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JPOV

Skylar era ferma alla finestra, guardando la macchina della polizia sulla strada. 

Iniziai a chiedermi cosa fosse affascinante dopo quindici minuti. 

‘Sono ancora lì?’ Chiesi, sorridendo. Stava indossando i suoi pantaloni di cotone, calze e una maglietta lunga. Era così adorabile, sapevo che sarei dovuto stare in cucina o le sarei saltata addosso ancora. Ricordai un paio d’ore prima e sorrisi. Non riuscivo neanche ad aspettare di entrare nell’appartamento. Questo è quello che lei mi fa. 

Sono felice che i poliziotti controllarono il posta prima che salimmo le scale, per assicurarsi che non ci fossero bombe o assassina ad aspettarci. Ci dissero che sarebbero stati fuori, proteggendoci… per 48 ore. Poi avremmo dovuto scegliere. Protezione o… niente. Ricordai sentendomi caldo e scosso dentro per la loro preoccupazione. 

William era protetto, ancora in ospedale. Le sue ferite e la sua gamba lo trattennero in ospedale più a lungo rispetto al mio colpo di pistola che non aveva colpito nulla di grave. Non mi ero mai considerato fortunato… fino al giorno in cui entrai in questo appartamento… fino al giorno in cui appartenni a Skylar Hayes. 

Non riuscivo ancora a superare il fatto che il mio corpo non è stato abbastanza per fermare il proiettile che Skylar sparò. 

Sono davvero così invisibile? Che addirittura i proiettili attraversano la mia carne?

Se mi avesse attraversato e colpito Skylar, allora lo avrei fatto per nulla. CI saremmo fatti male entrambi… o saremmo morti. Ho detto a Skylar questo mentre eravamo stesi nel letto insieme in ospedale e lei la mise nel modo giusto. 

‘Significa qualcosa per me.’ Disse, dolcemente, ‘Anche se il proiettile mi avesse colpito… quello che hai fatto significa tutto per me. Hai rischiato tutto per proteggermi. E se saresti morto, Justin? Non avresti mai più rivisto Katie. Non posso credere che tu abbiamo fatto una cosa così… stupida… così… eroica… ti amo, Justin.’ 

Quella fu la prima cosa eroica che feci nella mia vita. Mi sentii dieci volte più uomo da quando il proiettile mi colpì. Non mi tirerei mai indietro, anche se mi avesse colpito dritto nel cuore. Ma poi, avrei lasciato il mio cuore a casa di Skylar quando avrei lasciato il Fire. Sapevo che fosse un luogo sicuro. 

‘Uh huh.’ Disse nel presente, e si voltò, singhiozzando. I suoi capelli sembravano scuri e ricci mentre lei camminava timidamente verso di me, guardandomi mentre sistemavo le cose sul bancone. 

‘Hey, pensavo che tu mi stessi aiutando, qui.’ Ricordai, togliendo la mia maglietta attentamente, usandola come strofinaccio, mettendo le maniche nei miei jeans. Amo vederla arrossire quando lo faccio. 

‘Taglia quello in pezzettini.’ Le diedi istruzioni, felice di averla come mia assistente. Sarebbe stato divertente, insegnare a Skylar come cucinare. Era una cosa che io potevo insegnarle e che lei poteva raccontare ai suoi amici e familiari. 

‘Sì, si sta facendo caldo qui, vero?’ Lei chiese mentre io appoggiai un peperone sul tagliere di fronte a lei, insieme ad un coltello tagliente. 

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