mmmm, muovendo il mio corpo per metà, poi ritornai dov'era originariamente. Mi avrebbe potuto legare molto più stretta e in una posizione più difficile, e magari lo avrebbe fatto dopo. Una parte di me lo sperava.

Justin doveva aver sentito i miei piccoli suoni di pietà ma sembrava ignorarli mentre cucinava, lasciai che i miei capelli mi cadessero sugli occhi mentre giocavo a liberarmi, divertendomi un sacco, iniziando ad entrare nel gioco.

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